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13 settembre 2020

Serie A 2020-2021. Andata

Cagliari vs Sassuolo Cagliari vs LaziCagliari vs Atalanta Cagliari vs Torino Cagliari vs Crotone Cagliari vs Bologna  Cagliari vs Sampdoria Cagliari vs Juventus Cagliari vs Spezia Cagliari vs Verona Cagliari vs Inter Cagliari vs Parma Cagliari vs Udinese Cagliari vs Roma Cagliari vs Napoli Cagliari vs Benevento Cagliari vs Fiorentina Cagliari vs Milan Cagliari vs Genoa

Cagliari vs Sassuolo

19 settembre 2020. Sassuolo-Cagliari 1-1. Il nuovo Cagliari sta cominciando a prendere la forma che il suo allenatore vuole dargli. I rossoblu hanno sofferto la solita aggressività del Sassuolo, soprattutto durante i primi venti minuti. Poi, lentamente ma con determinazione, la squadra di Di Francesco è riuscita a spezzare il predominio dei padroni di casa, portando pressione anche nella metà campo neroverde e recuperando alcuni palloni. Le ripartenze hanno cominciato a funzionare e il Sassuolo ha dovuto limitare la spinta dei difensori, per controllare le sortite offensive cagliaritane. Simeone e soprattutto Nandez hanno preoccupato la retroguardia emiliana e il portiere Consigli, che ad inizio secondo tempo ha respinto con difficoltà un missile del centrocampista uruguaiano. Quando Nandez è stato riposizionato nel ruolo di mezzala destra e Sottil ha completato la linea degli attaccanti, il Cagliari ha dimostrato di sapere esprimere quella identità di gioco che l'allenatore sta cercando di costruire. La squadra cagliaritana è chiamata a prendere confidenza con un'idea calcistica completamente diversa da quella alla quale si era abituata nel biennio di Maran. L'amichevole di precampionato giocata contro la Roma aveva messo in evidenza (come ci si aspettava, anche per via di una preparazione atletica e tecnica forzatamente insufficiente) le difficoltà del Cagliari nell'assimilare il calcio di Di Francesco e la squadra, nonostante un primo tempo abbastanza buono, si era fatta notare soprattutto per i lanci lunghi verso Simeone. Contro il Sassuolo, invece, il 4-3-3 con palla a terra ha cominciato a brillare, anche grazie ai profondi rientri di Joao Pedro, ad aiutare in fase di contenimento. Il brasiliano, nell'amichevole con la Roma, non aveva convinto nel ruolo di attaccante esterno, ma Joao è un giocatore di tale abilità tecnica e tattica da sapersi senz'altro migliorare nel tempo, così come seppe trasformarsi con successo da trequartista a punta-goleador con Maran in panchina. Ed infatti alla prima uscita in campionato ha saputo essere presente ed efficacie nelle due fasi di gioco, fornendo anche l'assist per il gol di Simeone. Bisogna poi ricordare che il quattro-tre-tre del tecnico pescarese ha bisogno di interpreti che abbiano le caratteristiche giuste per una corretta interpretazione del modulo tattico. Ma molti interpreti attuali sono quelli della passata stagione e Di Francesco attende l'arrivo di altri giocatori, soprattutto per coprire i ruoli difensivi. Sottil ha dimostrato di essere già in forma campionato e le sue doti tecnico-tattiche sono indiscutibili, mentre l'inesperto Zappa forse non sarà il titolare della fascia destra difensiva. Marin, almeno per il momento, sembra essere l'equivalente di Oliva, cioè un giocatore più bravo ad interdire che a costruire (dall'altra parte c'era Locatelli e la differenza è apparsa chiara a tutti). Tripaldelli è ancora da scoprire.
Il lavoro "educativo" di Di Francesco è solo all'inizio, ma i suoi giocatori hanno mostrato buona attitudine ad imparare e i rinforzi attesi daranno una mano a completare l'opera.

Cagliari vs Lazio


26 settembre 2020. Cagliari-Lazio 0-2. C'è chi dice che il Cagliari abbia fatto un passo indietro rispetto alla prestazione offerta contro il Sassuolo. Questo nella sostanza è vero, ma con un'attenuante importante, visto che i laziali hanno dimostrato di essere decisamente più forti degli emiliani. Scontato questo fatto, si può dire che i rossoblu, contro i biancocelesti, abbiano fatto ciò che in questo momento sono in grado di fare. I dettami tattici di Di Francesco sono ancora lontani dall'essere assimilati dalla squadra e mancano ancora diversi giocatori che sappiano interpretare nel modo migliore il modulo del tecnico pescarese. Se escludiamo la solita partita più che positiva di Cragno e l'immancabile grinta di Rog e Nandez, si è visto poco altro. La difesa, subito travolta dalle incursioni laziali, ha dimostrato la consueta fragilità di reparto e anche i ben noti limiti tecnici, soprattutto nei due esterni. Godin non ha esordito e la squadra non ha potuto giovarsi delle sue doti di leader e padrone dell'area di rigore, ma anche di giocatore autorevole quando si tratta di uscire dai sedici metri per fare ripartire l'azione.
Se Sottil e Marin non dimostrano ancora quello che dovrebbero e potrebbero fare, Di Francesco dovrebbe poter contare su alternative che al momento non ha. Zappa, Tripaldelli, Despodov, Caligara sono giocatori di prospettiva, ma adesso non sono in grado di cambiare il volto di una partita. Insomma, occorrono altri rinforzi per dare energia al quattro-tre-tre di Di Francesco. Se la Società riuscisse a riportare a Cagliari Nainggolan, sarebbe già un grande passo in avanti, ma servono anche altri giocatori pronti per ricoprire i ruoli esterni, cioè quelli nevralgici per lo sviluppo del calcio dell'allenatore rossoblu.

Cagliari vs Atalanta


4 ottobre 2020. Atalanta-Cagliari 5-2. L'ostacolo era veramente alto, il più alto possibile in questo momento, ma il Cagliari si è comportato meglio che nelle due uscite precedenti. Di Francesco ha schierato la squadra in modo più compatto, sistemando Marin davanti alla linea dei quattro difensori e Rog poco più avanti. Il croato ha dato vita ad un'altra prestazione delle sue, fatta di tanto dinamismo e concretezza, sempre pronto a dare una mano a Marin in fase di interdizione, ma anche a sostenere il lavoro di Nandez e Sottil in favore delle due punte. Joao Pedro e Simeone hanno giocato più vicini tra loro e la fase offensiva dei rossoblu è sembrata più brillante ed incisiva. Riportato nel ruolo della seconda punta, Joao ha ritrovato il gol, Simeone ha avuto le sue occasioni per segnare e Sottil è salito di almeno due gradini nel rendimento. In difesa si sono comportati abbastanza bene gli esperti Godin (che ha confermato pure la sua bravura nel gioco aereo offensivo, segnando il gol del momentaneo pareggio) e Lycogiannis, mentre Zappa e Walukiewicz sono sembrati un po' in difficoltà. A dire il vero anche i due veterani di tante battaglie hanno avuto i loro momenti di difficoltà, almeno nei duelli uno-contro-uno. Ma qui entra in gioco anche la grande cifra tecnica e atletica degli attaccanti atalantini, capaci di mettere in seria difficoltà anche le difese più solide, come quella della Lazio.
L'Atalanta è una squadra che ormai gioca a memoria, costruisce le sue manovre in modo naturale e disinvolto, quanto travolgente. Il Cagliari, nelle condizioni attuali, non poteva evitare la sconfitta. Concentriamoci invece sui segnali positivi che la squadra rossoblu ha saputo dare e che dicono che, un po' per volta, quella precisa fisionomia di gioco, quella personalità individuale e di gruppo, che l'allenatore ha posto come obiettivo fondamentale, sta venendo fuori. Sperando che l'ultimo giorno di calciomercato porti qualche altro gradito aiuto al gruppo cagliaritano.

Cagliari vs Torino


18 ottobre 2020. Torino-Cagliari 2-3. Ancora un passo in avanti per il Cagliari, al di là dei tre punti conquistati in trasferta. Un altro step positivo che segue a quello di Bergamo, nonostante la pesante sconfitta patita dai rossoblu in quell'occasione. Con forse l'unica eccezione della gara contro la Lazio, il Cagliari sta migliorando partita dopo partita. Di Francesco è l'allenatore che ci voleva, capace di cercare e individuare in tempi rapidi le variazioni sul tema del 4-4-3, necessarie per sopperire a carenze tecniche e difficoltà tattiche. Il tecnico pescarese contava tanto sul ritorno di Nainggolan, invece non lo può avere a disposizione (almeno per questo primo scorcio di stagione), ma lui non si è minimamente scomposto e nel giro di poche settimane a messo a punto l'assetto che può portare la squadra al rendimento migliore. Adesso il suo 4-4-3 si scompone e ricompone con fluidità nella variante del 4-2-2-2. Attorno al nocciolo duro della mediana - Marin e Rog, si apre il ventaglio dei cursori di fascia - Zappa e Nandez a destra, Lycogiannis e Sottil a sinistra. Dietro a questo grande motore stanno i due centrali difensivi - Godin e Walukiewicz, davanti stanno le punte - Joao Pedro e Simeone.
I due attaccanti hanno confermato che, stando più vicini tra loro durante la manovra offensiva, possono garantire migliore finalizzazione e reti. Doppietta per l'argentino e secondo gol consecutivo per il brasiliano. I mediani recuperano tanti palloni, aiutati anche dai profondi rientri di Nandez e Sottil. La macchina dello zemaniano non integralista prende giri. La capacità di reagire con grande determinazione e lucidità ai due gol granata, per tornare a macinare gioco e riprendere il filo che porta all'obiettivo della vittoria, è stata la logica conseguenza del guadagno in autostima.
C'è anche qualcosa che ancora non va, ovviamente. Proprio quei due gol concessi ai granata lo dicono in modo chiaro. I difensori, individualmente, lavorano abbastanza bene. Ma il reparto non riesce ancora ad essere un insieme armonico. Anche contro il Torino ha mostrato qualche falla di troppo e i granata ci sono andati dentro con facilità due volte, mentre altre due volte hanno avuto la possibilità di farlo. Fortunatamente, si era nei minuti di recupero, prima Verdi ha fallito il gol del 3-3 e poi Cragno lo ha negato a Belotti con uno dei suoi ormai celebri paratoni. La strada intrapresa è però quella giusta e c'è da credere che con il ritorno alla forma migliore di Pavoletti, insieme all'inserimento di Ounas nei meccanismi di squadra, il Cagliari potrà dare soddisfazioni ancora maggiori ai suoi tifosi.

Cagliari vs Crotone


25 ottobre 2020. Cagliari-Crotone 4-2. Stroppa è un altro di quegli allenatori che piacciono. Le sue squadre hanno grinta, combattività, intraprendenza e non mollano mai. Il Crotone è passato in vantaggio per primo, poi, raggiunto e superato, ha lottato ancora per recuperare il pareggio e ci è riuscito. Messo ancora una volta sotto non si è dato per vinto, nemmeno quando è rimasto in inferiorità numerica per l'espulsione di Cigarini. L'undici di Stroppa non si è fermato nemmeno dopo avere subito il quarto gol ad opera di Joao Pedro, anche se a quel punto la stanchezza e i pochi minuti rimasti non lasciavano molte speranze.
Di fronte ad un avversario così indomabile il Cagliari ha giocato una partita di grande spessore tattico e agonistico. I rossoblu dimostrano di essere sempre più in sintonia con l'idea di calcio del loro allenatore. Di Francesco sta lasciando il segno, un buon segno. Dei dettami tattici si è già detto tanto, mi piace invece soffermarmi sul vistoso miglioramento di alcuni singoli. Marin, quasi confuso ed inconcludente nelle prime uscite, oggi dimostra di avere capito cosa significhi essere mediano in una squadra di Di Francesco. Accanto a Rog non sfigura più. E ricordate che cos'era Karalampos Lykogiannis nelle passate stagioni, le sue difficoltà a fare le due fasi, la sua scarsa confidenza con la precisione nei lanci e nei cross? Oggi è un giocatore più completo ed affidabile. Sull'altra corsia, forse Zappa è ancora un po' indietro quando si tratta di difendere, ma anche lui è in crescita. In generale, la difesa sembra ancora bisognosa di lavorare per colmare certe lacune di piazzamento e dinamicità, anche se bisogna riconoscere che calciatori come Reca e Nwankwo non sono clienti facili.
Tempo al tempo. C'è fiducia nel lavoro di Di Francesco.

Cagliari vs Bologna


31 ottobre 2020. Bologna-Cagliari 3-2. Battaglia ci si aspettava e battaglia è stata. Due squadre dalla personalità offensiva si sono affrontate a viso aperto, alla fine ha vinto quella che ha saputo reggere meglio l'urto dell'altra. Questione di capacità difensiva. Di Francesco, dopo la partita, non ha nascosto un certo rammarico per i troppi duelli individuali persi dai suoi giocatori nei confronti degli attaccanti bolognesi. Soprattutto Barrow ha fatto impazzire Zappa e Walukiewicz, ma anche Orsolini, Soriano e Palacio hanno dato filo da torcere a Godin e compagni. Ma la fase difensiva coinvolge pure il resto della squadra. Di Francesco chiede agli attaccanti e ai centrocampisti di fare pressing nella metà campo avversaria, perché vuole che la sua squadra resti "alta", per alleggerire il più possibile la pressione sui mediani e sui difensori. Questo è stato fatto dai cagliaritani, ma solo per una parte della gara.
Certo, non si può pensare che sia possibile fare novanta minuti nella metà campo avversaria, ma sicuramente i rossoblu possono fare meglio. Per quindici-venti minuti hanno controllato il gioco e tenuto l'iniziativa, lasciando ai padroni di casa solo qualche sporadica ripartenza. Sono passati meritatamente in vantaggio dopo una splendida azione corale finalizzata da Joao Pedro, ma poi non sono più riusciti ad arginare la veemente reazione dei giocatori di Mihajlovic. La linea di contenimento cagliaritana è vistosamente arretrata fino sul limite dell'area di rigore di Cragno, che ha dovuto cominciare a fare qualche miracolo, specialmente al 35' su un tiro di Palacio. Non è bastato il super portiere e a tempo praticamente scaduto Barrow ha pareggiato. La fiammata di bel gioco e il secondo gol sardo, segnato da Simeone ad inizio ripresa, non hanno fiaccato la volontà dei padroni di casa, che nel giro di quattro minuti hanno ribaltato il risultato. Il Cagliari ha ritrovato incisività dopo l'ingresso in campo di Ounas e ha sfiorato il pareggio con Pavoletti, poi anche la stanchezza ne ha fermato il tentativo di rimonta.
Di Francesco conta di risolvere i problemi della fase difensiva continuando a lavorarci sopra. Però le caratteristiche dei giocatori possono essere migliorate o adattate solo fino a un certo punto. Gli esterni sono chiamati a fare le due fasi, ma non tutti i presenti hanno le caratteristiche tecniche per farle bene entrambe. Il baluardo della mediana ha perso Nainggolan ed è meno solido e meno capace di proteggere la difesa. La finestra invernale del calciomercato non dovrà essere dedicata solo a sfoltire la rosa, ma anche a portare aiuti importanti.

Cagliari vs Sampdoria


7 novembre 2020. Cagliari-Sampdoria 2-0. Non è stata una partita semplice e non c'era da avere dubbi su questo, visto che l'allenatore della Samp è Claudio Ranieri. I rossoblu in realtà potevano passare in vantaggio già dopo sei minuti, se la traversa non avesse respinto il colpo di testa di Joao Pedro sul cross di Ounas. Poi però la squadra genovese ha serrato bene le sue maglie e per il Cagliari è stato difficile sviluppare con pericolosità le sue manovre. Infatti il secondo vero tiro in porta dei cagliaritani in tutto il primo tempo, ad opera di Marin, è arrivato circa mezz'ora dopo il guizzo di Joao.
In avanti la Samp non è mai stata davvero pericolosa, anche se ha sviluppato molto gioco ed è arrivata diverse volte nell'area sarda. Ha fatto collezione di calci d'angolo, ma Cragno non è mai dovuto intervenire (la prima e unica parata degna di questo nome l'ha effettuata verso la fine del secondo tempo). E il temutissimo Quagliarella è rimasto a secco. La buona tenuta difensiva è merito dei cambiamenti tattici pensati prima della partita da Di Francesco, che ha spostato Nandez in mediana accanto a Marin, lasciando il lato destro ad Ounas e portando Rog a sinistra al posto di Sottil, messo inizialmente in panchina. Con il funambolico Ounas davanti a sé, Zappa, pur non rinunciando alle sue belle incursioni offensive, si è occupato di più e meglio della fase di copertura; dall'altra parte, Rog ha spinto ma ha anche difeso meglio di quanto sappia fare Sottil, che è fondamentalmente un attaccante.
Dopo l'espulsione del terzino Augello, per fallo da ultimo uomo su Nandez, Di Fra ha cambiato ancora. Ad inizio secondo tempo Sottil è subentrato a Marin e ha preso il posto di Rog, che è tornato in mediana. La Samp, con un uomo in meno, è andata subito in difficoltà e dopo due minuti ha subìto il rigore di Joao, atterrato in area da Tonelli. Il gioco offensivo del Cagliari ha ripreso a brillare e Zappa e Ounas hanno avuto altre occasioni per segnare. Le squadre di Ranieri, si sa, non mollano tanto facilmente e i doriani hanno provato a inseguire il pareggio cercando di colpire in contropiede, non appena i rossoblu si "dimenticavano" di chiudere gli spazi alle loro spalle. Finché Nandez ha deciso di chiudere la partita. Lanciato nello spazio aperto da Simeone, el Leon ha bruciato un paio di avversari e ha deliziosamente superato Audero che gli usciva incontro. Era il 69' e da quella mazzata la Samp non si è più riavuta.
Verrebbe da dire che la partita l'abbia vinta lo strepitoso Nandez, che prima ha procurato al Cagliari la superiorità numerica e poi ha stroncato le resistenze doriane con quel gol entusiasmante. Ma bisogna dare merito pure al lavoro difensivo dei rossoblu, sicuramente migliorato rispetto a Bologna, anche se non ancora del tutto esente da quelle "amnesie" che permettono agli avversari di proiettarsi troppo facilmente verso la porta di Cragno.

Cagliari vs Juventus

21 novembre 2020. Juventus-Cagliari 2-0. Il Cagliari non può giocare senza Naitan Nandez, o meglio, non può esprimersi al livello migliore. Se poi mancano anche quelli che al momento sono i pilastri della difesa, Godin e Lykogiannis, ecco che la squadra rossoblu perde molta della sua personalità. Però ha sorpreso lo schieramento iniziale scelto da Di Francesco, una specie di albero di Natale con Zappa, Klavan, Walukiewicz e Pisacane in difesa, un altro difensore, Tripaldelli, in mediana accanto a Marin e Rog, Joao Pedro e Ounas a fare da trequartisti, dietro a Simeone. Uno schieramento decisamente abbottonato, che alla prova dei fatti non ha retto alla troppo libera pressione juventina.
Il primo tempo è stato praticamente tutto della Juventus, che ha schiacciato i rossoblu nella loro metà campo e dopo alcune opportunità di segnare, in particolare con Morata, ha chiuso la partita con la doppietta di Ronaldo. La squadra di Pirlo ha dominato anche nei recuperi con un pressing aggressivo che ha quasi sempre fermato i tentativi di ripartenza dei cagliaritani. I difensori del Cagliari sono stati aiutati dal solito generoso Rog, ma hanno sofferto molto nell'uno-contro-uno, soprattutto Tripaldelli nel confronto con Cuadrado. La velocità negli scambi tra i vari Morata, Ronaldo, Kulusewski, lo stesso Cuadrado ha aperto spesso il varco alle penetrazioni bianconere.
Il secondo tempo ha visto un Cagliari più propenso a costruire il gioco offensivo. Sottil al posto di Tripaldelli ha restituito alla squadra una fisionomia più vicina all'idea calcistica di Di Francesco. La partita non è stata a senso unico come nel primo tempo, anche se la Juventus ha trovato più spazio per ripartire velocemente e rendersi ancora pericolosa (traversa di Kulusewski e due parate decisive di Cragno). Il Cagliari è stato abbastanza propositivo per almeno mezz'ora (gol annullato a Klavan), poi ha perso forza e non ha più nemmeno minimamente impensierito Buffon (quasi inoperoso per tutta la partita).

Cagliari vs Spezia

29 novembre 2020. Cagliari-Spezia 2-2. Un'occasione persa per raggiungere il decimo posto in classifica. Ounas, Sottil, Joao Pedro e Pavoletti tutti insieme fin dal primo minuto, eppure questa formazione d'attacco non è riuscita a mettere seriamente in difficoltà i liguri, almeno per tutto il primo tempo. Lo Spezia non ha esibito chissà quale gran gioco, ma buona copertura, buon possesso palla e, al momento opportuno, lanci lunghi per gli scatti di Farias e Gyasi. I due rapidi e dinamici attaccanti hanno messo in difficoltà la difesa cagliaritana, soprattutto sui settori esterni. Di Francesco non si fida di Tripaldelli e così ha schierato a sinistra Carboni, che però è un difensore centrale. Dall'altra parte, Zappa ha confermato di essere bravo a spingere e un po' meno a coprire. Lo Spezia avrebbe potuto segnare già intorno alla metà del tempo se il tiro di Farias non fosse stato neutralizzato dal solito Cragno, ma è passato comunque in vantaggio dopo la mezzora con Gyasi.
L'intervallo porta consiglio e nel secondo tempo i rossoblu riescono a reagire alla fastidiosa e insidiosa manovra spezzina. Nel giro di un quarto d'ora Joao Pedro e Pavoletti ribaltano il risultato. Il Pavoloso torna a segnare - nel giorno in cui il calcio italiano dedica un minuto al ricordo di Maradona - con un colpo di tacco sotto porta. Il Cagliari è più sciolto e brillante, lo Spezia perde smalto ma non molla e riesce comunque ancora a pungere pericolosamente con Farias, Nzola, Gyasi e il subentrato Chabot. La squadra di Di Francesco prova a chiudere la partita, ma Ounas, Sottil e Rog non concretizzano le occasioni avute. Entra Cerri per Pavoletti e il gigante gioca bene, s'intende a meraviglia con Joao Pedro ma la difesa ligure tiene.
Poi Di Francesco pensa di giocare in difesa l'ultimo quarto d'ora. Esce Ounas, entra Faragò, poi esce anche Sottil ed entra Caligara. Il calcolo risulta sbagliato, perché lo Spezia non risparmia energie e si sente più libero di attaccare, fino a conquistare il calcio di rigore che gli darà il pareggio.

Cagliari vs Verona

6 dicembre 2020. Verona-Cagliari 1-1. Al Cagliari mancavano molti giocatori, ma non gli è mancata la personalità. Di fronte ad un avversario forte e determinato a vincere, i rossoblu hanno sofferto per almeno quindici o venti minuti, hanno patito le veloci incursioni e l'abilità sui calci piazzati degli avversari, hanno subito il gol di Zaccagni, ma non sono crollati. I giovani difensori schierati in campo da Di Francesco si sono comportati bene e con l'aiuto in copertura dei loro compagni sono riusciti ad arginare i successivi attacchi veronesi.
In avanti il Cagliari non ha trovato molto spazio e la pressione aggressiva dei padroni di casa ha limitato l'azione di Sottil, Joao Pedro e Pavoletti. Il centravanti però ha avuto modo di farsi vedere, anche con una bella rovesciata che è stata fortunosamente respinta dal corpo di un difensore. Zappa, avanzato a destra con Faragò in posizione di terzino, e Marin, sempre presente nella costruzione dell'azione, sono stati probabilmente i migliori fra i rossoblu, già nel primo tempo.
Nel secondo, il Cagliari ha letteralmente sorpreso e travolto la squadra di casa. Dopo appena tre minuti la linea alta dei difensori ha prodotto un preciso rasoterra di Walukiewicz per Pavoletti, che di prima ha toccato per Marin. La progressione dell'ex Ajax, vanamente stretto da tre veronesi, è stata inarrestabile e ha fruttato il gol del pareggio. Poi, almeno per metà tempo, solo Cagliari. Pavoletti ha avuto tre occasioni per portare in vantaggio la sua squadra e in una di queste, dopo un cross di Faragò, Silvestri è stato aiutato dalla traversa. Più tardi, anche Joao avrebbe potuto segnare.
Il primo tiro in porta degli uomini di Juric è arrivato soltanto dopo ventidue minuti. Da quel momento però la partita si è fatta più equilibrata. Il Verona è riuscito gradualmente a riportarsi sotto e nel finale ha avuto due importanti occasioni da gol con Favilli e Ceccherini. Insomma, come hanno detto anche i due allenatori nel dopo-partita, è stata una sfida combattuta e sostanzialmente equilibrata, anche se tutte e due le squadre potevano vincerla. Ma l'applauso più lungo va alla giovane e rimaneggiata squadra rossoblu, che ha dimostrato carattere, coraggio e intraprendenza, all'altezza della migliore formazione titolare.

Cagliari vs Inter

13 dicembre 2020. Cagliari-Inter 1-3. Con la stessa mentalità dimostrata a Verona, così il Cagliari è sceso in campo contro una delle squadre più forti del campionato (forse la più forte). L'Inter attaccava a pieno regime, con l'intento evidente di chiudere la partita nel tempo più breve possibile. Ma i rossoblu non si sono lasciati intimorire, non si sono rintanati all'indietro per difendere lo 0-0. Anzi, le azioni più pericolose degli avversari nascevano proprio da ripartenze negli spazi lasciati dai sardi.
Era difficile arrivare ad insidiare la porta di Handanovic, perché la squadra di Conte stava col fiato sul collo dei portatori di palla e degli attaccanti cagliaritani, ma Pavoletti e compagni ci hanno provato a farlo, con ostinata determinazione. Il gol di Sottil (che Conte ha definito "eurogol") è l'azione simbolo della coraggiosa prova rossoblu: il suo primo tiro, fortissimo, è stato respinto da un difensore, ma Sottil è riuscito a tornare sul pallone vagante prima di chiunque altro e ha fulminato il portiere interista, questa volta con un tiro incrociato verso il palo lontano, meno forte ma molto preciso.
Dietro, l'esperto Lykogiannis, il volenteroso Faragò e i giovani centrali soffrivano ma riuscivano ad arginare quasi tutte le sfuriate nerazzurre. E dove non arrivavano loro, arrivava Cragno, tre volte decisivo su due bordate di Lukaku e una di Sanchez. Senza dimenticare che Rog ha quasi cancellato dal campo Barella con una marcatura assidua e implacabile, in un duello senza esclusione di colpi.
E se l'attacco schiumoso dell'Inter riprendeva nuovo vigore dopo lo svantaggio, è stato il Cagliari ad avere la possibilità di mettere a segno il gol che, forse, avrebbe diretto la partita verso un esito diverso. Siamo onesti, quello di Zappa non voleva essere un assist; è stato piuttosto un tiro verso la porta venuto male, ma che si è trasformato in un invito goloso per il piede di Pavoletti. Peccato che il centravanti, a due passi dalla porta, non sia riuscito a colpire con precisione.
Così l'Inter ha affrontato il secondo tempo con la consapevolezza di non essere ancora morto. Subito, Cragno ha dovuto compiere un'altra grande parata sul neo entrato Young e i nerazzurri hanno collezionato diversi calci d'angolo, mentre le loro azioni offensive continuavano ad infrangersi contro la barriera difensiva cagliaritana. Questo per i primi dieci-quindici minuti, perché poi la sfuriata interista si è molto attenuata e sembrava davvero che la seconda forza della serie A non fosse più in grado di sfondare. Ma proprio allora la partita è cambiata. Forse Di Francesco ha visto che alcuni dei suoi giocatori fossero nella necessità di rifiatare, forse ha temuto che l'assetto della squadra non avrebbe retto l'ulteriore rinforzo offensivo (Lautaro e Sensi) messo in campo da Conte; fatto sta che l'uscita di Faragò per un centrale in più (Klavan), di Pavoletti per Cerri e di Sottil per Nandez hanno inevitabilmente portato ad arretrare il baricentro rossoblu.
L'Inter, come lo Spezia due settimane fa, ne ha approfittato, ha accerchiato e bombardato l'area cagliaritana. Ma l'Inter è ben più forte dello Spezia e non si è accontentata di prendersi il pareggio con il bel gol di Barella. Ambrosio e Lukaku hanno completato l'opera.

Cagliari vs Parma

16 dicembre 2020. Parma-Cagliari 0-0. Partita combattuta, anche se non proprio bella, che entrambe le squadre hanno provato a vincere. Più Parma che Cagliari, soprattutto nel primo tempo. Gli emiliani hanno prodotto il loro gioco offensivo con più continuità, anche se alla fine la porta cagliaritana è stata in pericolo soltanto in due occasioni, poco dopo la mezz'ora (tiro di Kurtic di poco a lato) e intorno al 20' del secondo tempo, quando Cragno ha negato il gol a Inglese.
Il Cagliari ha sviluppato i suoi attacchi in modo più intermittente, con un leggero miglioramento nella prima parte della ripresa, quando Simeone ha sostituito Cerri, ma Sepe ha compiuto gli unici interventi degni di nota per neutralizzare due tiri centrali, uno del Cholito e l'altro di Joao Pedro, anche stavolta poco brillante come pure Poco brillante è stato Sottil. Nandez sta tornando alla sua condizione ottimale ed è stato senza dubbio il migliore fra i suoi. Oliva, schierato al posto di Marin, non è riuscito a dare velocità alle azioni di disimpegno e rilancio, e anche perciò il Cagliari ha sprecato diversi contropiedi. Zappa e Lykogiannis sono riusciti a limitare la pericolosità di Gervinho e Karamoh, Walukiewicz ha fatto altrettanto con Inglese e si può senz'altro dire che la difesa rossoblu, complessivamente, abbia giocato una partita più attenta rispetto ad altre volte. La migliore tenuta difensiva, però, in questa prima fase della stagione sembra andare a discapito della incisività offensiva della squadra. Se si gioca bene in attacco non si gioca bene in difesa, e viceversa.
Resta da sperare, per riprendere una battuta scherzosa fatta da Di Francesco nell'intervista del dopo-partita, che i rossoblu riescano prima o poi a produrre nella stessa partita un buon gioco d'attacco e una buona prestazione difensiva.

Cagliari vs Udinese

20 dicembre 2020. Cagliari-Udinese 1-1. Karalampos Lykogiannis è stato protagonista di una prestazione eccellente. Sempre attivo per l'intera durata della partita, ben presente sia in difesa, dove si è distinto insieme a Godin, che nella fase offensiva. Da terzino attaccante si è proposto per i cross, si è piazzato dentro l'area di rigore per riceverli e sfruttare la sua statura, oppure fuori dall'area per inquadrare la porta in caso di respinte corte e, soprattutto, ha segnato quel gran gol su calcio di punizione, il secondo stagionale.
Lodi per il greco, non altrettanto per il resto della squadra, convincente solo a tratti e solo con alcuni uomini. Lasciando da parte gli errori individuali, ad esempio quello di Carboni in occasione del gol di Lasagna o quelli di Marin in fase di impostazione del gioco, l'undici rossoblu è riuscito solo poche volte a mettere alle corde l'Udinese, che invece ha spesso recuperato l'iniziativa, bloccando le incerte manovre del Cagliari col suo solido e inesauribile pressing, e producendo diversi palloni da gol, alcuni sfumati per poco e altri neutralizzati dalla bravura di Cragno.
Oltre al gol di Lykogiannis, il Cagliari ha avuto solo altre due buone occasioni per impensierire il portiere Musso, una con Sottil e l'altra nella ripresa con Nandez. Pavoletti si è mosso molto, ha fatto pressing sui portatori di palla bianconeri, ha rincorso gli avversari e lottato su ogni pallone che capitasse dalle sue parti, ma non ha avuto un solo assist degno di questo nome. Joao Pedro ha dato vita ad un'altra partita opaca, forse anche perché sistemato di nuovo in una posizione troppo distante dal centravanti, che non favorisce le sue doti di assist-man e goleador. Bene invece Rog, le percussioni del quale hanno aperto varchi nella muraglia udinese. Lui si è procurato il calcio di punizione poi trasformato in gol da Lykogiannis. Di Francesco ha deciso ancora una volta di ricorrere al terzo difensore centrale nella parte finale del match, ma anche in questo caso la scelta di rinforzare la difesa non ha inibito la pericolosità delle azioni avversarie. Gli esterni hanno avuto maggiore libertà di spinta, ma l'attacco ad una sola punta non convince e la squadra continua a fare fatica a centrare la porta.
E ora, all'inizio e alla fine del ponte festivo, due grandi montagne da scalare: Roma e Napoli.

Cagliari vs Roma

23 dicembre 2020. Roma-Cagliari 3-2. Non sarà da veri sportivi, ma questa volta dobbiamo parlare anche di sfortuna. Perché è vero che la Roma nel primo tempo ha dominato in lungo e in largo, ma è vero anche che nel secondo tempo il Cagliari ha avuto una reazione importante e quella traversa colpita da Simeone grida ancora vendetta.
La Roma ha dominato i primi quarantacinque perché è una squadra forte, costruita per rivaleggiare con le prime della classe. Di Francesco ovviamente lo sa e per questo ha provato a mettere in campo una difesa più solida, con tre centrali. Non è bastato e non è detto che piazzando tre ragazzoni in mezzo all'area si ottenga automaticamente una difesa più efficacie. Quelli della Roma sbucavano da tutte le parti; Mkhitaryan, Karsdorp, Kumbulla, Pedro, Peres, Geko e l'autore del primo gol, Veretout, sono riusciti molte volte a saltare la linea alta e un po' lenta dei rossoblu, oppure ad infilarsi facilmente tra le maglie, spesso troppo larghe, della nostra trama difensiva. L'infortunio di Rog, uscito dopo appena 15 minuti, non ha certo facilitato le cose a Godin e compagni.
Il Cagliari, che nel primo tempo si era visto pochissimo in avanti, nella ripresa ha fatto la grande squadra. Tra il 12', quando Simeone ha sfiorato il palo su assist di Joao Pedro, e il 25' i rossoblu hanno surclassato i padroni di casa (e non è un'esagerazione dirlo). Intorno al 13' c'è stato ancora un tiro pericoloso di Simeone e subito dopo il gol del pareggio, segnato da Joao Pedro dopo uno scambio in area col centravanti argentino. Il Cagliari ha continuato l'assalto per altri dieci minuti abbondanti e intorno al 15' ancora lo scatenato Cholito ha colpito di testa, superando Mirante ma non la traversa.
Poi purtroppo i giallorossi hanno ripreso a navigare fra gli spazi lasciati sguarniti dai difensori cagliaritani e in pochi minuti, a cavallo della mezzora, Geko e Mancini hanno scavato il solco. Di Francesco, con coraggio, ha messo in campo anche Sottil, Pavoletti e Pereiro, togliendo all'attacco solo Simeone. Il Cagliari ha avuto un'altra forte fiammata e al novantesimo Joao si è procurato il calcio di rigore che lui stesso ha trasformato in gol.
Quando il Cagliari gioca con quel coraggio e quella determinazione, può mettere in crisi anche le squadre più forti. Joao non può essere sacrificato tra le linee, deve giocare da punta. Oggi lo ha fatto ed è tornato ad essere il grande giocatore che sappiamo, assist-man e goleador. Non importa chi possa essere la prima punta, ma la seconda deve essere JP10. Scommettere tutto sulla rapidità e le doti da contropiedista di Simeone non basta. Anche la partita con la Roma ha chiarito (se ancora ce n'era bisogno) che il Cagliari gioca meglio ed è più efficace con l'attacco a due punte.

Cagliari vs Napoli

3 gennaio 2021. Cagliari-Napoli 1-4. Dopo l'espulsione di Lykogiannis al 20' del secondo tempo la partita non ha avuto più storia, ma il Napoli aveva già vinto nettamente il confronto con il Cagliari peggiore visto in questa prima parte del campionato.
In tutto il primo tempo i rossoblu hanno tirato in porta soltanto due volte, nel secondo tempo l'unico vero tiro è stato quello di Joao Pedro, che ha fruttato il momentaneo pareggio. Ci si deve chiedere come mai il Cagliari, schierato con Sottil, Pereiro, Joao e Simeone non sia riuscito a produrre un gioco offensivo più continuo ed efficace. La squadra è sembrata troppo attendista, disposta in modo guardingo, con la speranza di potere sorprendere il Napoli in contropiede. Se questa era la tattica studiata da Di Francesco, chiaramente è stata fallimentare.
Però nel dopo-partita il tecnico rossoblu è sembrato giù di morale, deluso, anche nervoso. Ha messo in risalto l'incapacità della squadra a rimanere "attaccata" al risultato, dopo essere riuscita a pareggiare. Ha rimproverato i suoi di non essere stati capaci di difendere come squadra e di perdere troppi duelli individuali. Come se tra Di Francesco e la squadra si sia creato un cortocircuito comunicativo, per cui i giocatori non riescono ad interpretare e mettere in pratica il discorso tattico dell'allenatore. Se così non fosse, allora si dovrebbe considerare un'altra ipotesi, cioè che certi giocatori non siano adatti a svolgere i compiti tattici che sono alla base del calcio di Di Francesco. In questo caso la società dovrebbe muoversi con molta abilità sul mercato, perché il ritorno a casa di Nainggolan non potrebbe risolvere tutti i problemi.

Cagliari vs Benevento

6 gennaio 2021. Cagliari-Benevento 1-2. Dopo il nuovo crollo casalingo il processo a Di Francesco sembra già avere, secondo alcuni, la sua sentenza: esonero. Ma l'allenatore può fare davvero poco per correggere certi limiti individuali.
Il Cagliari continua ad avere molte difficoltà nel costruire azioni vincenti e, ancora di più, nel segnare. I problemi più pesanti, però, riguardano il reparto difensivo. Il gol di Joao Pedro, nato da una caparbia e spettacolare iniziativa di Nainggolan, e i tiri di Sottil e Simeone nel secondo tempo sono gli unici fatti rilevanti prodotti dalla squadra cagliaritana. Certamente poco, ma questo poco sarebbe bastato se la difesa non fosse caduta ancora una volta nelle sue consuete e gravi "distrazioni". In occasione del gol del pareggio, Sau (decisione sciagurata quella di cederlo) ha potuto attraversare la linea dei difensori come se questa nemmeno esistesse; pochi minuti dopo, il difensore Tuia non ha dovuto fare altro che saltare e colpire di testa, senza che nessuno lo contrastasse, per dare ai suoi la vittoria.
Purtroppo, ancora senza Godin, i difensori a disposizione di Di Francesco hanno mostrato nuovamente tanta inesperienza e imperizia tecnico-tattica. Speriamo che la società abbia la possibilità di trovare sul mercato i rimedi necessari.

Cagliari vs Fiorentina

10 gennaio 2021. Fiorentina-Cagliari 1-0. Il malumore di Di Francesco durante l'intervista del dopo-partita è ormai una costante. A Firenze l'allenatore ha schierato la squadra in modo da dare più solidità alla fase difensiva. Rientrava Godin e al posto di Zappa è sceso in campo un difensore puro, l'esperto Pisacane. Davanti ai difensori Di Francesco ha costruito una gabbia di sbarramento formata da Oliva, Marin e Nainggolan. Non è bastato. Oltre al gol subito, il Cagliari ha rischiato la rete almeno altre tre-quattro volte, salvandosi per l'imprecisione degli attaccanti avversari e per la bravura di Cragno.
Davanti, i rossoblu non hanno realizzato niente di notevole fino al 38', quando una veloce ripartenza di Sottil ha portato Nainggolan al cross per Joao Pedro, che è stato atterrato in area. Lo stesso Joao ha però fallito il calcio di rigore. Il secondo tempo non è stato molto diverso dal primo, con i viola che hanno fatto gioco in modo più continuo rispetto ai cagliaritani. Caceres, Biraghi e Bonaventura hanno avuto la possibilità di portare in vantaggio la Fiorentina, prima che riuscisse a farlo Vlahovic. Il centravanti di Prandelli ha approfittato della solita staticità della linea difensiva per sorpassarla alle spalle e battere Cragno.
Il Cagliari ha avuto le sue occasioni da gol, due volte con Simeone in particolare, ma anche in attacco gli errori di precisione l'hanno fatta da padrone. Si comprende quindi il malumore di Di Francesco, che continua a predicare lucidità, determinazione, "testa" senza che i suoi calciatori riescano a seguirlo. Il mercato gli darà una mano?

Cagliari vs Milan

18 gennaio 2021. Cagliari-Milan 0-2. Il risultato è mancato, anche questa volta. Però, a differenza delle ultime partite, questa contro la capolista della serie A ha visto un Cagliari rigenerato nello spirito. Finalmente, dopo molto tempo, la squadra ha giocato la sua partita. Ha messo in campo carattere e voglia di lottare, non si è mostrato passivo, non ha mai smesso di portarsi in avanti con decisione, nemmeno quando era sotto di due gol.
Il Cagliari ha creato quattro nitide occasioni da gol, una nel primo tempo con Joao su cross di Marin (38'), le altre nella ripresa ad opera di Simeone, che non è riuscito a superare Donnarumma (18'), Cerri e Ceppitelli nella fase finale del match, entrambi con conclusioni di testa che sono sfumate di poco per la bravura del portiere milanista e per qualche centimetro di troppo nella traiettoria.
Restano i problemi, naturalmente. Joao e Cholito non sono più i cecchini che conoscevamo, la linea difensiva non riesce proprio a farsi trovare pronta sui lanci profondi degli avversari. Bisogna anche dire che Nainggolan, arretrato per proteggere la difesa, è rimasto troppo fuori dal vivo del gioco e la sua assenza dietro gli attaccanti si è sentita pesantemente. In compenso, spostato in posizione esterna, Marin ha giocato una buona partita. Il nuovo arrivato, Duncan, ha iniziato maluccio, lasciando troppo spazio agli avanti rossoneri, poi però è riuscito ad accorciare e ad essere più aggressivo, recuperando diversi palloni. Saprà dare sicuramente il suo valido contributo alla squadra.
Per il resto si può dire soltanto che il Milan, pure rimaneggiato, è una squadra forte. Ha giocatori di spessore tecnico notevole e una difesa difficilmente superabile. Soprattutto, ha un giocatore che, praticamente, vince le partite da solo. Quello svedese anomalo, nei tratti somatici come nel nome, ha cominciato col dare fastidio a Lykogiannis, che ci è cascato (anzi, che lo ha fatto cascare); poi si è messo in mezzo all'area a punzecchiare e innervosire Godin e Ceppitelli; infine ha superato in corsa Zappa, che in teoria dovrebbe essere più veloce di lui.
Ora tutti diranno che Genova sarà l'ultima spiaggia per Di Francesco, ma il tecnico non è il principale responsabile dell'andamento negativo di una squadra che ha troppe carenze tecnico-tattiche.

Cagliari vs Genoa

24 gennaio 2021. Genoa-Cagliari 1-0. Sesta sconfitta di fila, ma proprio al termine della partita il presidente Giulini ha ufficializzato il prolungamento del contratto di Di Francesco. La società dunque crede ancora nel progetto legato al tecnico pescarese e continua a muoversi sul mercato per dare all'allenatore rinforzi adeguati. Si sta cercando di fare ora quello che si sarebbe dovuto fare in estate, ma è la sola cosa da fare. Se i risultati non verranno anche dopo il rafforzamento, allora sarà inevitabile il cambio della guida tecnica.
La sconfitta di Genova è stata immeritata, se si guarda all'impegno messo in campo dai rossoblu. Dall'altra parte, Ballardini è stato abile a sfruttare le due grandi debolezze dei cagliaritani, la fragilità difensiva e la sterilità offensiva. Il Genoa ha premuto sull'acceleratore nei primi venti-venticinque minuti, alla ricerca di un gol che puntualmente è arrivato in coincidenza con l'immancabile negligenza dei difensori; Godin e Ceppitelli, due contro uno, non riescono a fermare Shomurodov che può servire Strootman, che a sua volta può servire a Destro l'assist per il tiro vincente, mentre Zappa e i mediani erano in ritardo per le necessarie chiusure.
Poi Ballardini ha chiuso la sua squadra come una cassaforte, confidando nelle ormai note difficoltà di Joao Pedro e compagni a concretizzare la manovra d'attacco. Tra il 28' e il 40' Joao, Ceppitelli, Nainggolan e Simeone hanno occasioni buone, ma l'imprecisione e la bravura di Perin fanno evaporare il pareggio. Nel secondo tempo il Cagliari è padrone del campo, anche se la manovra è laboriosa e abbastanza lenta, e porta a pochi tiri verso Perin. Ma c'è anche da stare attenti al contropiede genoano, con Ceppitelli e Cragno che neutralizzano due situazioni pericolose. Alla fine però la grande opportunità per pareggiare arriva; Joao serve un ottimo filtrante in area per Cerri (subentrato a Simeone), il centravanti si presenta da solo davanti al portiere ma tira troppo alto e fallisce il gol.
Davanti c'è un'altra settimana di lavoro tecnico-tattico, nuovi sperabili rinforzi dal mercato e la prossima di campionato contro il forte Sassuolo.

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