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24 ottobre 2019

I Campionati del Club Sportivo Cagliari. 1928-1935


Il 30 maggio del 1920 un gruppo di studenti universitari, insieme al medico Gaetano Fichera, diedero vita alla prima squadra calcistica organizzata della città di Cagliari. Fichera è passato alla storia come il primo presidente del Cagliari Calcio, ma bisogna tenere presente che l'allora Cagliari Football Club non era una vera e propria società sportiva, così come oggi la intendiamo. Non era ufficialmente riconosciuta dalla Federazione calcistica nazionale e durante i primi quattro anni di attività la squadra rossoblu disputò soltanto partite di livello amatoriale. Una prima concreta organizzazione societaria avvenne nel corso del 1924-25, quando il sodalizio rossoblu cambiò la sua denominazione in Club Sportivo Cagliari. Nel 1925 i dirigenti sardi diedero vita al Comitato Sardegna della Terza Divisione, che cominciò ad organizzare il campionato regionale in forma ufficiale. Contemporaneamente, il presidente rossoblu Agostino Cugusi (1924-26) pose le basi per l'ingresso del Cagliari nel panorama calcistico nazionale. Così la squadra rossoblu poté disputare i suoi primi tornei di livello extra-regionale, nel 1926 la Coppa Italia e nel 1928, sotto la presidenza di Vittorio Tredici (1926-28), il campionato di Prima Divisione, cioè la terza serie calcistica dell'epoca.

Ernest Erbstein
Il grande allenatore ungherese portò il Cagliari per la prima volta in serie B

Stagione 1928-29. Prima Divisione (Campionato Meridionale)
Nel 1927-28 il Cagliari aveva vinto il campionato regionale sardo con 11 punti, davanti alla Torres (5), al Monteponi Iglesias (5) e alla squadra degli Avanguardisti fascisti di Cagliari (3). Proprio in virtù del titolo di campione regionale, la squadra rossoblu fu promossa in Prima Divisione Sud, torneo riservato alle compagini del Centro-Sud e perciò chiamato anche Campionato Meridionale. Il torneo era suddiviso in quattro gironi e i rossoblu, allenati dall'ungherese Winkler, furono inseriti nel girone A insieme ad altre undici squadre, tutte laziali ad eccezione della Ternana. Il Cagliari aveva assaggiato il calcio che si giocava fuori dalla Sardegna nel 1926, quando aveva partecipato al primo turno eliminatorio della seconda edizione della Coppa Italia (che poi fu annullata), giocando sul campo della Bagnolese. Era stata un'esperienza molto amara, che aveva messo in risalto quanto il calcio sardo fosse in ritardo rispetto a quello di altre regioni. La Bagnolese militava allora in Prima Divisione, quindi solo un livello più in alto rispetto al Cagliari, ma i padroni di casa avevano inflitto una pesantissima sconfitta ai sardi: 10-1. La batosta insegnò al Cagliari che se voleva competere con le squadre della penisola, doveva attrezzarsi con una rosa molto più forte di quelle utilizzate fino ad allora nelle sfide regionali. Così il presidente Carlo Costa Marras (1928-29) mise insieme un parco giocatori di tutto rispetto, che terminò la stagione regolare al primo posto con 35 punti. I ternani furono irriducibili antagonisti dei cagliaritani, che però alla fine prevalsero nettamente con 17 vittorie, tre sole sconfitte e due pareggi, segnando 58 gol (in casa ne fecero dieci alla Juventus Football Club di Roma) e subendone appena 16 (la Ternana si piazzò al secondo posto staccata di otto punti). Il Cagliari dimostrò grande forza e avrebbe potuto conquistare la serie B, ma le cose andarono male nella semifinale per la promozione (oggi sarebbe il primo turno dei play off). I rossoblu furono ammessi ad uno dei due gruppi di semifinale, insieme a tre delle sette squadre qualificatesi negli altri gironi, precisamente Foggia, Lecce e Palermo. Il Cagliari, dopo la vittoria casalinga sul Foggia fu sconfitto a Palermo e a Lecce, non riuscendo poi ad andare oltre lo 0-0 nella partita di ritorno col Foggia. A quel punto le chances di accedere alla finale promozione erano pochissime per i rossoblu, che persero le ultime due gare casalinghe a tavolino: contro il Palermo i giocatori sardi furono forse traditi dal nervosismo e per i disordini scoppiati in campo furono penalizzati dalla giustizia sportiva, mentre rinunciarono a giocare contro il Lecce, gara ormai inutile (per questa rinuncia il Cagliari subì una nuova sconfitta a tavolino). 
L'uomo più importante di quella squadra era forse l'ungherese Winkler, prelevato proprio dalla Ternana insieme all'attaccante Risalbi. Winkler, che nel Cagliari oltre all'allenatore fece anche il portiere (in carriera giocò pure come centrocampista), aveva vinto il titolo ungherese con la MTK Budapest nel 1924 e aveva fatto parte della nazionale magiara. Era arrivato in Italia nella stagione 1924-25, ingaggiato dal Modena e, prima di vestire la maglia rossoblu, aveva giocato anche con Livorno e Ternana appunto, segnando un discreto numero di reti (almeno 20). Proprio la stagione 1928-29 fu la sua ultima da calciatore, mentre continuò ad allenare diverse squadre fino al 1955, toccando il punto più alto della carriera nel 1951, quando allenò il Como in Serie A. Tra gli altri nomi spicca quello del livornese Natale Archibusacci, arrivato a Cagliari nel 1926, che le fonti riportano come il primo giocatore non sardo a vestire la maglia rossoblu. Sempre capocannoniere in rossoblu, Archibusacci forse non ebbe dal calcio italiano tutto l'apprezzamento che meritava. Era un vero bomber, tanto che ancora oggi, con i suoi 33 gol segnati in terza serie tra il 1928 e il 1931, rientra tra i migliori realizzatori del Cagliari. Una menzione merita anche Tonino Fradelloni, che con la squadra rossoblu giocò per dieci anni tra il 1925 e il 1935, quando si ritirò, segnando 28 gol nei sette campionati nazionali disputati (dal 1928-29 al 1934-35). 

Natale Archibusacci


La rosa. 
Portieri. Renato Dellacà, Robert Winkler. 
Difensori. Giuseppe De Catto, Raffaele Dessy, Michele Puligheddu.
Centrocampisti. Eretteo Aiello, Antonio Argiolas, Agostino Costa, Aldo Fradelloni, Raffaele Giraud, Luigi Rocca, Sergio Tartaglia. 
Attaccanti. Natale Archibusacci, Emilio Fadda, Tonino Fradelloni, Salvatore Marcialis, Antonio Risalbi, Luigi Traverso
Allenatore. Robert Winkler.

Marcatori. 11 Archibusacci, 10 Marcialis, 8 Fadda e Fradelloni A., 6 Risalbi, 5 Fradelloni T., 3 Aiello, 1 Giraud e Traverso.

Stagione 1929-30. Prima Divisione
Il Cagliari si classificò al quinto posto con 34 punti e una differenza reti (+24) seconda soltanto a quella del Palermo, vincitore del campionato. I rossoblu ottennero anche una vittoria a tavolino, con il Foligno, per la rinuncia dei padroni di casa a disputare la gara.
Il risultato finale fu meno soddisfacente rispetto alla stagione precedente, forse anche perché la squadra giocò con una rosa più ristretta, che contava un centrocampista e un attaccante in meno. Inoltre il Cagliari non poté contare sull'apporto del terzino Borgato, che si ritirò dall'attività nel 1930, a 33 anni, dopo avere giocato una sola partita. Borgato, proveniente dalla Fiorentina, aveva avuto una carriera importante in serie A con la maglia del Bologna, la squadra con cui aveva vinto lo scudetto nel 1925, ed era stato anche nazionale azzurro. Per sostituirlo, Winkler dovette adattare Giraud al ruolo di difensore esterno.

La rosa.
Portieri. Renato Dellacà, Pietro Forotti.
Difensori. Giovanni Borgato, Ilio Guerrini, Michele Puligheddu.
Centrocampisti. Eretteo Aiello, Aldo Chiaroli, Giuseppe Cusano, Aldo Fradelloni, Raffaele Giraud, Dante Valentino.
Attaccanti. Natale Archibusacci, Emilio Fadda, Tonino Fradelloni, Aldo Toschi, Luigi Traverso.
Allenatore. Robert Winkler.

Marcatori. 12 Archibusacci, 9 Traverso, 7 Fadda, 4 Fradelloni T., 3 Cusano, 2 Fradelloni A. e Valentino, 1 Aiello, Chiaroli, Giraud e Puligheddu.

Stagione 1930-31. Prima Divisione
La rosa fu rinnovata per la nuova stagione e la nuova squadra dimostrò una grande capacità realizzativa, segnando ben 51 gol, il miglior bottino del girone dopo quello del Taranto. Il parco attaccanti era stato rinforzato dagli arrivi del fiumano Luigi Ossoinach, che aveva giocato in serie A con il Prato e la Roma, e del romano Dante Filippi, che vantava una lunga carriera in serie A con la maglia della Lazio. Nel 1927 aveva subito un brutto infortunio al ginocchio ed era rimasto fermo per molti mesi. Aveva lasciato la Lazio perché la sua carriera sembrava compromessa, ma due buoni campionati con le maglie di Pontendera e Macerata gli consentirono di arrivare a Cagliari. I due nuovi attaccanti restarono in rossoblu fino al 1932, segnando un discreto numero di gol (13 Ossoinach e 12 Filippi) e tornando ancora più utili per la loro esperienza e duttilità, che gli permetteva di giocare anche come centrocampisti. Il Cagliari vinse il proprio girone con 35 punti e poté così disputare lo spareggio per la promozione in serie B con la Salernitana, vincitrice del girone E. La sfida fu equilibrata e i rossoblu vinsero il duello con i campani dopo avere ottenuto un preziosissimo pareggio in trasferta, con un gol del nuovo acquisto Ossoinach. Il Cagliari conquistava la serie cadetta al secondo tentativo, due anni dopo gli sfortunati play-off del 1929.
Un altro punto di forza era la difesa, che si dimostrò la migliore del girone con sole 16 reti al passivo. Anche se il reparto poteva contare su due soli difensori di ruolo (Guerrini e Puligheddu), era rinforzato dal gioco di copertura dei centrocampisti.
Il merito del perfetto funzionamento delle fasi difensiva e offensiva va dato certamente al nuovo allenatore, Ernest Erbstein, anche lui ungherese e seguace della tattica di gioco detta "sistema", o "modulo 3-2-2-3" (ideata dall'inglese Chapman), dove i centrocampisti assicuravano una forte spinta ai tre attaccanti ma anche solidità alla linea dei difensori. Il nome di Erbstein resta legato soprattutto a quello del Grande Torino, che guidò alla vittoria dello scudetto 1948/49, prima di perire con esso nell'incidente aereo di Superga.

La rosa.
Portieri. Angelo Bedini, Vincenzo Soro.
Difensori. Ilio Guerrini, Michele Puligheddu.
Centrocampisti. Dante Chiantini, Giulio Cesare Cusano, Attilio Di Clemente, Leopoldo Francovig, Roberto Orani.
Attaccanti. Natale Archibusacci, Emilio Fadda, Dante Filippi, Tonino Fradelloni, Luigi Ossoinach, Luigi Traverso.
Allenatore. Ernest Erbstein.

Marcatori. 10 Archibusacci, 9 Ossoinach, 7 Fradelloni T., 6 Di Clemente e Filippi, 5 Francovig, 3 Chiantini, 1 Cusano, Fadda e Guerrini.

Stagione 1931-32. Serie B
I primi campionati cadetti della storia rossoblu furono piuttosto amari. Il Cagliari concluse la stagione dell'esordio con 31 punti, piazzandosi nella parte medio-bassa della classifica. La squadra di Erbstein subì la penalizzazione di un punto per avere rinunciato a disputare la partita interna col Verona, persa a tavolino dopo avere appena usufruito della vittoria d'ufficio sul campo del Lecce, per la rinuncia a giocare dei salentini. La rosa era stata ampliata dal presidente Guido Boero con il portiere Soro, tre nuovi difensori, due centrocampisti e tre attaccanti. Al netto delle partenze e con il ritorno di Aldo Fradelloni, gli effettivi erano passati da 13 a 20. La squadra faceva molto affidamento soprattutto sui nuovi attaccanti, l'italo-ungherese D'Alberto e il polese Ostromann, che aveva giocato in serie A con Milan, Triestina e Legnano. I due dovevano coprire il vuoto lasciato da Archibusacci, ma insieme misero a segno solo 18 reti. Da loro ci si aspettava un contributo maggiore, ma nel caso di Ostromann bisogna tenere presente che, dopo avere subito un grave infortunio nel 1925, non era più riuscito ad essere il goleador di un tempo. Lasciò il Cagliari al termine del campionato per tornare a Pola.

La rosa.
Portieri. Angelo Bedini, Vincenzo Soro.
Difensori. Ilio Guerrini, Armando Lauro, Pasquale Parodi, Silvio Perrino, Michele Puligheddu.
Centrocampisti. Sergio Carlini, Dante Chiantini, Attilio Di Clemente, Aldo Fradelloni, Leopoldo Francovig, Roberto Orani, Giovanni Simonti.
Attaccanti. Arturo Contini, Domenico D'Alberto, Dante Filippi, Emilio Fadda, Tonino Fradelloni, Luigi Ossoinach, Rodolfo Ostromann, Luigi Traverso.
Allenatore. Ernest Erbstein.

Marcatori. 12 Ostromann, 7 Filippi, 6 D'Alberto, 4 Francovig, 3 Fradelloni T., 2 Chiantini, Di Clemente e Ossoinach,  1 Guerrini.

Stagione 1932-33. Serie B
Anche il secondo campionato fra i cadetti fu piuttosto difficile per il Cagliari, che finì in quartultima posizione con 24 punti. Il fatto che Erbstein avesse lasciato la guida tecnica della squadra, sostituito dal connazionale Kuttik, molto probabilmente pesò sul gioco e sul rendimento dei rossoblu. Bisogna poi sottolineare che Cenzo Soro, messosi in luce per le sue notevoli capacità tecniche e atletiche, era stato ceduto alla Juventus. Anche per questo il sistema difensivo non si dimostrò all'altezza della situazione e alla fine del campionato, con sessanta gol al passivo, si dimostrò il peggiore dopo quello del Grion Pola. Pure l'attacco non brillò, visto che i 37 gol segnati lo posero davanti soltanto a quello della retrocessa Pistoiese. Ma nel caso dell'attacco si deve dire che le partenze di Ostromann e Ossoinach avevano indebolito il reparto. D'Alberto si confermò sul livello della stagione precedente e i suoi nuovi compagni di reparto, Fornasaris e Zambianchi, non furono in grado di fare meglio di lui. Si distinse invece Tonino Fradelloni, che fu il capocannoniere stagionale.

La rosa. 
Portieri. Angelo Bedini. Giuseppe Rapetti. 
Difensori. Attilio Banfi, Palmiro Bertuccelli, Luigi Brusa, Ilio Guerrini, Armando Lauro, Pasquale Parodi, Michele Puligheddu. 
Centrocampisti. Attilio Di Clemente, Aldo Fradelloni, Leopoldo Francovig, Giuseppe Gobetti, Ottavio Migoni, Roberto Orani. 
Attaccanti. Domenico D'Alberto, Alessandro Fornasaris, Tonino Fradelloni, Salvatore Macis, Efisio Orani, Ernesto Zambianchi. 
Allenatore. Andras Kuttik.

Marcatori. 9 Fradelloni T., 7 D'Alberto e Zambianchi, 3 Fornasaris e Macis, 2 Di Clemente e Francovig, 1 Gobetti, Guerrini e Puligheddu.

Stagione 1933-34. Serie B
Fu il preludio alla retrocessione. Il Cagliari, che era stato inserito nel girone A, finì al dodicesimo posto su tredici partecipanti, con 14 punti, appena sei vittorie, tre pareggi e ben quindici sconfitte. Ma il dato che colpisce di più è la differenza reti: i rossoblu segnarono 22 gol e ne subirono ben 61 (-39). Nonostante il cambio dei portieri e l'innesto di nuovi elementi a centrocampo e in attacco, la squadra continuava ad avere evidenti problemi di tenuta difensiva e di capacità realizzativa. Per provare a risolverli, la società cambiò (inutilmente) la guida tecnica, sostituendo l'allenatore ungherese Kuttik con Enrico Crotti, ex attaccante dell'Inter e del Torino. Il Cagliari si dimostrava particolarmente fragile nelle partite giocate in trasferta, dove quasi sempre subiva delle pesanti imbarcate. La peggiore - e la peggiore nella storia rossoblu - la incassò il 4 marzo 1933 ad opera della Catanzarese, che sul proprio campo (lo Stadio comunale Militare) scosse la rete sarda per dieci volte senza subire nemmeno un gol. Eppure la Catanzarese allenata dall'austriaco Schoenfeld non era uno squadrone, visto che terminò il campionato a metà classifica con 25 punti.
Il Cagliari, retrocesso sul campo, fu poi riammesso d'ufficio al campionato cadetto 1934-35 (girone A) a causa della mancata iscrizione di alcune squadre.

La rosa.
Portieri. Angelo Bedini, Leonida Pallotta.
Difensori. Attilio Banfi, Palmiro Bertuccelli, Luigi Brusa, Ilio Guerrini, Michele Puligheddu, Angelo Navone.
Centrocampisti. Giuseppe Baccilieri, Guerrino Cattaneo, Giovanni Cipriani, Aldo Fradelloni, Leopoldo Francovig, Giuseppe Gobetti, Roberto Orani.
Attaccanti. Elindo Balata, Nello Benigni, Vittorio Bonello, Domenico D'Alberto, Tonino Fradelloni, Gesuino Maxia, Ernesto Zambianchi.
Allenatori. Andras Kuttik, poi Enrico Crotti.

Marcatori. 8 Zambianchi, 5 Baccilieri, 2 Cattaneo, Cipriani e D'Alberto, 1 Bonello e Francovig.

Stagione 1934-35. Serie B
In vista del nuovo campionato, la società confermò soltanto cinque dei ventuno giocatori che avevano formato la vecchia rosa. In particolare arrivò a Cagliari l'attaccante Subinaghi, che formò un'ottima coppia con il ritrovato D'Alberto. Subinaghi aveva alle spalle diversi campionati di serie A con le maglie di Fanfulla, Cremonese e Modena. Il consistente bottino di reti realizzato dai due attaccanti rossoblu accese l'interesse della Roma, che a fine stagione li acquistò per il successivo torneo di serie A. Nonostante la vera e propria rivoluzione operata dalla società, completata in corso d'opera dalla sostituzione in panchina di Crotti con l'ungherese Molnar, i rossoblu non poterono evitare la retrocessione. In realtà il Cagliari fu particolarmente sfortunato, perché sul campo conquistò una dignitosa posizione di metà classifica, il nono posto su sedici, con 30 punti ottenuti grazie a dodici vittorie e sei pareggi (subì undici sconfitte). Purtroppo però la Lega Calcio aveva già deciso che il successivo campionato di serie B (1935-36) sarebbe stato a girone unico con diciotto squadre. Così, considerando anche le due promozioni dalla serie C, furono forzatamente retrocesse le squadre che, nei due gironi del torneo cadetto 1934-35, si erano classificate proprio dal nono posto in giù.
L'immeritata retrocessione sul campo non fu il male peggiore, visto che al termine del campionato il Club Sportivo Cagliari dovette dichiarare fallimento per dissesto finanziario e sciogliersi.

La rosa.
Portieri. Renzo Belluomini, Giuseppe Carmignato.
Difensori. Rodolfo Blecich, Giovanni Colombo, Giuseppe Grillo, Attilio Mestroni, Michele Puligheddu.
Centrocampisti. Giuseppe Baccilieri, Corrado Biasotto, Leopoldo Caimmi, Aldo Fradelloni.
Attaccanti. Vittorio Bonello, Domenico D'Alberto, Tonino Fradelloni, Venuto Lombatti, Alberto Ros, Otello Subinaghi.
Allenatori. Enrico Crotti, poi Ferenc Molnar.

Marcatori. 15 Subinaghi, 13 D'Alberto, 5 Lombatti, 3 Bonello, 2 Baccilieri, 1 Biasotto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per gli appassionati del Cagliari calcio, ottimo articolo.

Francesco Obinu ha detto...

Grazie, felice che ti sia piaciuto.