La squadra di Juric non si distingue per la eccelsa qualità del gioco, ma è una compagine ostica, tenace, che non si tira mai indietro e punta sempre a mettere in difficoltà gli avversari. Lo aveva fatto capire in queste prime giornate di campionato, dando filo da torcere anche alla Juventus e al Milan.
Il Cagliari si è trovato di fronte alle stesse difficoltà. La squadra di Maran ha provato a tenere il controllo della partita e a costruire la manovra sotto la regia di Cigarini, ma i veronesi hanno ribattuto colpo su colpo fin dai primi minuti di gioco. Anzi, le prime conclusioni in porta sono state proprio dei gialloblu con Dawidowicz e soprattutto Stepinski, il cui tiro (9') è stato ben parato da Olsen.
Il solito Nandez, ma anche Pellegrini, Rog e Castro hanno lavorato per portare palloni nell'area veronese, ma le conclusioni verso la porta di Silvestri sono state poche e poco pericolose. Inoltre i giocatori di Juric erano bravi a lasciare in fuorigioco gli attaccanti del Cagliari e ricorrevano al fallo per bloccare la manovra rossoblu, tutte le volte che non riuscivano a contrastarla in altro modo.
Il gol del vantaggio cagliaritano è arrivato poco prima della mezz'ora di gioco grazie ad un cross di Castro, forse sfiorato appena di testa da Joao Pedro, che finiva in fondo alla rete. Per i successivi quindici minuti il Cagliari ha preso nettamente il sopravvento sugli avversari e ha sfiorato il gol del raddoppio con Rog, che al 43' ha tirato forte, costringendo Silvestri a respingere con i pugni. Poco prima lo stesso giocatore croato era stato lanciato in area ed era caduto in seguito ad un contatto con un difensore, ma l'arbitro non aveva ravvisato gli estremi per il calcio di rigore.
Durante questa fase di gioco i veronesi sembravano avere perso lo smalto e la carica che gli aveva permesso di contrastare efficacemente l'azione rossoblu, il loro gioco era stato caratterizzato da molta imprecisione nei passaggi e conseguenti palle perse. Ma proprio in chiusura di tempo gli uomini di Juric sono riusciti a riprendersi e a sfiorare addirittura il pareggio, quando un tiro di Veloso a botta sicura è stato respinto da Pisacane davanti alla porta sguarnita.
Il Verona non era ancora finito e lo ha pienamente dimostrato nel secondo tempo. A dire il vero con un po' di fortuna il Cagliari avrebbe potuto mettere al sicuro il risultato, forse in modo definitivo, dopo pochi minuti dalla ripresa del gioco. Una veloce ripartenza avviata da Nandez e condotta da Simeone ha messo Rog nella possibilità di battere a rete, ma il croato ha colpito il palo esterno.
Pronta risposta veneta e Olsen si è superato sul tiro di Verre. Juric vuole il pareggio e spinge più in avanti la sua squadra, che prende campo. La partita si capovolge, perché la superiorità territoriale e il possesso palla, che per un'ora di gioco erano stati del Cagliari, passano in favore del Verona. La pressione degli ospiti porta i suoi frutti al 20', quando Pisacane scivola in area e regala il pallone del facile pareggio a Faraoni.
Il Cagliari non riesce a ritrovarsi e si affida ad una manovra fatta di passaggi ripetuti tra i difensori e i centrocampisti, che non riesce a trovare sbocchi in profondità. Soltanto al 32' Nainggolan, subentrato a Castro, si produce in un ottimo spunto in area e offre a Simeone il pallone del nuovo vantaggio, ma l'argentino, oggi piuttosto in ombra, tutto solo davanti alla porta tira alto.
Il Verona tenta addirittura di vincere e si rende ancora molto pericoloso tra il 38' e il 40' con due tiri di Salcedo, uno dei quali obbliga Olsen ad un'altra grande parata.
La squadra di Maran ha perso una buona occasione per cogliere la quarta vittoria consecutiva e confermarsi nelle prime posizioni della classifica. L'avversario era certamente difficile da battere, ma il Cagliari non ha saputo ripetere la bella prestazione tecnico-tattica messa in mostra contro il Parma, né la grande prova mentale e caratteriale di Napoli. L'impressione è che i rossoblu, messi di fronte alla necessità di fare la partita, non riescano ad esprimersi come dovrebbero e potrebbero. Contro il Brescia era andata anche peggio e Maran dovrà lavorare per trovare un assetto di squadra migliore, che permetta di sfruttare pienamente le doti degli ottimi giocatori di cui dispone.
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