Se il Cagliari non avesse vinto questa partita si sarebbe messo in una situazione molto pericolosa. Le dirette concorrenti dei rossoblu avrebbero potuto accorciare ulteriormente le distanze o addirittura allungare il passo e staccarli in classifica. E nemmeno a farlo apposta il Frosinone aveva vinto la partita dell'ora di pranzo in casa della Fiorentina. In caso di sconfitta i giocatori cagliaritani avrebbero subito un contraccolpo psicologico pesante, perché, come Maran ha spiegato ieri in conferenza stampa, le partite che mancano alla fine del campionato sono sempre di meno e perdere uno scontro diretto adesso significa avere minori possibilità di recuperare. Insomma, il Cagliari sarebbe passato dalla comoda posizione di chi aveva praticamente la salvezza già in tasca, dopo la vittoria di Verona, alla scomodissima prospettiva di una salvezza sempre possibile, certo, ma da conquistare con molta più sofferenza. Inoltre sarebbero sfumati i sogni di "gloria" della società (cioè la conquista del decimo posto).
La partita per i rossoblu è stata difficile, combattuta, proprio come tutti se l'aspettavano. Eppure era cominciata molto bene, perché dopo tre minuti Faragò è riuscito a ribattere in rete un bel tiro di Barella, che il portiere Viviano aveva respinto in qualche modo. Poi la squadra di Maran ha dato l'impressione di tenere in mano la gara abbastanza facilmente, riproponendosi ancora in attacco alla ricerca del raddoppio. Fino a poco prima del quarto d'ora di gioco si è visto solo il Cagliari, ma improvvisamente la partita è cambiata. Un tiro spallino è stato toccato in area di rigore con un braccio da Ceppitelli, che così anche oggi ha commesso un errore grave che è costato il gol alla sua squadra (dagli undici metri ha segnato Antenucci). I rossoblu non sono riusciti a riprendere in mano con sicurezza le redini dell'incontro e anzi la Spal, pur giocando solo di rimessa, è stata più pericolosa in attacco.
L'inizio del secondo tempo ha visto un Cagliari un po' giù di tono di fronte alla Spal, ben messa in campo e in grado di controllare e ripartire pericolosamente. L'unico modo di uscirne stava nella forza di volontà del singolo più bravo; e infatti è stato ancora Barella a suonare la carica, prima con un gran tiro su cui Viviano si è prodotto in una parata difficile quanto salvifica per la sua squadra, poi con una progressione minacciosa verso l'area spallina, fermata da Fares con un fallo che gli ha procurato l'ammonizione. Sul tiro di punizione di Cigarini, Ceppitelli si è riscattato colpendo di testa il pallone che è stato ribattuto dalla traversa, ma ancora lui, Pavoloso, è stato più rapido dei difensori avversari, ha ripreso la respinta e ha segnato. Poco dopo un'altra azione rossoblu ha sfiorato il gol, con un bel colpo di testa di Ionita che ha colpito la parte inferiore della traversa e poi è rimbalzato sulla linea di porta prima di essere allontanato dai difensori.
Pur rischiando di subire il terzo gol, la Spal non si è data per vinta, ha rinforzato l'attacco con Petagna e ha abbandonato la tattica del contropiede, cominciando a costruire gioco offensivo. La squadra di Semplici ha dimostrato di essere una buona compagine, mettendo in difficoltà l'undici rossoblu. Ma gli uomini di Maran, a differenza del primo tempo, non hanno ceduto del tutto l'iniziativa agli avversari e a loro volta hanno portato nuove insidie nell'area bianco-azzurra, colpendo ancora un palo, stavolta con un sorprendente colpo di tacco di Cacciatore. Il pallone è stato ripreso è spedito in fondo alla rete, anche in questo caso, dallo scatenato Pavoletti, ma il gol è stato annullato per fallo dello stesso attaccante sul portiere.
Il Cagliari ha ottenuto così meritatamente la vittoria che era necessaria per evitare i rischi di cui ho detto in apertura. I rossoblu non sono stati brillanti e convincenti come ad esempio lo erano stati contro la Fiorentina. Oggi assomigliavano di più a quelli visti contro il Parma, meno belli ma molto determinati ad ottenere i tre punti, giocando forse più con la carica nervosa che con la lucidità mentale. Però questo è quanto si poteva fare contro una forte e indomita Spal, che ha battagliato senza tregua e reso la vita molto difficile alla squadra di Maran.
La partita per i rossoblu è stata difficile, combattuta, proprio come tutti se l'aspettavano. Eppure era cominciata molto bene, perché dopo tre minuti Faragò è riuscito a ribattere in rete un bel tiro di Barella, che il portiere Viviano aveva respinto in qualche modo. Poi la squadra di Maran ha dato l'impressione di tenere in mano la gara abbastanza facilmente, riproponendosi ancora in attacco alla ricerca del raddoppio. Fino a poco prima del quarto d'ora di gioco si è visto solo il Cagliari, ma improvvisamente la partita è cambiata. Un tiro spallino è stato toccato in area di rigore con un braccio da Ceppitelli, che così anche oggi ha commesso un errore grave che è costato il gol alla sua squadra (dagli undici metri ha segnato Antenucci). I rossoblu non sono riusciti a riprendere in mano con sicurezza le redini dell'incontro e anzi la Spal, pur giocando solo di rimessa, è stata più pericolosa in attacco.
L'inizio del secondo tempo ha visto un Cagliari un po' giù di tono di fronte alla Spal, ben messa in campo e in grado di controllare e ripartire pericolosamente. L'unico modo di uscirne stava nella forza di volontà del singolo più bravo; e infatti è stato ancora Barella a suonare la carica, prima con un gran tiro su cui Viviano si è prodotto in una parata difficile quanto salvifica per la sua squadra, poi con una progressione minacciosa verso l'area spallina, fermata da Fares con un fallo che gli ha procurato l'ammonizione. Sul tiro di punizione di Cigarini, Ceppitelli si è riscattato colpendo di testa il pallone che è stato ribattuto dalla traversa, ma ancora lui, Pavoloso, è stato più rapido dei difensori avversari, ha ripreso la respinta e ha segnato. Poco dopo un'altra azione rossoblu ha sfiorato il gol, con un bel colpo di testa di Ionita che ha colpito la parte inferiore della traversa e poi è rimbalzato sulla linea di porta prima di essere allontanato dai difensori.
Pur rischiando di subire il terzo gol, la Spal non si è data per vinta, ha rinforzato l'attacco con Petagna e ha abbandonato la tattica del contropiede, cominciando a costruire gioco offensivo. La squadra di Semplici ha dimostrato di essere una buona compagine, mettendo in difficoltà l'undici rossoblu. Ma gli uomini di Maran, a differenza del primo tempo, non hanno ceduto del tutto l'iniziativa agli avversari e a loro volta hanno portato nuove insidie nell'area bianco-azzurra, colpendo ancora un palo, stavolta con un sorprendente colpo di tacco di Cacciatore. Il pallone è stato ripreso è spedito in fondo alla rete, anche in questo caso, dallo scatenato Pavoletti, ma il gol è stato annullato per fallo dello stesso attaccante sul portiere.
Il Cagliari ha ottenuto così meritatamente la vittoria che era necessaria per evitare i rischi di cui ho detto in apertura. I rossoblu non sono stati brillanti e convincenti come ad esempio lo erano stati contro la Fiorentina. Oggi assomigliavano di più a quelli visti contro il Parma, meno belli ma molto determinati ad ottenere i tre punti, giocando forse più con la carica nervosa che con la lucidità mentale. Però questo è quanto si poteva fare contro una forte e indomita Spal, che ha battagliato senza tregua e reso la vita molto difficile alla squadra di Maran.
Vediamo il rendimento dei singoli. Cragno (8) ha confermato di essere un portiere affidabile, in grado di neutralizzare situazioni particolarmente pericolose, come dimostrano alcuni suoi interventi, in particolare su Petagna. Merita la convocazione in Nazionale e forse meriterebbe anche di essere finalmente schierato in campo da Mancini.
I difensori centrali non hanno brillato. Ceppitelli (6) ha commesso il fallo in area che ha permesso alla Spal di pareggiare su calcio di rigore, mentre Romagna (6) è stato più attento del suo compagno di reparto, anche se qualche volta ha mostrato un po' di incertezza nelle chiusure sugli avversari. Comunque la sufficienza si può dare ad entrambi, anche perché nel secondo tempo Ceppitelli ha propiziato il gol di Pavoletti.
Dei due terzini forse merita un voto più alto Pellegrini (7), perché è stato sempre in partita, tanto nella fase di spinta che in quella difensiva. Cacciatore (6) è stato un po' più opaco, specialmente nel primo tempo, però non si può ignorare quel colpo di tacco al volo che soltanto il palo ha fermato.
Barella (8) ancora una volta è stato il re del centrocampo. Veloce nell'aggredire lo spazio e lanciarsi in progressione, formidabile e pericolosissimo nel tiro da fuori area. Tutti e due i gol rossoblu sono arrivati dopo le sue iniziative. Quelli della Spal lo hanno potuto fermare solo con il gioco scorretto.
Faragò (7) non solo ha fatto la sua solita partita di corsa e quantità, ma ha anche segnato il primo gol, bruciando addirittura Joao Pedro sullo scatto per prendere la palla respinta da Viviano e scagliata da Barella. Lo stesso voto merita Ionita (7) perché al pari del compagno ha saputo alternare gioco di copertura e inserimenti offensivi efficaci, come quello che gli ha permesso di indirizzare di testa un pallone che ha colpito la traversa. Il regista Cigarini (6), un po' lento nel primo tempo, si è comportato meglio nel secondo tempo, quando ha dato più velocità alle manovre d'attacco.
Joao Pedro (6) non ha segnato e non ha fatto cose particolarmente notevoli. Siamo al solito problema: lui non è una punta di ruolo e fatica a giocare in quella posizione, ma in questo momento (per motivi diversi) Maran non ha a disposizione un secondo attaccante. Resta però il fatto che Joao è un giocatore molto abile tecnicamente, perciò ha tenuto in allarme i difensori spallini.
Pavoletti (8) segna e combatte, attacca e aiuta i centrocampisti, la sua irruenza a volte lo porta a commettere fallo sui difensori ma è sempre più il bomber della squadra, l'unico in questo momento su cui possiamo davvero contare per scardinare le difese avversarie.