Prima della partita. Il Milan è tradizionalmente la vera bestia nera del Cagliari. Nessuna delle squadre italiane più forti può vantare, nei confronti del Cagliari, risultati migliori di quelli dei rossoneri. L'unica squadra verso la quale i rossoblu vantano un pur minimo vantaggio è l'Atalanta, nuova altolocata della serie A. I sardi hanno vinto 20 delle 51 partite disputate in serie A con i bergamaschi, cioè il 39%, mentre ne hanno perse 19, cioè il 37% (ci sono stati anche 12 pareggi). Con tutte le altre "grandi" il Cagliari è in perdita e il divario maggiore è, appunto, quello che separa Quattromori e Diavolo, contro il quale i rossoblu hanno totalizzato il minor numero di vittorie e il maggior numero di sconfitte. Questa è la graduatoria aggiornata alle ultime gare giocate in serie A.
Cagliari vs Milanv. 8 su 74 = 10% s. 40 su 74 = 54%Cagliari vs Juventusv. 11 su 77 = 14% s. 40 su 77 = 51%Cagliari vs Interv. 14 su 79 = 17% s. 38 su 79 = 48%Cagliari vs Napoliv. 14 su 67 = 20% s. 29 su 67 = 43%Cagliari vs Romav. 18 su 79 = 22% s. 34 su 79 = 43%Cagliari vs Laziov. 17 su 67 = 25% s. 34 su 67 = 50%
Dunque, il Cagliari non poteva incontrare avversario peggiore nel momento in cui è chiamato ad invertire la tendenza negativa delle ultime partite. Il Milan potrà contare anche su una rosa rinforzata dal recente acquisto di Ibrahimovic, mentre il Cagliari non ha ancora ricevuto forze nuove dal mercato invernale. Resta da sperare che la squadra di Maran si scuota e torni ad essere quella che è stata per gran parte del girone di andata. Intanto, il rientro di Pisacane dovrebbe dare più solidità alla difesa centrale, mentre l'impiego di Faragò al posto di Cacciatore dovrebbe tradursi in maggiore spinta sulla corsia destra.
La partita. Il Cagliari ha subito la quarta sconfitta consecutiva e sembra entrato in un tunnel di cui non si vede l'uscita. La squadra di Maran ha provato a fare la partita durante i primi quindici-venti minuti di gioco, ma questa buona volontà non è stata accompagnata da un'adeguata precisione in fase di rifinitura. Diversi passaggi verso l'area di rigore sono andati persi e Donnarumma non ha corso pericoli. Successivamente la manovra rossoblu è diventata anche più difficoltosa di fronte alla buona disposizione del Milan sul terreno di gioco. Un po' come era successo contro la Juventus, il Cagliari ha dovuto fare i conti con la pressione dell'avversario in zona avanzata e non è riuscito a dare velocità e profondità alle giocate. Cigarini ha dovuto spesso temporeggiare prima di decidersi al passaggio e gli scambi con i terzini e i giocatori avanzati sono tornati indietro diverse volte, perché il Milan non lasciava sbocchi. In certi casi, per superare lo sbarramento rossonero sulla trequarti, Olsen ha dovuto lanciare lungo per Simeone. Inoltre sono mancate anche oggi le devastanti conclusioni da fuori area di Nainggolan.
L'iniziativa è passata al Milan durante la seconda metà del primo tempo, ma i rossoneri erano già stati pericolosi intorno al quarto d'ora di gioco con Hernandez e Ibrahimovic, che avevano impegnato Olsen in due parate non semplici. Intorno alla mezz'ora ancora Ibrahimovic e poi Leao hanno creato insidie alla porta cagliaritana, mentre i rossoblu provavano a giocare in contropiede. Al 36' è arrivato il primo tiro verso la porta milanista, con un pallonetto di Nandez che Donnarumma è riuscito a neutralizzare. Poco dopo un debole colpo di testa di Simeone è stato facilmente bloccato dal portiere ospite.
In apertura di secondo tempo il gol fulmineo (ma anche un po' fortunato per la deviazione decisiva di Pisacane) di Leao, di fronte ad una difesa che è sembrata colpevolmente troppo lenta, ha aggiunto altra difficoltà alla partita dei sardi. I rossoblu hanno reagito, questo va detto, ma mostrando gli stessi problemi di manovra e di efficacia offensiva del primo tempo. Una rovesciata fuori bersaglio di Simeone (5') e un tiro alto di Faragò (10') sono gli unici tentativi degni di nota. Di fronte agli attacchi volenterosi ma inconcludenti del Cagliari, il Milan ha potuto sviluppare le sue azioni in velocità con la consapevolezza di avere la partita in pugno. Il gol in girata di Ibrahimovic (19') su cross di Hernandez ha, di fatto, spento ogni residua speranza di rimonta cagliaritana.
Tra le poche note positive c'è il miglioramento della condizione di Nandez, che dopo le ultime prove sottotono è sembrato decisamente più volitivo e dinamico. Pellegrini ha fatto una discreta partita di spinta, nonostante sia stato costretto a controllare (oltre agli attaccanti rossoneri) anche le frequenti incursioni di Calabria. Un "bravo" a Pisacane, che ha saputo tenere testa a Ibrahimovic in molti duelli uno-contro-uno.
Dopo la partita. Riporto una parte delle dichiarazioni fatte a caldo di Pisacane, così come sono state pubblicate dal sito ufficiale del Cagliari, perché mi sembrano parole che descrivono al meglio la situazione attuale della squadra: "Quattro sconfitte consecutive ci devono fare riflettere ma senza deprimerci. Non voglio cercare alibi, credo che a governare tutto sia la mente. Dobbiamo ricompattarci, restare sereni, raddoppiare gli sforzi. Guai ad entrare in uno spirito negativo; la ricetta giusta è metabolizzare le sconfitte, ripartire tutti insieme. C’è ancora tutto un girone di ritorno da giocare, chiediamo ai tifosi di starci vicini come è successo in tutta la prima parte di stagione. In ogni campionato ci sono dei momenti buoni e altri meno, adesso attraversiamo un periodo poco favorevole, daremo il massimo per superarlo in fretta. Il sesto posto è un buon traguardo ma come si dice, i cavalli si vedono alla fine. Se siamo arrivati tanto in alto, lo dobbiamo alle qualità tecniche e umane di cui è fatta questa squadra. Se vogliamo sederci al tavolo dei grandi dobbiamo dare ancora qualcosa di più perché evidentemente quanto fatto finora non è sufficiente".
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