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3 dicembre 2019

Serie A. Cagliari - Sampdoria 4-3

Per questa volta gli amanti delle disquisizioni tattiche dovranno rassegnarsi. Cagliari-Sampdoria non l'hanno fatta gli schemi, né i moduli; l'hanno fatta la voglia di vincere e le doti tecniche dei calciatori.
La tattica dei collettivi contrapposti ha bloccato la partita per un lungo periodo di tempo, la volontà dei singoli l'ha improvvisamente accesa e resa bella, anzi bellissima e alla fine trionfale per i colori rossoblu.
La tattica di Ranieri è stata quella di replicare la tattica di Maran, cioè controllo stretto dell'avversario e ripartenze veloci non appena possibile. Questo significava togliere al Cagliari il modo di giocare che meglio gli si adatta e che gli ha permesso di costruire prestazioni e classifica, ma l'allenatore rossoblu ha accettato il guanto di sfida. Toccava quindi al Cagliari fare apertamente la partita da subito, senza potere studiare più di tanto le mosse dei doriani. I rossoblu ci hanno provato ma, a parte un tiro forte di Faragò deviato in angolo da Audero (8'), nel primo tempo non sono riusciti a creare pericoli per la retroguardia genovese. Cigarini provava ad orchestrare i movimenti e gli spunti di Nainggolan, Castro, Joao Pedro e Simeone, ben supportati dalle incursioni lungo le fasce laterali di Faragò e Pellegrini, ma la Sampdoria si opponeva con uno schieramento ordinato e compatto. Non c'erano abbastanza spazi per sviluppare verticalizzazioni efficaci e la squadra cagliaritana ha dovuto spesso rallentare e giocare a ritmi molto bassi per provare a trovare un varco, un punto debole nello schieramento avversario. Intorno alla metà del primo tempo, con la Sampdoria che in avanti si vedeva poco, Maran ha provato ad affidare l'impostazione iniziale della manovra a Klavan, per liberare Cigarini dalla pressione dei centrocampisti blucerchiati e permettere al play di avere più spazio e tempo per pensare e produrre gioco. Alcuni palloni in più sono arrivati dentro l'area doriana, ma l'attenta vigilanza dei giocatori di Ranieri sugli attaccanti rossoblu ha impedito lo sviluppo di azioni davvero pericolose. L'unica conclusione degna di nota è stata un colpo di testa di Joao Pedro (25'), su cross di Pellegrini, terminato fuori bersaglio.
La partita sembrava una di quelle da reti bianche, finché uno dei campioni in campo non ha deciso di cambiarla. Quagliarella prima ha sfoderato una rovesciata che ha costretto Rafael ad un intervento difficile per deviare il pallone sopra la traversa (36'), poi ha trasformato in gol il calcio di rigore causato da un intervento piuttosto scomposto di Pellegrini su Gabbiadini (38').
Il Cagliari ha incassato il colpo e ha ripreso a fare la sua partita. I giocatori rossoblu sembravano consapevoli di non potere fare altro, se non insistere con maggiore intensità nella stessa direzione. Il rischio di subire un altro gol era molto alto, perché la roccaforte genovese non cedeva agli assalti, Ekdal e Vieirà davanti alla difesa arginavano ogni attacco e gli avanti blucerchiati erano sempre pronti a colpire. E infatti una nuova e bruciante ripartenza (7') dava modo a Quagliarella di fornire a Ramirez l'assist per il raddoppio.
Il Cagliari, anche dopo questo secondo colpo, non si è fermato. Ma Joao Pedro e soprattutto Simeone, asfissiato da Colley, continuavano a faticare tanto nella lotta contro una difesa molto solida, dentro la quale si distingueva anche il sardo Murru, autore di poche incursioni offensive ma protagonista di una guardia quasi insuperabile dapprima su Castro e poi sul subentrante Nandez. Era necessario aumentare ancora di più l'intensità degli attacchi, ma prima di farlo occorreva riacquistare fiducia, perché quel muro sembrava incrollabile e i rossoblu cominciavano ad essere in seria difficoltà nell'affrontarlo.
Ci voleva ancora una volta il guizzo estroso di un campione per spezzare l'inerzia. Toccava a Nainggolan. Quindicesimo minuto, il Ninja tira forte su calcio di punizione e Audero respinge come può. Il belga è ormai on fire, trascina in avanti i compagni, in campo fa tutto, ogni ruolo dalla mediana in su diventa il suo. Ventitreesimo minuto, il guerriero ruba spazio a Rog, parte dalla posizione di esterno sinistro e converge verso il centro, cercano di togliergli visuale ma lui non si ferma, uno spunto dopo l'altro, finché il marcatore perde il passo e gli fa vedere la porta. Parte la solita bomba da fuori area e per Audero non c'è scampo.
Tutto a posto? No. Passa solo un minuto e Quagliarella tira magistralmente al volo su lancio di Gabbiadini, battendo Rafael sul proprio palo. Tre a uno.
Tutto finito? No. I giocatori rossoblu hanno deciso che non perderanno. Hanno messo da parte la tattica e giocano solo con cuore e testa. Trentesimo minuto, Pellegrini ubriaca Thorsby e mette in mezzo all'area, Joao intercetta con il tacco e batte Audero. Dopo appena due minuti il Ninja propone un altro cross e Joao, ancora lui, sempre più bomber, anticipa Thorsby e segna il gol del pareggio.
Con questa doppietta Joao è diventato il terzo cannoniere della serie A
La Sampdoria non vuole arrendersi, aveva la vittoria in tasca e vuole riacciuffarla. Ci prova ancora Quagliarella (37'), ma questa volta Rafael para. Maran dà riposo a Rog e manda in campo Ionita, perché la lotta continua e occorrono forze fresche. Anche Ranieri ha fatto i suoi cambi, ma da qualche minuto il suo sistema difensivo non è più così solido. Maran capisce, forse intuisce, che i cross alti possono diventare l'arma vincente ora che la stanchezza sta legando i muscoli e i riflessi dei difensori doriani. Dà riposo a Simeone e manda in campo Cerri, il centravanti che da quando gioca nel Cagliari non ha mai segnato in campionato, il giocatore costato molti soldi e che fino ad oggi non era mai stato convincente. Penultimo minuto di recupero, arriva l'ennesimo cross in mezzo all'area ad opera di un'encomiabile Pellegrini, Cerri trova spazio anche perché chi dovrebbe controllarlo non gli sta abbastanza vicino, allora il numero nove salta liberamente e colpisce di testa con forza e precisione, mandando il pallone ad infilarsi in porta appena sotto l'incrocio dei pali. Cerri è l'eroe della Sardegna Arena che esplode in una gioia incontenibile, come Maran, che perde completamente la consueta flemma.
Gli ultimi attacchi della Samp non hanno esito. Il Cagliari ha vinto in rimonta grazie ad una grande prestazione caratteriale, contro un avversario durissimo e irriducibile. E' la vittoria più sofferta e più bella di questa stagione, e grazie ad essa il Cagliari riconquista con pieno merito il quarto posto in classifica.

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