Nella Hall of Fame del Cagliari c'è anche il nome di Gianfranco Zola, di Oliena, uno dei calciatori italiani più forti degli ultimi trent'anni. Il suo valore calcistico e umano fu molto apprezzato anche in Inghilterra, dove giocò alcune stagioni con la maglia del Chelsea.
Zola riceve dall'ambasciatore britannico a Roma l'onorificenza di Membro onorario dell'Impero britannico (2004) http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/football/teams/c/chelsea/3965681.stm |
L'ultima amara esperienza a Cagliari. Le strade di Zola e del Cagliari si sono incontrate l'ultima volta nel dicembre del 2014, quando l'ex giocatore, diventato allenatore, fu chiamato dal neo presidente Giulini al posto dell'esonerato Zeman. Ma quella squadra, oggettivamente poco adatta al campionato di serie A, dimostrava di avere il destino segnato e Zola non riuscì ad ottenere più di due vittorie e due pareggi, subendo sei sconfitte, prima di essere a sua volta esonerato. Forse all'allenatore di Oliena mancava l'esperienza necessaria per affrontare un campionato difficile come quello italiano. La sua carriera da tecnico era cominciata nel 2006, come collaboratore di Pierluigi Casiraghi nello staff della Nazionale U 21, poi aveva guidato la U 16 (2011-12). Due squadre inglesi, il West Ham (2008-10) e il Watford (2012-13) erano state le sue uniche esperienze tecniche alla guida di squadre di club. Tuttavia, Zola era riuscito a conservare la Premier League agli Hammers, mentre aveva portato al terzo posto finale della Championship il Watford, senza poi riuscire a superare il Crystal Palace per la promozione in Premier. Tutto sommato Zola non si era disimpegnato male sulle panchine inglesi e, in ogni caso, non gli si può addebitare l'insuccesso finale con il Cagliari, visto che anche il temporaneo ritorno di Zeman e poi l'ultimo disperato tentativo di Festa non impedirono la retrocessione in serie B.
A Cagliari da calciatore. Nella sua carriera professionistica, iniziata con la Nuorese e soprattutto con la Torres in serie C1, ha giocato in squadre importanti e ha conquistato traguardi importanti. Campione d'Italia col Napoli nel 1990, vincitore della Super Coppa (1993) e della Coppa Uefa (1995) con il Parma, vincitore di due Coppe d'Inghilterra, della Coppa delle Coppe e della Super Coppa Uefa con il Chelsea (tra il 1996 e il 2000). Vice campione del mondo con la maglia azzurra nel 1994.
Dopo tanti trionfi e riconoscimenti, decise di accettare l'offerta di Cellino e nel 2003-04 indossò la maglia rossoblu, anche se il Cagliari giocava nel campionato di serie B. La squadra riconquistò la serie A grazie anche al grande talento tecnico e ai gol (13) di Zola, efficace da trequartista come pure da seconda punta. Con il Cagliari, che non lo aveva preso in considerazione quando ancora giocava in Sardegna, Magic Box (come lo avevano battezzato in Inghilterra, per le giocate spettacolari e vincenti di cui era capace) disputò anche la stagione 2004-05, con cui chiuse la sua carriera di calciatore.
Il grande gol alla Juventus. Proprio durante quell'ultimo campionato, nella partita contro la Juventus, Zola segnò uno dei suoi gol più incredibili. Nella storia del Cagliari non c'è solo la mitica rovesciata di Riva a Vicenza, ma anche il colpo di testa di Zola che punì i bianconeri.
Gianfranco Zola è alto 1,68 e il 16 gennaio del 2005 aveva 38 anni.
Jonathan Zebina è alto 1,84 e quel giorno aveva 26 anni.
Allo stadio Sant'Elia si giocava Cagliari-Juventus e i bianconeri erano passati in vantaggio nel corso del primo tempo. Il Cagliari allenato da Arrigoni aveva deciso che non sarebbe uscito sconfitto dalla nuova sfida con la squadra italiana più blasonata di ogni tempo.
La partita era abbastanza equilibrata e il Cagliari non riusciva a tradurre in gol il generoso sforzo prodotto per raggiungere un pareggio che meritava. Il novantesimo minuto si avvicinava e le speranze rossoblu sembravano destinate a spegnersi insieme al triplice fischio finale. Soltanto una giocata straordinaria poteva superare la resistenza juventina.
E questo accadde. A due minuti dal termine il forte pressing dei centrocampisti cagliaritani riesce a togliere il pallone ai bianconeri e a produrre una nuova azione d'attacco verso l'area di rigore avversaria. Il rischio era che anche questa manovra, come diverse altre, non riuscisse a sfondare la robusta linea difensiva della Zebra. Ma ecco il colpo ad effetto di Magic Box, il gesto tecnico e atletico che forse nessuno si sarebbe mai aspettato, perché lo sviluppo dell'azione porta Massimo Brambilla ad effettuare un cross dalla destra mentre in mezzo all'area di rigore juventina scatta Zola. Accanto a lui c'è il poderoso Zebina. Il pallone era alto, non c'era dubbio su chi fra i due avesse la massima possibilità di colpirlo. Invece lo colpisce Zola, perché è più svelto ad indovinare la traiettoria del pallone e a saltare d'anticipo in faccia al francese, prima che quello potesse sovrastarlo. Buffon può solo raccogliere la palla in fondo alla rete mentre lo stadio esplode di gioia.
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