Prima della partita. Secondo praticamente tutti gli addetti ai lavori la Juventus ha i favori del pronostico. Il Veggente.it azzarda anche il possibile risultato finale, tre a uno per i bianconeri di Sarri, mentre Eurosport ci elenca i vari record della Juventus nel 2019 e ci ricorda che il Cagliari negli ultimi dieci anni ha battuto i bianconeri soltanto una volta. Tutta questa certezza di una nuova e netta vittoria juventina a noi tifosi del Cagliari non fa piacere, ma obiettivamente ci sono alcuni fatti che non si possono trascurare. La partita contro la capolista è sempre una partita difficile, ancora di più se il Cagliari è costretto ad affrontarla senza la difesa centrale titolare, visto che Ceppitelli è ancora infortunato e Pisacane è squalificato. L'allenatore rossoblu ha un serio problema da risolvere, cioè se dare fiducia al giovane Walukiewicz oppure puntare sull'esperienza di Cacciatore, che giocherebbe nella posizione di centrale insieme a Klavan. Il veterano di Maran, che oltretutto non è nelle migliori condizioni fisiche, non ha mai ricoperto questo ruolo in una difesa a quattro. Contro una difesa che, in ogni caso, sarà una difesa arrangiata, Sarri potrebbe schierare Dybala, Higuain e Cristiano Ronaldo tutti insieme, visti anche i risultati positivi che questo trio d'attacco ha prodotto ultimamente. Un altro motivo di preoccupazione per i tifosi rossoblu viene dal vistoso calo mostrato dal Cagliari nell'ultima partita, giocata ad Udine. Dobbiamo sperare che i giocatori abbiano smaltito la doppia delusione delle sconfitte subite ad opera della Lazio e dell'Udinese, e che abbiano recuperato sul piano atletico. Per fortuna c'è anche una nota positiva, perché Olsen ha scontato la squalifica e riprenderà il suo posto in porta.
Maran ha detto la sua nella conferenza stampa della vigilia, affermando che la squadra ha recuperato le energie necessarie per ripartire con una grande prestazione. Poi ha chiarito cosa si attende dai suoi giocatori: "Questo tipo di gare si affrontano con personalità, coraggio e fiducia. Guai a rimanere passivi in attesa. La squadra è stata capace di sorprendermi, ha sempre messo in campo spirito di sacrificio e partecipazione, sono peculiarità che ci saranno utili anche domani".
La partita. In genere non c'è molto da dire quando una partita finisce quattro a zero ed è così anche in questo caso. Il Cagliari non ha prodotto la prestazione che il suo allenatore aveva chiesto ed è stato sconfitto nettamente, senza attenuanti. La Juventus ha comandato dal primo all'ultimo minuto di gioco, mentre i rossoblu si sono disposti alla difesa ad oltranza. Naturalmente l'intenzione era quella di attendere l'avversario per poi recuperare palla e sorprenderlo con le consuete ripartenze veloci, ma questa tattica non ha funzionato e così la partita del Cagliari ha finito per essere quasi del tutto passiva.
Casomai bisognerebbe capire perché i rossoblu abbiano giocato la peggiore partita, fino ad ora, di questo campionato. Quello che si può dire con certezza, perché lo si è visto, è che la Juventus ha preso subito il sopravvento a centrocampo, togliendo ai giocatori di Maran lo spazio e il tempo per la costruzione della manovra di contrattacco. In particolare, Nainggolan, sorvegliato speciale, è stato molto disturbato da Pjanic in collaborazione con Ramsey, mentre Cigarini non ha mai trovato un corridoio buono per lanciare gli esterni o direttamente le punte. Così la partita di Pellegrini, Rog e Nandez si è praticamente esaurita nello sforzo di controllare le incursioni di Alex Sandro, Cuadrado e Rabiot, e di aiutare i difensori contro le mosse di Ramsey, Dybala e Ronaldo.
Nel primo tempo la pressione juventina ha prodotto un solo vero pericolo al 35', quando un colpo di testa di Demiral è stato fermato dalla traversa. Per il resto Olsen ha dovuto fare solo due parate su tiri di Ramsey e Ronaldo, mentre in altre occasioni gli attaccanti bianconeri avevano concluso con tiri fuori misura. Ma nella ripresa la partita è cambiata subito. Klavan e Walukiewicz hanno apparecchiato il primo gol di Ronaldo (5') e da lì in avanti la difesa è stata in balia degli attaccanti bianconeri. Soprattutto Dybala ha messo in difficoltà i rossoblu e dopo un paio di tentativi neutralizzati da Olsen, l'argentino si è procurato il rigore poi trasformato in gol da Ronaldo (22'). La mossa di dare più spinta a destra con Faragò, subentrato a Cacciatore, ha prodotto il risultato di svegliare un po' Nandez e qualche tentativo più convinto in avanti si è visto, ma nell'unica azione pericolosa del Cagliari Simeone ha colpito la traversa dopo la deviazione di Szczesny, e l'inerzia della gara non è cambiata. La Juventus ha chiuso definitivamente la partita con altri due gol nel giro di due minuti (36' e 38') ad opera di Higuain (subentrato a Dybala) e ancora Ronaldo.
La partita tatticamente perfetta, preparata da Sarri per impedire al Cagliari di fare il suo gioco e il grande valore tecnico della squadra bianconera bastano a spiegare la pesante sconfitta del Cagliari? Forse sì ma, considerando anche la prova opaca di Udine, comincia a farsi strada il dubbio che i rossoblu stiano attraversando un momento di difficoltà, forse più mentale che atletica. Si spera che non si tratti di una vera e propria "crisi" (vedremo come si comporterà la squadra nella prossima sfida con il Milan), ma tornando agli aspetti tattici, anche l'Udinese aveva fatto una partita di grande pressione ed era riuscita a limitare molto l'efficacia del gioco cagliaritano. Insomma, sembrerebbe che gli avversari ormai sappiano come disinnescare le armi rossoblu e, se fosse così, Maran dovrà necessariamente escogitare nuove soluzioni di gioco, affinché la sua squadra torni ad esprimersi al meglio.
Dopo la partita. Quello che fa ben sperare, all'indomani di una sconfitta così severa, è lo spirito positivo che Maran e i giocatori hanno manifestato già nelle prime dichiarazioni. Nessun vittimismo, la consapevolezza di avere commesso degli errori e la volontà di guardare subito alla prossima sfida con l'obiettivo di riprendere il cammino interrotto.
L'allenatore ha dato merito alla Juventus per la forte pressione che ha portato sui rossoblu, pressione che non ha consentito ai cagliaritani di ragionare e di trovare il modo di eludere il blocco bianconero per ribaltare l'azione e costringere gli avversari a spendere energie preziose in fase di recupero e contenimento. I tanti errori commessi dal Cagliari in fase di impostazione sono stati la conseguenza immediata, la poca presenza in attacco è stata la logica conseguenza finale. Però Maran ha mostrato soddisfazione per la buona prestazione difensiva del primo tempo e per la reazione tentata nella ripresa, dopo i primi due gol juventini, giudicando questo come uno di quei momenti negativi che nel corso di una stagione possono verificarsi ed escludendo quindi che la squadra sia in crisi.
Anche le parole di Nainggolan esprimono consapevolezza degli errori commessi, ma pure del fatto che il Cagliari nel primo tempo ha saputo giocare da squadra organizzata, mentre nel secondo ha ceduto dopo il gol "regalato" ad una squadra che non ha certo bisogno di simili agevolazioni e che, poi, ha sfruttato la necessità dei rossoblu di sbilanciarsi in avanti. Ma Radja è concreto e sprona i compagni da vero leader: "Guardiamo avanti tutti insieme per migliorare. Abbiamo 29 punti, un ottimo bottino, adesso pensiamo a chiudere bene il girone d'andata e a ripartire forte".
Maran ha detto la sua nella conferenza stampa della vigilia, affermando che la squadra ha recuperato le energie necessarie per ripartire con una grande prestazione. Poi ha chiarito cosa si attende dai suoi giocatori: "Questo tipo di gare si affrontano con personalità, coraggio e fiducia. Guai a rimanere passivi in attesa. La squadra è stata capace di sorprendermi, ha sempre messo in campo spirito di sacrificio e partecipazione, sono peculiarità che ci saranno utili anche domani".
La partita. In genere non c'è molto da dire quando una partita finisce quattro a zero ed è così anche in questo caso. Il Cagliari non ha prodotto la prestazione che il suo allenatore aveva chiesto ed è stato sconfitto nettamente, senza attenuanti. La Juventus ha comandato dal primo all'ultimo minuto di gioco, mentre i rossoblu si sono disposti alla difesa ad oltranza. Naturalmente l'intenzione era quella di attendere l'avversario per poi recuperare palla e sorprenderlo con le consuete ripartenze veloci, ma questa tattica non ha funzionato e così la partita del Cagliari ha finito per essere quasi del tutto passiva.
Il ritorno di Olsen non è bastato |
Casomai bisognerebbe capire perché i rossoblu abbiano giocato la peggiore partita, fino ad ora, di questo campionato. Quello che si può dire con certezza, perché lo si è visto, è che la Juventus ha preso subito il sopravvento a centrocampo, togliendo ai giocatori di Maran lo spazio e il tempo per la costruzione della manovra di contrattacco. In particolare, Nainggolan, sorvegliato speciale, è stato molto disturbato da Pjanic in collaborazione con Ramsey, mentre Cigarini non ha mai trovato un corridoio buono per lanciare gli esterni o direttamente le punte. Così la partita di Pellegrini, Rog e Nandez si è praticamente esaurita nello sforzo di controllare le incursioni di Alex Sandro, Cuadrado e Rabiot, e di aiutare i difensori contro le mosse di Ramsey, Dybala e Ronaldo.
Nel primo tempo la pressione juventina ha prodotto un solo vero pericolo al 35', quando un colpo di testa di Demiral è stato fermato dalla traversa. Per il resto Olsen ha dovuto fare solo due parate su tiri di Ramsey e Ronaldo, mentre in altre occasioni gli attaccanti bianconeri avevano concluso con tiri fuori misura. Ma nella ripresa la partita è cambiata subito. Klavan e Walukiewicz hanno apparecchiato il primo gol di Ronaldo (5') e da lì in avanti la difesa è stata in balia degli attaccanti bianconeri. Soprattutto Dybala ha messo in difficoltà i rossoblu e dopo un paio di tentativi neutralizzati da Olsen, l'argentino si è procurato il rigore poi trasformato in gol da Ronaldo (22'). La mossa di dare più spinta a destra con Faragò, subentrato a Cacciatore, ha prodotto il risultato di svegliare un po' Nandez e qualche tentativo più convinto in avanti si è visto, ma nell'unica azione pericolosa del Cagliari Simeone ha colpito la traversa dopo la deviazione di Szczesny, e l'inerzia della gara non è cambiata. La Juventus ha chiuso definitivamente la partita con altri due gol nel giro di due minuti (36' e 38') ad opera di Higuain (subentrato a Dybala) e ancora Ronaldo.
La partita tatticamente perfetta, preparata da Sarri per impedire al Cagliari di fare il suo gioco e il grande valore tecnico della squadra bianconera bastano a spiegare la pesante sconfitta del Cagliari? Forse sì ma, considerando anche la prova opaca di Udine, comincia a farsi strada il dubbio che i rossoblu stiano attraversando un momento di difficoltà, forse più mentale che atletica. Si spera che non si tratti di una vera e propria "crisi" (vedremo come si comporterà la squadra nella prossima sfida con il Milan), ma tornando agli aspetti tattici, anche l'Udinese aveva fatto una partita di grande pressione ed era riuscita a limitare molto l'efficacia del gioco cagliaritano. Insomma, sembrerebbe che gli avversari ormai sappiano come disinnescare le armi rossoblu e, se fosse così, Maran dovrà necessariamente escogitare nuove soluzioni di gioco, affinché la sua squadra torni ad esprimersi al meglio.
Dopo la partita. Quello che fa ben sperare, all'indomani di una sconfitta così severa, è lo spirito positivo che Maran e i giocatori hanno manifestato già nelle prime dichiarazioni. Nessun vittimismo, la consapevolezza di avere commesso degli errori e la volontà di guardare subito alla prossima sfida con l'obiettivo di riprendere il cammino interrotto.
L'allenatore ha dato merito alla Juventus per la forte pressione che ha portato sui rossoblu, pressione che non ha consentito ai cagliaritani di ragionare e di trovare il modo di eludere il blocco bianconero per ribaltare l'azione e costringere gli avversari a spendere energie preziose in fase di recupero e contenimento. I tanti errori commessi dal Cagliari in fase di impostazione sono stati la conseguenza immediata, la poca presenza in attacco è stata la logica conseguenza finale. Però Maran ha mostrato soddisfazione per la buona prestazione difensiva del primo tempo e per la reazione tentata nella ripresa, dopo i primi due gol juventini, giudicando questo come uno di quei momenti negativi che nel corso di una stagione possono verificarsi ed escludendo quindi che la squadra sia in crisi.
Anche le parole di Nainggolan esprimono consapevolezza degli errori commessi, ma pure del fatto che il Cagliari nel primo tempo ha saputo giocare da squadra organizzata, mentre nel secondo ha ceduto dopo il gol "regalato" ad una squadra che non ha certo bisogno di simili agevolazioni e che, poi, ha sfruttato la necessità dei rossoblu di sbilanciarsi in avanti. Ma Radja è concreto e sprona i compagni da vero leader: "Guardiamo avanti tutti insieme per migliorare. Abbiamo 29 punti, un ottimo bottino, adesso pensiamo a chiudere bene il girone d'andata e a ripartire forte".
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