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18 gennaio 2020

Serie A. Brescia - Cagliari 2-2

Prima della partita. La prossima partita in terra lombarda dovrà dare risposte importanti. Cinque sconfitte consecutive e l'eliminazione dalla Coppa Italia stanno pesando come un macigno sui rossoblu, che ormai devono scuotersi. Il Cagliari di questo momento nero ricorda quello che l'anno scorso incappò in un lungo periodo di risultati negativi. Poi arrivò la reazione e contro il Parma i rossoblu tornarono a vincere e convincere. Oggi gli uomini di Maran devono ritrovare quello spirito. La forza atletica e tecnica del centrocampo si è affievolita, gli attaccanti hanno perso brillantezza, la difesa accusa un preoccupante calo di attenzione, la tattica di gioco non riesce più a trovare impreparati gli avversari e il mercato non ha ancora portato rinforzi.
Di fronte a tutto questo - e magari nell'attesa che la squadra possa giovarsi di nuove soluzioni tattiche e di rinforzi tecnici - è necessario affidarsi al recupero di quella forza mentale che nel passato campionato poté spezzare una crisi che sembrava senza fine e riportare il Cagliari sulla strada della permanenza in serie A. Quindici punti separano Cagliari e Brescia, sono tanti. Indicano chiaramente che sul piano della qualità tecnica non c'è confronto. I rossoblu ne siano consapevoli e scendano in campo con la certezza di essere più forti e con l'unico obiettivo di portare in Sardegna i tre punti.

La partita. La vittoria, che serviva come l'ossigeno, non è arrivata, ma i rossoblu hanno dato un segnale chiaro sotto l'aspetto caratteriale. Anche l'impostazione tattica è sembrata diversa da quella delle ultime deludenti prove. La squadra infatti ha iniziato subito in avanti, con l'intento evidente di fare la partita e i due attaccanti, Joao Pedro e Simeone, sono stati protagonisti di prestazioni soddisfacenti anche dal punto di vista tecnico. L'argentino non ha segnato e così si allunga la sua astinenza realizzativa, però ha tirato pericolosamente in porta almeno due volte, costringendo Joronen a due difficili parate in angolo e, soprattutto, nel secondo tempo ha conquistato il calcio di rigore che poi è stato trasformato da Joao Pedro nel gol del definitivo pareggio (22').
Oltre agli attaccanti, sono sembrati in crescita di rendimento tutti i giocatori esterni, tanto i due terzini, quanto i due centrocampisti laterali. A Pellegrini si può rimproverare semmai qualche errore di troppo in fase di copertura sugli attaccanti bresciani. Rog, soprattutto nel primo tempo, ha sfoggiato la grinta e la combattività dei tempi migliori, poi un infortunio lo ha costretto a lasciare il posto a Ionita. Nandez sembra sulla via del pieno recupero, è stato molto attivo sulla corsia destra e ha fornito a Joao Pedro l'assist da cui è nato il primo gol del brasiliano (21'). Faragò ha lavorato molto sia in fase di spinta che di copertura e Nandez, Nainggolan e Cigarini hanno trovato in lui un punto di appoggio costante.
A proposito di Nainggolan, il belga nel primo tempo ha avuto non poche difficoltà a procurarsi lo spazio necessario, contrastato molto bene da Tonali; nel secondo tempo invece il Ninja ha raddoppiato le energie e ha dato un contributo importante alla rimonta della squadra, che nel frattempo era andata sotto nel punteggio per il bel gol segnato da uno scatenato Torregrossa (autore di entrambi i gol bresciani, sempre su assist di Tonali) dopo quattro minuti dalla ripresa del gioco. I bresciani avevano irrobustito la mediana con l'ingresso di Dessena e Bjarnason, e si erano disposti a cinque in difesa. Per il Cagliari era diventato molto difficile costruire la manovra offensiva di fronte ad un simile argine, che oltretutto permetteva ai padroni di casa di avviare veloci e insidiosi contropiedi dopo il recupero-palla. Nainggolan, con la sua tecnica e il suo grande dinamismo per tutto il campo, è riuscito a smontare una situazione tattica che si era messa decisamente bene per gli uomini di Corini. Dopo il pareggio i rossoblu hanno continuato a spingere, pur dovendo guardarsi dalle pericolose ripartenze delle rondinelle.
Quando Balotelli, appena entrato in campo al posto di Donnarumma, è stato espulso (37'), il Cagliari ha avuto a disposizione all'incirca altri dieci-dodici minuti per provare a piegare gli avversari rimasti in inferiorità numerica e Maran ha inserito un attaccante in più (Cerri per Nandez). Il fortino bresciano ha resistito, ma il Cagliari ha dato vita ad una prova complessivamente buona e appare in miglioramento. Ora però i rossoblu dovranno necessariamente confermare questo miglioramento contro l'Inter.

Dopo la partita. Le dichiarazioni post-gara dei rossoblu lasciano trasparire la ritrovata fiducia nei propri mezzi. Sicuramente, anche se l'avversario non era di prima fascia, essere riusciti ad interrompere la sequenza delle sconfitte ha portato maggiore tranquillità e la convinzione di potere riprendere un cammino che aveva dato molte soddisfazioni e che si era interrotto troppo bruscamente, quasi inaspettatamente. La squadra, sotto l'aspetto mentale, ha risposto e anche lo sviluppo del gioco è apparso più fluido, meno faticoso rispetto alle ultime cinque partite.
C'è da augurarsi che gli attriti, nel frattempo insorti, tra Lucas Castro e l'allenatore, non minino il ritrovato buon umore. C'è da augurarsi pure che il mercato porti rinforzi per il reparto difensivo e per quello offensivo. Dietro gli uomini sono contati e (a parte l'assetto tattico, che forse andrebbe rivisto e migliorato) gli errori individuali di alcuni giocatori creano allarme. Davanti segna solo Joao Pedro, dunque serve un attaccante che sappia fare gol con frequenza maggiore di quanto faccia Simeone. Nelle condizioni attuali della rosa, mi sembra difficile riuscire a difendere il sesto posto dal ritorno del Milan.

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