Gara due non ha regalato le stesse emozioni di gara uno. Cagliari e Sampdoria hanno affrontato la partita di coppa con le rispettive squadre B, che hanno offerto uno spettacolo dignitoso ma niente di più. Comunque, meglio il Cagliari della Samp, che ha fatto vedere corsa e buona volontà, ma anche una manovra spesso molto approssimativa, con tanti passaggi fuori misura e poche conclusioni verso la porta di Olsen.
Cerri, atteso alla prova del nove dopo il gran gol che aveva dato la vittoria in extremis sui doriani nella sfida di campionato, ha ricominciato da dove aveva finito. Su cross teso di Ragatzu, il gigante rossoblu ha nuovamente infilato la porta di Audero con un colpo di testa preciso e potente (7'). Per il resto della partita il numero nove si è comportato abbastanza bene, giocando da centravanti-boa, offrendo quindi un punto di riferimento sicuro ai compagni impegnati nell'organizzare la manovra offensiva, difendendo bene il pallone, sbagliando alcuni passaggi e peccando di precisione nei tentativi di assist per i compagni d'attacco. Insomma, il Cerri che conosciamo, buono sotto certi aspetti, meno buono sotto altri.
Meglio di lui ha fatto Ragatzu, secondo me il migliore in campo. Un assist e un gol, segnato nel secondo tempo dopo soli tre minuti su preciso filtrante di Ionita, tanto movimento, qualche passaggio sbagliato anche da parte sua, ma sempre disciplinato nel tenere la posizione, sempre pronto a proporsi per ricevere il pallone da crossare oppure per lanciarsi verticalmente dentro l'area.
Il gioco di squadra non ha eguagliato il livello che vediamo quando in campo ci sono le prime linee, ma questo ovviamente non sorprende. Il Cagliari B ha fatto la partita almeno per un'ora, mettendo tanti in palloni in area per la testa di Cerri e producendo diversi tiri. Poi - come fa anche la squadra A - una volta consolidato il vantaggio, si è disposto a controllare le mosse dell'avversario per organizzare le ripartenze veloci dopo il recupero-palla. Proprio questa fase di gioco però non ha funzionato bene. In campo non c'erano Rog, Nandez, Nainggolan, Joao Pedro e Simeone, cioè i calciatori che sanno interpretare in modo eccellente quel tipo di gioco. Anche la cabina di regia è stata un po' deficitaria. Non voglio bocciare la prestazione di Oliva, però il giovane uruguaiano mi sembra meno efficace di Cigarini nel ruolo del playmaker e più a suo agio, invece, nelle vesti del mediano interditore, che preme sui portatori di palla avversari. E infatti Oliva è riuscito a disturbare o a spezzare più di una manovra doriana. Restando a centrocampo, mentre Ionita ha fatto il suo, spingendo in avanti e proteggendo la difesa, Deiola mi è sembrato troppo statico nella posizione di interno destro e Castro non è stato brillante come invece normalmente sa essere.
I difensori esterni si sono comportati bene. Lykogiannis ha confermato di essere molto migliorato rispetto all'anno scorso, si è prodotto almeno per tutto il primo tempo in una spinta costante sulla corsia sinistra e ha tentato anche, senza precisione, il tiro in porta. Cacciatore ha svolto un lavoro disciplinato soprattutto in copertura, non ha rinunciato ad accompagnare la squadra in fase di spinta, ma certo non si può pretendere da lui la forza propulsiva di Faragò.
La difesa centrale è stata quasi inoperosa per almeno settanta-settantacinque minuti, data la scarsa vena di Caprari e di Maroni, poco incisivi nonostante il grande lavoro svolto alle loro spalle da Linetty e Leris. Poi tutta la difesa ha faticato abbastanza e Walukiewicz ha perso di vista Gabbiadini quando l'esperto attaccante si è mosso per ricevere un assist di Vieira e battere in girata Olsen. Durante quegli ultimi dieci-quindici minuti, però, tutto il Cagliari ha offerto una prestazione un po' troppo rilassata, deconcentrata. Non credo che Maran sia stato contento di quel vistoso calo finale, che ha dato agli uomini di Ranieri la possibilità di provarci fino all'ultimo.
Guardando avanti, nella partita degli ottavi di finale i rossoblu dovranno vedersela con i nerazzurri milanesi. Se il Cagliari ha intenzioni serie con la coppa, allora non potrà affrontare l'Inter con la squadra B, anche nel caso in cui Conte decidesse di giocare a sua volta con le seconde linee. Maran dovrebbe giocarsi la sfida di San Siro con la formazione migliore possibile e la pausa natalizia, insieme alla finestra di mercato, potrebbero aiutarlo, portando con sé qualche gradito rientro e rinforzo.
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