Prima della partita. Classifica alla mano, Cagliari-Parma sarà una sfida ad eliminazione diretta nella corsa verso la Europe League. Approfittando della marcia difficoltosa dei rossoblu durante questo ultimo mese, il Parma (come pure il Milan) è riuscito ad agganciare il Cagliari al sesto posto. Lo scontro diretto contro i milanesi purtroppo è andato male, ma allora la squadra di Maran non era ancora uscita dal tunnel. Adesso i rossoblu stanno meglio e hanno la possibilità di fare scendere gli emiliani dal treno europeo. Il Parma di Roberto D'Aversa si sta mostrando anche quest'anno un avversario scomodo per chiunque, ma potrebbe presentersi a Cagliari con diverse assenze per infortunio, a cominciare da quella certa di Kulusevski. Sarà un'opportunità da non sprecare per i sardi, che potrebbero contare anche sull'esordio di Pereiro. Se riuscissero a estromettere dalla corsa i parmensi, i rossoblu potrebbero poi dedicare tutto l'impegno alla lotta a distanza con il Milan, una lotta che si preannuncia difficile e che potrebbe decidersi in favore dell'una o dell'altra squadra soltanto nell'ultima giornata di campionato.
La partita. Due personalità opposte nella stessa squadra e nel corso della stessa partita. Questo è quello che colpisce di più del Cagliari visto ieri sera all'Arena contro il Parma. I rossoblu hanno sofferto molto la spinta offensiva e l'aggressività in fase di non possesso dei parmensi. La squadra di D'Aversa ha mostrato un'ottima disposizione tattica e, due volte in svantaggio, non ha mai rinunciato ad inseguire il risultato. Darmian, Brugman, Hernani, Kurtic e Kucka hanno giocato con intensità atletica ma anche con qualità tecnica e la punta centrale Cornelius, oltre a fare il suo dovere di attaccante, ha pure aiutato i compagni nella pressione sui portatori di palla cagliaritani, dando molto fastidio soprattutto a Cigarini.
Dopo i primi dieci minuti di sofferenza, i rossoblu sono riusciti gradualmente a spezzare la morsa avversaria, lavorando in impostazione anche con i difensori centrali per sopperire alle difficoltà di Cigarini e facendo leva soprattutto sulla corsa di Pellegrini e Faragò. Il gol di Joao intorno al 20' è stato il frutto colto con merito da una squadra che con pazienza e tenacia era riuscita a capovolgere a proprio vantaggio l'inerzia del confronto. Con il Parma deciso a recuperare subito, il Cagliari ha messo in atto la sua strategia preferita, cioè controllare l'avversario e pressarlo in zona avanzata per colpirlo al primo errore. Nainggolan ha fatto vedere un paio di progressioni delle sue, sempre molto temibili, i recuperi con ripartenza di Nandez e gli spunti di Pellegrini hanno rappresentato un costante pericolo per la difesa parmense, Joao e Simeone hanno lavorato per farsi trovare dai centrocampisti e hanno duettato fra loro per scardinare il sistema difensivo del Parma. Le occasioni per raddoppiare sono state molte, due volte con Simeone (bravo Colombi a parare, ma in un caso lo aiuta la traversa), una volta con Faragò (palo), una volta anche con Nainggolan (il portiere si salva in corner). Il Parma ha subito il predominio del Cagliari ma non ha rinunciato a colpire in contropiede, approfittando di una disposizione difensiva che è apparsa abbastanza precaria in più di un caso. Verso la mezz'ora Kucka ha colpito a sua volta un palo e dieci minuti dopo ha segnato, deviando in rete un cross di Brugman che aveva sfondato sul lato destro. Il pareggio non ha smorzato la determinazione dei rossoblu e all'inizio del secondo tempo gli uomini di Maran hanno avuto subito l'occasione per ritornare in vantaggio, ma purtroppo Joao ha sbagliato il tiro di rigore che lui stesso si era procurato. Poco male, il Cagliari ha assorbito anche quest'urto e un minuto dopo uno scatenato Pellegrini ha messo in area il pallone giusto per il gol di Simeone (9').
Poi è subentrata la metamorfosi e la seconda personalità del Cagliari ha preso il sopravvento. La squadra di Maran si è tirata troppo e troppo presto indietro, rinunciando a tenere in allarme la difesa avversaria. Il Parma ha avuto la possibilità di tornare a spingere forte, come non riusciva più a fare dal 20' del primo tempo. D'Aversa ha rinforzato l'attacco con Caprari, il Parma ha fatto vacillare ripetutamente la difesa del Cagliari, che si tolta d'impaccio rifugiandosi in corner e ricorrendo al fallo. I tanti calci piazzati conquistati dai giocatori avversari non hanno creato grandi pericoli a Cragno, ma il Cagliari in avanti non si vede quasi più fino al 34', quando Nandez non è riuscito a concretizzare una buona occasione. Intanto Maran aveva sostituito Cigarini con Oliva, per mettere freschezza in mediana, ma la partita è rimasta nelle mani del Parma, che ha continuato a premere. Anche l'ingresso di Paloschi per Simeone non ha cambiato la situazione e Cragno è stato bravo a negare il gol a Hernani. Ma nel tempo di recupero, subito dopo una buona opportunità per Nandez, Cornelius ha segnato il definitivo pareggio (con Cragno molto indeciso nel tentativo di uscita sul centravanti).
Il Cagliari ha scelto di adottare una tattica troppo attendista quando ancora restava da giocare quasi tutto il secondo tempo. Lasciando l'iniziativa ad una squadra forte e ben organizzata come il Parma, il rischio di veder sfumare la vittoria era alto e i rossoblu hanno pagato il loro errore.
Dopo la partita. L'amarezza per non avere conquistato una vittoria che sarebbe stata meritata, è stata mitigata dal mezzo passo falso del Milan, fermato a sua volta sul pareggio dal Verona. La frenata della squadra rossonera, che sembrava lanciata in una rincorsa inarrestabile, permette al Cagliari di restare ancora al sesto posto della classifica. Intanto però la platea delle pretendenti all'ultimo posto utile per l'EL si allarga. Oltre al Milan e al Parma, adesso anche lo stesso Verona e il Bologna sono potenzialmente in grado di correre per lo stesso obiettivo dei rossoblu. Oltretutto, il Cagliari dovrà affrontare le due nuove concorrenti in trasferta. Non sarà semplice mantenere l'attuale posto in graduatoria, però la squadra di Maran ha i mezzi per riuscirci. Una cosa è certa, per il futuro i rossoblu dovranno stare molto attenti a non permettere che un avversario in difficoltà esca dall'angolo e ritorni in partita. La partita che si ha in pugno deve essere chiusa, il risultato deve essere messo al sicuro e questo significa lavorare per migliorare la capacità di trasformare in gol le occasioni create. E, quando non si riesca a farlo, si dovrà evitare di abbassare troppo il baricentro della squadra, come è accaduto (con le conseguenze che sappiamo) nel corso del secondo tempo della sfida con il Parma.
La partita. Due personalità opposte nella stessa squadra e nel corso della stessa partita. Questo è quello che colpisce di più del Cagliari visto ieri sera all'Arena contro il Parma. I rossoblu hanno sofferto molto la spinta offensiva e l'aggressività in fase di non possesso dei parmensi. La squadra di D'Aversa ha mostrato un'ottima disposizione tattica e, due volte in svantaggio, non ha mai rinunciato ad inseguire il risultato. Darmian, Brugman, Hernani, Kurtic e Kucka hanno giocato con intensità atletica ma anche con qualità tecnica e la punta centrale Cornelius, oltre a fare il suo dovere di attaccante, ha pure aiutato i compagni nella pressione sui portatori di palla cagliaritani, dando molto fastidio soprattutto a Cigarini.
Dopo i primi dieci minuti di sofferenza, i rossoblu sono riusciti gradualmente a spezzare la morsa avversaria, lavorando in impostazione anche con i difensori centrali per sopperire alle difficoltà di Cigarini e facendo leva soprattutto sulla corsa di Pellegrini e Faragò. Il gol di Joao intorno al 20' è stato il frutto colto con merito da una squadra che con pazienza e tenacia era riuscita a capovolgere a proprio vantaggio l'inerzia del confronto. Con il Parma deciso a recuperare subito, il Cagliari ha messo in atto la sua strategia preferita, cioè controllare l'avversario e pressarlo in zona avanzata per colpirlo al primo errore. Nainggolan ha fatto vedere un paio di progressioni delle sue, sempre molto temibili, i recuperi con ripartenza di Nandez e gli spunti di Pellegrini hanno rappresentato un costante pericolo per la difesa parmense, Joao e Simeone hanno lavorato per farsi trovare dai centrocampisti e hanno duettato fra loro per scardinare il sistema difensivo del Parma. Le occasioni per raddoppiare sono state molte, due volte con Simeone (bravo Colombi a parare, ma in un caso lo aiuta la traversa), una volta con Faragò (palo), una volta anche con Nainggolan (il portiere si salva in corner). Il Parma ha subito il predominio del Cagliari ma non ha rinunciato a colpire in contropiede, approfittando di una disposizione difensiva che è apparsa abbastanza precaria in più di un caso. Verso la mezz'ora Kucka ha colpito a sua volta un palo e dieci minuti dopo ha segnato, deviando in rete un cross di Brugman che aveva sfondato sul lato destro. Il pareggio non ha smorzato la determinazione dei rossoblu e all'inizio del secondo tempo gli uomini di Maran hanno avuto subito l'occasione per ritornare in vantaggio, ma purtroppo Joao ha sbagliato il tiro di rigore che lui stesso si era procurato. Poco male, il Cagliari ha assorbito anche quest'urto e un minuto dopo uno scatenato Pellegrini ha messo in area il pallone giusto per il gol di Simeone (9').
Poi è subentrata la metamorfosi e la seconda personalità del Cagliari ha preso il sopravvento. La squadra di Maran si è tirata troppo e troppo presto indietro, rinunciando a tenere in allarme la difesa avversaria. Il Parma ha avuto la possibilità di tornare a spingere forte, come non riusciva più a fare dal 20' del primo tempo. D'Aversa ha rinforzato l'attacco con Caprari, il Parma ha fatto vacillare ripetutamente la difesa del Cagliari, che si tolta d'impaccio rifugiandosi in corner e ricorrendo al fallo. I tanti calci piazzati conquistati dai giocatori avversari non hanno creato grandi pericoli a Cragno, ma il Cagliari in avanti non si vede quasi più fino al 34', quando Nandez non è riuscito a concretizzare una buona occasione. Intanto Maran aveva sostituito Cigarini con Oliva, per mettere freschezza in mediana, ma la partita è rimasta nelle mani del Parma, che ha continuato a premere. Anche l'ingresso di Paloschi per Simeone non ha cambiato la situazione e Cragno è stato bravo a negare il gol a Hernani. Ma nel tempo di recupero, subito dopo una buona opportunità per Nandez, Cornelius ha segnato il definitivo pareggio (con Cragno molto indeciso nel tentativo di uscita sul centravanti).
Il Cagliari ha scelto di adottare una tattica troppo attendista quando ancora restava da giocare quasi tutto il secondo tempo. Lasciando l'iniziativa ad una squadra forte e ben organizzata come il Parma, il rischio di veder sfumare la vittoria era alto e i rossoblu hanno pagato il loro errore.
Dopo la partita. L'amarezza per non avere conquistato una vittoria che sarebbe stata meritata, è stata mitigata dal mezzo passo falso del Milan, fermato a sua volta sul pareggio dal Verona. La frenata della squadra rossonera, che sembrava lanciata in una rincorsa inarrestabile, permette al Cagliari di restare ancora al sesto posto della classifica. Intanto però la platea delle pretendenti all'ultimo posto utile per l'EL si allarga. Oltre al Milan e al Parma, adesso anche lo stesso Verona e il Bologna sono potenzialmente in grado di correre per lo stesso obiettivo dei rossoblu. Oltretutto, il Cagliari dovrà affrontare le due nuove concorrenti in trasferta. Non sarà semplice mantenere l'attuale posto in graduatoria, però la squadra di Maran ha i mezzi per riuscirci. Una cosa è certa, per il futuro i rossoblu dovranno stare molto attenti a non permettere che un avversario in difficoltà esca dall'angolo e ritorni in partita. La partita che si ha in pugno deve essere chiusa, il risultato deve essere messo al sicuro e questo significa lavorare per migliorare la capacità di trasformare in gol le occasioni create. E, quando non si riesca a farlo, si dovrà evitare di abbassare troppo il baricentro della squadra, come è accaduto (con le conseguenze che sappiamo) nel corso del secondo tempo della sfida con il Parma.
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