E sono tre. Quella conferma che volevamo tutti fortissimamente c'è stata. Alla Sardegna Arena il Cagliari ha ormai deciso di essere una squadra capace di competere con le migliori del campionato, e di giocare con l'obiettivo di vincere le partite. Quando una squadra scende in campo con quel carattere e quella determinazione, che anche stavolta sono apparsi subito chiari, allora è sicuro che il suo target sono i tre punti. Non il pareggio, che con avversari come Inter e Fiorentina può ritenersi sempre un buon risultato, ma proprio e indubitabilmente la vittoria.
Il Cagliari ha provato già dai primi minuti a mettere in chiaro di volere l'intera posta, così come aveva fatto contro l'Inter (e contro il Parma). Ma la Fiorentina è quello che ci aspettavamo, è un osso durissimo, una squadra addirittura terribile per il modo in cui sa portare pressione con tutti i suoi giocatori, in ogni zona del campo. La stella azzurra Chiesa nel primo tempo ha fatto di tutto, ha fatto l'attaccante ma ha pure rincorso Barella quasi con accanimento, speronandolo più di una volta. Forse per colpa della foga tipica del giovane viola, che sembra sempre impegnato a dimostrare di essere lui e solo lui l'astro nascente del calcio italiano, o forse per un ordine preciso ricevuto da Pioli, desideroso di togliere spazio e libertà di manovra all'altra stella azzurra. Il primo tempo non è stato molto bello sotto l'aspetto del gioco, è stato una battaglia nervosa, combattuta colpo su colpo e alla fine equilibrata anche nelle occasioni, quella di Cacciatore per noi e quella di Mirallas per loro.
Nel secondo tempo è successo quello che non avevo mai visto in questo campionato. Il Cagliari è sceso in campo con forza mentale e atletica ancora maggiore, e la Viola non ha retto l'urto. I rossoblu sono passati con Joao Pedro e poi hanno raddoppiato con Ceppitelli (VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=6udYx_40TXs), ma le sorprese non sono finite lì. Nonostante il doppio vantaggio la squadra di Maran non si è fermata e ha cercato ripetutamente il terzo gol. Uno spettacolo inaspettato ed entusiasmante, qualcosa che fino a poche partite fa non potevamo nemmeno sperare. L'unico neo sono stati quegli ultimi dieci minuti di rilassamento, che hanno permesso alla Fiorentina di accorciare (immeritatamente) le distanze. Però è comprensibile, dopo ottanta minuti giocati con grande dispendio di energie psico-fisiche.
Insomma, in casa ci siamo per davvero. Ora è necessario che i rossoblu ci stupiscano anche quando vanno a giocare in casa delle altre squadre. A Verona non dovrà essere un'altra Bologna.
Due parole sui singoli. Cacciatore, alla prima in rossoblu, secondo me è stato ottimo, mobile lungo la fascia e bravo a fornire l'assist per il primo gol. Ma anche Lycogiannis, sul lato opposto del campo, ha fatto una buona partita. Magari non si è prodotto in giocate memorabili, però è stato ordinato e bravissimo nel disegnare il cross che ha permesso il raddoppio. Bravo (finalmente!) anche Ionita, sempre pronto a supportare la spinta offensiva oltre che ad arginare gli avversari. Joao (gol e traversa) è tornato al rendimento dei tempi migliori. Un po' in ombra Pavoletti, ma la marcatura del mastino Ceccherini è stata asfissiante e i viola hanno anche giocato a farlo innervosire (con successo). Un'ultima nota su Thereau, perché mi dispiace vederlo ancora così giù di condizione. Un calciatore della sua esperienza e fiuto del gol avrebbe dato un contributo importante alla squadra, anche solo per i pochi mesi del prestito. Ma pazienza, abbiamo risorse sufficienti per chiudere il campionato senza le paure dell'anno scorso.
2 commenti:
Effetto astori
Pioli lo mandano via a fine anno
...a me questo sembra un commento un po' ingeneroso verso l'innegabile merito del Cagliari.
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