La partita, rinviata ieri sera per la bufera di pioggia, ha avuto un finale di tempesta. Il terreno di gioco non era certo nelle condizioni impraticabili di ieri, però era ancora visibilmente allentato. Questo ha ovviamente penalizzato il gioco di tutte e due le squadre, però siccome fra Lecce e Cagliari sono sicuramente i rossoblu a disporre del tasso tecnico migliore, alla fine proprio la squadra sarda ha avuto lo svantaggio maggiore.
Cagliari meno brillante però anche per merito dei giocatori avversari, che l'hanno messa da subito sul piano della lotta dura su ogni pallone. In effetti non abbiamo visto oggi pomeriggio il bel Cagliari di Bergamo o quello a tratti straripante che ha annullato la Fiorentina. I rossoblu sono sembrati meno propositivi rispetto alle ultime due partite, per tutto il primo tempo non sono riusciti ad accendere le micidiali ripartenze di cui sono capaci e non hanno impensierito seriamente Gabriel.
Anzi, il portiere del Lecce ha dovuto fronteggiare soltanto un tiro nello specchio della porta, cioè il calcio di rigore di Joao Pedro che al 29' ha portato il Cagliari in vantaggio.
Joao Pedro: settimo gol stagionale |
C'è da dire che anche il Lecce, pur facendo per molti minuti la partita, non ha prodotto grandi pericoli e Olsen ha dovuto sfoderare tutta la sua bravura soltanto in un caso, al 34', quando un tiro di Lamantia è stato deviato da qualcuno in mezzo all'area e rischiava di spiazzare il portiere svedese. Ma Olsen ha recuperato tempo e posizione, salvando in angolo.
La squadra di Liverani ha iniziato il secondo tempo a testa bassa, continuando il forcing che aveva iniziato negli ultimi dieci minuti del primo tempo e portando avanti anche il difensore centrale Calderoni. Lapadula ha tirato due volte in pochi minuti verso la porta rossoblu e in tutti e due i casi Olsen gli ha sbarrato la strada con sicurezza.
Il Cagliari ha continuato con il controllo del gioco avversario e le ripartenze dopo ogni recupero del pallone. Nella ripresa queste ripartenze sono diventate più frequenti e soprattutto più pericolose, anche perché Rog è salito in cattedra e ha preso a dettare legge sulla corsia di sinistra, con recuperi e sfuriate in avanti. Al 12' una sua discesa ha messo Nandez (oggi un po' in ombra) nella possibilità di segnare, ma l'uruguaiano ha sbagliato il diagonale. Subito dopo è stato Joao Pedro a rubare palla a Tabanelli, ma alla fine della progressione verso l'area il brasiliano è scivolato e ha vanificato un'altra azione da gol.
I dieci minuti compresi tra il 12' e il 22' sono stati i migliori per il Cagliari, che durante quell'arco di tempo ha fatto vedere anche buon gioco in fase di costruzione e non solo rapide ripartenze. Infatti al termine di quei dieci minuti è arrivato il gol di Nainggolan, formidabile anche oggi, che ha ripreso una corta respinta difensiva e ha battuto Gabriel. Il cross era stato di Lycogiannis, protagonista oggi di una buona partita.
Al Lecce va il merito di non avere ceduto psicologicamente di fronte ad una situazione che a quel punto sembrava irrecuperabile. Liverani ha inserito il terzo attaccante, Farias, e la mossa si è rivelata vincente. Farias infatti ha propiziato il calcio di rigore poi trasformato da Lapadula (37') e la contestuale espulsione diretta di Cacciatore per fallo di mano volontario. Oltretutto, subito dopo il gol Lapadula è andato allo scontro fisico con Olsen, che ha reagito, e il Cagliari nello spazio di due minuti ha perso pure il suo portiere (è stato espulso anche Lapadula).
Poi forse Maran non ha fatto la scelta migliore sostituendo Rog con Mattiello e togliendo dal campo il Ninja per fare posto al secondo portiere, anche perché prima ancora Simeone era stato sostituito da Ionita. Fatto sta che la continua spinta dei leccesi non ha trovato più abbastanza argine e Rafael è stato battuto al 46' da un tiro di Calderoni ben servito da Tachtsidis, anche lui tra i migliori in campo. Contemporaneamente, Joao Pedro, rimasto solo in avanti, veniva facilmente bloccato nei tentativi di contropiede, mentre il Lecce continuava ad attaccare alla ricerca addirittura della vittoria, sospinto soprattutto da un Farias che a Cagliari non abbiamo mai visto così brillante e determinante. I rossoblu hanno dovuto soffrire fino al termine del lunghissimo recupero (sette minuti) per portare a casa il pareggio.
Il Cagliari deve mordersi le dita, perché ha sprecato l'occasione di consolidare il terzo posto in classifica al termine di una partita che sembrava ad un certo punto già in tasca e che forse, con un po' di lucidità in più da parte di alcuni giocatori e dello stesso tecnico, si sarebbe vinta.
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