Il Ninja prepara il tiro che ha dato il vantaggio al Cagliari |
Cominciamo
con il risultato: meritato, netto, rotondo e poteva essere anche più
largo. Questi tre punti portano il Cagliari ad un esaltante quinto
posto in classifica che mancava da troppo tempo.
Poi
non si può tacere sulla prova di Faragò, che rientrava in campo
dopo cinque mesi di stop per infortunio. Il ragazzo ha giocato con
grande energia e grinta, è stato molto presente in fase di spinta
lungo la fascia destra - e questa è sempre stata la sua
caratteristica, visto che nasce come esterno di centrocampo - ma è
stato anche presente ed efficace in fase difensiva - e questa è
stata la piacevolissima novità, perché in passato non era stato
particolarmente soddisfacente nel ruolo di terzino destro. Inoltre ha
pure segnato il gol del raddoppio rossoblu nel secondo tempo (22'),
quando ha rubato palla all'esterno dell'area approfittando anche
della pressione di Nandez (oggi subentrato a Castro) sul portatore di
palla avversario e poi ha battuto Berisha con un preciso diagonale.
E
cosa dire di Nainggolan? semplicemente che il Ninja ha disputato una
partita strepitosa. Dopo appena nove minuti di gioco ha controllato
con elegante sicurezza il pallone e poi lo ha scagliato con forza e
precisione sotto l'incrocio dei pali, alla destra del portiere
spallino. Joao Pedro, dopo avere visto quella prodezza balistica, si
è messo le mani in testa come a dire: "Ma cosa ha fatto...?!".
E lo show del belga-indonesiano non era finito lì, perché nel
secondo tempo (18') ha lasciato partire un altro missile, parente
stretto del primo, che questa volta però si è schiantato sul palo.
A parte questo, che non è poco, il Ninja è stato sempre partecipe
della manovra rossoblu e con Castro, Cigarini e Rog ha confezionato
azioni rapide e ben finalizzate al tiro - e molti tiri sono stati
scoccati anche da fuori area -, oppure al gioco del terminale
avanzato, Simeone, oppure ancora alle aperture sulle fasce laterali,
per la corsa e i cross di Faragò e Pellegrini.
Anche
la prova di Joao Pedro merita di essere messa in risalto. Il
brasiliano oggi non ha fatto davvero la punta, quanto piuttosto
l'assist-man. Forse è stato per via della sua natura di
centrocampista, che ogni tanto riemerge, forse è stato perché i
difensori avversari hanno fatto di tutto per tenerlo lontano
dall'area, ricorrendo spesso al fallo per fermarlo. Fatto sta che
lui, Joao, ha fatto di necessità virtù e ha dialogato alla
perfezione con Castro, ma anche con gli altri centrocampisti e con lo
stesso Cholito, mandandoli diverse volte al tiro.
Sul
piano tattico, si è visto lo stesso atteggiamento della partita con
il Verona: dopo il gol del vantaggio la squadra di Maran ha lasciato
appena più spazio all'iniziativa avversaria ed è passato alla fase
del controllo e ripartenza. Oggi però i rossoblu hanno mantenuto
un'intensità mentale che contro il Verona era mancata. Così, il
controllo è stato sempre molto attento e le ripartenze sono state
numerose, brillanti e quasi sempre pericolose.
La
Spal non è stata passiva, anzi fin dall'inizio ha provato a sua
volta a mettere pressione sui giocatori cagliaritani, per impedire
che il talentuoso centrocampo rossoblu prendesse il sopravvento. I
ferraresi hanno anche provato a reagire prontamente dopo avere subito
i due gol, Semplici ha chiesto maggiore spinta anche ai difensori e
Valdifiori, Missiroli, Kurtic, Vicari, Floccari e Petagna hanno
lavorato molto, ma invano, per scardinare il solido sistema difensivo
sardo.
Il
Cagliari però non ha vinto soltanto per la solidità difensiva, per
la lucidità mentale e per la grande giornata di Faragò, ma
soprattutto per la innegabile superiorità del suo centrocampo.
Castro, Rog, Nandez, Nainggolan, ma anche il pienamente ritrovato
Cigarini, sono giocatori che sanno unire presenza atletica, agonismo
e capacità tecniche di alto livello, di fronte a cui i volenterosi
spallini hanno infine dovuto arrendersi.
Se
il Cagliari saprà dare continuità a questo tipo di prestazioni,
allora la stagione del centenario sarà una grande stagione.
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