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21 dicembre 2019

Serie A. Udinese - Cagliari 2-1

La partita. Seconda sconfitta consecutiva, ma se quella ad opera della Lazio era stata immeritata, questa deve essere invece accettata sportivamente, perché l'Udinese ha fatto più del Cagliari per conquistare i tre punti. Più del Caglia ri, ma con questo non voglio dire che abbiano prodotto chissà quale grande prestazione. In effetti la squadra di Gotti ha puntato tutto, con grande volontà e determinazione, sulle sue armi principali, cioè la solidità del collettivo e la forza atletica di molti dei suoi giocatori. Il Cagliari avrebbe potuto rispondere con la superiore maestria tecnica dei suoi palleggiatori, ma oggi diversi rossoblu sono sembrati decisamente sottotono. Rog e Ionita sono stati meno efficaci del solito nella fase di interdizione e recupero, e poche volte hanno guadagnato spazio per allargare il campo d'azione. Così la manovra della squadra è stata forzatamente lenta e i tentativi di fare gioco del play Cigarini si sono infranti contro il bastione dei padroni di casa.
Lykogiannis dopo le belle prove degli ultimi tempi è tornato ad essere improvvisamente il giocatore inconsistente visto nello scorso campionato. Il greco oggi ha commesso molti errori, sia in fase di spinta che di contenimento, ha effettuato passaggi fuori misura e disimpegni pericolosamente intercettati dagli avversari, non è stato incisivo in avanti e non ha saputo proteggere a sufficienza il lato difensivo sinistro. Nel secondo tempo Maran lo ha sostituito con Pellegrini e il giovane romano ha portato un po' più di vivacità sulla corsia, proponendo qualche pallone interessante per gli attaccanti, ma in difesa non ha saputo fare molto meglio del compagno.
Diciamo pure che sulle fasce laterali il Cagliari è mancato quasi del tutto, perché anche Faragò a destra ha fatto poco. A parte l'assist da cui è nato il gol del Cagliari, lo si è visto discretamente attivo solo per una decina di minuti nel corso del primo tempo, tra il 20' e il 30', quando anche la squadra nel suo insieme ha giocato meglio, riuscendo a velocizzare la manovra e mettendo un po' di pressione sugli avversari. Al 25' Nainggolan, uno dei pochi rossoblu a meritare la sufficienza, dopo avere recuperato palla è riuscito a bucare il muro difensivo e a scoccare un tiro che però è stato fermato dal palo.
Per il resto si è vista la manovra dell'Udinese, costruita da De Paul, Sema, Mandragora e Fofana, e appoggiata sull'ariete di sfondamento Okaka o su Lasagna. Nel primo tempo le due punte udinesi sono state controllate abbastanza bene da Klavan e Pisacane, ma la loro irruenza ha comunque aperto varchi pericolosi. Uno di questi ha permesso l'inserimento in area di De Paul, che dopo avere scambiato con Fofana ha battuto Rafael (38').
Nel secondo tempo Maran ha deciso di inserire anche Cerri, per provare a rimediare alla prova insufficiente di Simeone. L'argentino non è mai stato pericoloso in area e, ben controllato dai difensori, non ha saputo fare da punto di riferimento nel momento in cui il Cagliari provava a costruire l'azione offensiva o a lanciare le rare ripartenze. Ma con Cerri le cose non sono andate meglio.
Joao Pedro è sempre stato nel mirino degli avversari, che in molti casi hanno speso il fallo per fermarlo. Anche per l'asfissiante cura a cui è stato sottoposto, il brasiliano non è riuscito ad essere molto brillante, eppure proprio lui, dopo alcuni tentativi a vuoto, è riuscito con la tenacia e la testa che gli conosciamo a trovare il guizzo giusto per segnare il pareggio (38'). Era da poco entrato in campo il terzo attaccante, Ragatzu, al posto di Rog e forse la mossa di Maran è stata utile a dare più brio all'attacco cagliaritano.
Però i rossoblu non hanno retto all'immediata reazione udinese. Ripresa del gioco, lancio per la corsa di Okaka che sfonda la difesa del Cagliari, lui non riesce a segnare ma i difensori, scompaginati, non riescono ad impedire la conclusione vincente di Fofanà. Il pareggio è durato solo un paio di minuti.
Ci sarebbero stati sei minuti di recupero per provare a rimediare in extremis, ma Pisacane ha subito il secondo cartellino giallo e il Cagliari, ridotto in dieci, non è riuscito a portare alcuna minaccia alla porta di Musso.

Dopo la partita. La sconfitta di Udine, a mente fredda, sembra proprio la sconfitta subita da una squadra arrivata alla pausa festiva del campionato con il fiato corto. Diversi giocatori rossoblu sono apparsi poco brillanti nello spunto individuale e poco decisi nei contrasti con gli avversari. E' vero che l'Udinese, nel suo insieme, è una squadra più "fisica" del Cagliari, ma gli uomini di Maran hanno avuto molta difficoltà nel tenere testa ai bianconeri di Gotti, troppa per non pensare che i rossoblu siano giunti a questa partita con un forte deficit di tenuta atletica. Prima di ipotizzare ritmi e tecniche di allenamento inadeguati e, alla lunga, controproducenti, è bene tenere presente che il Cagliari, prima di perdere immeritatamente contro la Lazio, veniva da una lunga striscia di risultati utili e da alcune vittorie davvero importanti, ottenute dominando l'avversario. Credo che a questa lunga galoppata (atletica e mentale) sia da attribuire la frenata di Udine.
Poi, le assenze in tempi e per motivi diversi di Ceppitelli, Olsen, Castro, Rog e Nandez hanno certamente indebolito la struttura di squadra. Ritorna il motivo della "panchina corta", anche se questa rosa è più forte e completa rispetto a quelle delle ultime stagioni. Il fatto è che ora il Cagliari sta facendo un campionato di alta classifica e le risorse necessarie per stare e rimanere lassù devono essere adeguate all'impegno richiesto. Ma credo che il Cagliari abbia ancora tutte le possibilità di continuare a fare un grande torneo. La sosta permetterà di recuperare energie fisiche e mentali, tutti i giocatori dovrebbero tornare a disposizione di Maran, rientrerà in gruppo anche Cragno e la società potrà intervenire sul mercato per rendere ancora più competitiva la rosa. Gli intendimenti di Giulini sembrano chiari: il Cagliari è arrivato in alto e indietro non si torna.
Il campionato riprenderà il giorno dell'Epifania con la sfida alla Juventus. Gli stimoli non mancheranno.

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