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6 ottobre 2019

Serie A. Roma - Cagliari 1-1

La partita non è stata una di quelle che si ricorderanno per la qualità del gioco espresso dalle due squadre. La Roma, abbastanza debilitata dalle numerose assenze, ha fatto la partita e ha avuto dalla sua il possesso palla e un certo predominio territoriale, specialmente nel secondo tempo. La maggior parte delle azioni giallorosse, però, sono state poco pungenti e la difesa cagliaritana ha subito pochi veri pericoli.
Il Cagliari ha avuto un atteggiamento piuttosto prudente, che nel primo tempo è stato accompagnato comunque da una buona presenza in campo e dalla volontà di non rinunciare a costruire gioco. Durante i primi venti minuti le due squadre si sono combattute soprattutto nella zona mediana del campo, dando vita ad un confronto sostanzialmente equilibrato. I contrasti sono stati spesso decisi e sono costati al Cagliari due cartellini gialli, uno per Ceppitelli e l'altro per Cigarini. La Roma, come anticipato, ha manovrato di più e ha tirato in porta con Zaniolo e Diawara, ma non è riuscita ad esercitare una vera superiorità sulla squadra rossoblu.
I due gol sono arrivati in seguito ad episodi "sfortunati", non perché una o l'altra squadra abbiano sviluppato azioni irresistibili per le difese avverse. Il Cagliari ha segnato per primo con Joao Pedro, che al 25' ha trasformato un calcio di rigore concesso dopo che Mancini aveva toccato il pallone con il braccio in area. Cinque minuti dopo ha pareggiato la Roma grazie ad un autogol di Ceppitelli, che, nel tentativo di anticipare Dzeko, ha deviato nella propria porta un cross di Kluivert.
Da quel momento la partita è cambiata. Gradualmente la Roma ha rovesciato a suo favore il sostanziale equilibrio che era durato fino alla metà del tempo, mentre il Cagliari ha assunto un atteggiamento decisamente più difensivo. La squadra di casa ha tirato in porta almeno altre tre volte, il Cagliari ha avuto una sola occasione con Nandez nell'ultimo minuto di recupero.
La ripresa del gioco ha dato conferma della mutata situazione. Prima che arrivasse un tiro di Nandez, intorno al quarto d'ora, si erano viste soltanto azioni offensive romaniste, per merito soprattutto di Zaniolo. La partita del Cagliari nel secondo tempo si è ridotta ad azioni di alleggerimento e al tentativo di sviluppare qualche contropiede, peraltro senza risultati apprezzabili.
Per fortuna dei rossoblu, l'aumentata pressione romanista non ha prodotto grandi sbandamenti difensivi e, a fronte dei numerosi palloni spiovuti in area cagliaritana, alla fine si possono contare soltanto due veri pericoli: un colpo di testa di Cristante, uscito di poco (32') e un tiro ravvicinato del solito Zaniolo, ben respinto da Olsen.
Il punto conquistato all'Olimpico è di quelli che valgono, data la forza dell'avversario. Ma il Cagliari visto oggi, per l'atteggiamento decisamente rinunciatario che ha mostrato nel secondo tempo, non è stato all'altezza di quello che aveva sbancato Napoli con merito. Anche le prove individuali non sono state esaltanti, in particolare quelle di Simeone, Pellegrini e Ceppitelli. Nandez e Rog sono stati bravi in fase di copertura, ma in fase di spinta sono apparsi meno convincenti di altre volte. Il Ninja, tornato in campo dal primo minuto e nel nuovo ruolo di trequartista, a sua volta è sembrato ancora lontano dalla forma migliore. Merita invece un riconoscimento Joao Pedro, anche oggi molto attivo e concreto.

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