Nella serata festosa dell'Olimpico di Roma, l'Italia non è stata molto brillante, un po' come la sua inusuale maglia verde. Il risultato, però, è arrivato anche questa volta e la squadra di Mancini ha ottenuto matematicamente, con largo anticipo, il primo posto nel girone e la qualificazione alla fase finale del Campionato europeo 2020.
Italia meno brillante del solito, si diceva. Questo dato di fatto può essere imputato a cause diverse, a cominciare dalla prestazione poco convincente di alcuni giocatori. Spinazzola, per esempio, non ha spinto con continuità lungo la corsia di sinistra e raramente ha puntato il diretto marcatore, per saltarlo e crossare in favore degli attaccanti appostati sotto la porta di Paschalakis.
Anche Chiesa, sul fronte destro, pur proponendosi spesso per ricevere palla dai compagni, non ha trovato quasi mai quel guizzo che tutti gli conosciamo e che porta scompiglio nelle retroguardie avversarie. L'attaccante della Fiorentina è poi uscito di scena (39') per un risentimento muscolare ed è stato sostituito da Bernardeschi.
Barella e Jorginho, almeno per tutto il primo tempo, sono rimasti piuttosto in ombra e soltanto in poche occasioni hanno messo in mostra le loro doti tecniche e l'acuta intelligenza tattica che li contraddistingue.
Bisogna poi dare merito anche alla prova caparbia e combattiva della giovane nazionale ellenica. La squadra allenata da John van 't Schip ha opposto alla manovra azzurra, fin dal primo minuto di gioco, una barriera compatta e mobile che è stata in grado di portare una forte pressione sui giocatori italiani in tutti i settori del campo, in certi casi persino dentro l'area azzurra. I giocatori greci hanno fatto anche ricorso al gioco duro, che gli è costato alla fine tre cartellini gialli. Questa combinazione di pressing e aggressività ha impedito ai nostri centrocampisti di sviluppare il consueto fraseggio, fatto di passaggi rapidi e diretti a cercare il movimento in profondità dei laterali e degli attaccanti. Così, non di rado e soprattutto nel primo tempo, abbiamo visto l'Italia affidarsi al lancio lungo di Bonucci per oltrepassare lo sbarramento greco e nella speranza di mettere Insigne o Immobile davanti alla porta avversaria.
In queste condizioni di gioco, sono stati proprio i giocatori greci a creare la prima azione offensiva degna di nota. Al 12' una veloce ripartenza ha permesso a Koulouris di smarcarsi in area e tirare in porta, ma Donnarumma è stato bravo a respingere con la mano aperta.
Soltanto intorno al 20' l'Italia è riuscita ad aumentare i giri del proprio motore e i risultati si sono visti subito. Gli uomini di Mancini hanno guadagnato campo e sono arrivati i primi tiri verso la porta greca, prima con Insigne (27') e poi con Barella (29'). Al 41' uno dei pochi spunti vincenti di Spinazzola ha messo Insigne in buona posizione per battere a rete, ma il suo tiro è stato deviato in angolo.
La ripresa del gioco dopo l'intervallo non ha portato sostanziali cambiamenti, la Grecia ha continuato a proporre il suo pressing a tutto campo e Mancini ha chiesto ai suoi di aumentare ulteriormente la velocità delle giocate. Dopo i tentativi di Insigne (7') e Immobile (10') e l'intermezzo di un contropiede ellenico (15') che ha destato qualche preoccupazione fra gli azzurri, al 17' è arrivato il primo gol dell'Italia. Verratti, già abbastanza positivo nel primo tempo, cresciuto ancora nel rendimento durante la ripresa, ha duettato splendidamente con Insigne, il quale ha concluso a botta sicura verso la porta. Il suo tiro è stato però "parato" con un braccio da un difensore e Jorginho ha trasformato in gol il conseguente calcio di rigore, ineccepibilmente decretato dall'arbitro russo Karasev.
La Grecia ha provato immediatamente a reagire e a disporsi in modo più offensivo, pur mantenendo sempre un atteggiamento molto aggressivo. In un paio di circostanze Bonucci e i suoi compagni della difesa si sono trovati un po' in difficoltà nel tentativo di liberare la propria area di rigore attraverso il palleggio, ma il gol di vantaggio ha permesso alla nazionale italiana di controllare meglio la partita. La pressione ellenica si è mostrata meno efficace e la manovra azzurra è diventata via via più fluente. Al 32' Bernardeschi, autore di una buona prestazione, ha scoccato un bel tiro da fuori area e ha raddoppiato il vantaggio azzurro.
A quel punto l'Italia è diventata definitivamente padrona della partita e ha fatto vedere anche delle cose davvero pregevoli, come l'assist di Bernardeschi per Insigne, con conclusione volante dell'attaccante napoletano e parata in corner di Paschalakis (40').
A questo punto Mancini, dopo sette vittorie su sette partite disputate e la qualificazione in tasca, potrà preparare le ultime tre gare del girone con molta serenità e pensare, magari, di dare spazio a tutti quei giocatori che hanno avuto fino ad ora poche opportunità per mettersi in mostra. La fase finale del Campionato europeo è sempre molto impegnativa, quindi è meglio arrivarci con un ventaglio di soluzioni tecniche e tattiche il più ampio possibile.
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