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3 giugno 2019

La Nazionale sarda


Purtroppo la Nazionale sarda di calcio ha rinunciato a prendere parte al Campionato europeo delle Nazioni senza Stato, in programma nella prima metà di giugno in Artassia (Azerbaigian). I problemi logistici e organizzativi della trasferta sono apparsi irrisolvibili per la Fins, la Federazione sportiva sarda. Questo lascia capire quanto sia importante per sa Natzionale ottenere l'affiliazione all'Uefa e alla Fifa, perché all'interno dell'organizzazione calcistica continentale e mondiale anche la Sardegna (come è già avvenuto per Gibilterra) potrà contare su un adeguato sostegno finanziario (che è ciò di cui più si sente il bisogno, inutile nasconderlo). Non è semplice entrare nella struttura calcistica ufficiale, ma è un traguardo necessario se non si vuole disperdere il patrimonio culturale e sportivo che sa Natzionale ha dimostrato di rappresentare degnamente nelle due partite fin qui disputate.
Il 2 giugno si è giocato il derby con i vicini della Corsica, che ha dimostrato di essere innanzitutto una squadra solida e da combattimento, ben messa in campo e di provata esperienza. sempre pronta a ribattere ogni attacco sardo, ma che ha messo in mostra anche alcune individualità di buon valore tecnico. Così, nemmeno il tempo di gioire per il gol segnato da Cabeccia (calciatore del Latte Dolce Sassari), che i corsi hanno subito replicato con il pareggio segnato da Cabella. La gara si è protratta fino al termine dei tempi regolamentari in un'altalena di attacchi e contrattacchi, per cui si può dire che sia stata piuttosto equilibrata. Il punteggio finale (1-1) è quindi sostanzialmente giusto. Poi al Nespoli di Olbia sono stati tirati i calci di rigore, perché si doveva assegnare il trofeo "Simeoni-Simon Mossa" e i ragazzi della Corsica sono stati più bravi (notevole l'exploit del portiere corso, che ha parato due tiri sardi e poi lui stesso ha messo a segno uno dei penalty per la sua squadra).
La Natzionale non ha fatto un passo indietro rispetto alla partita precedente; si deve dire, invece, che l'avversario non gli ha permesso di essere molto efficace, soprattutto in attacco. Il centrocampo, supportato dal rossoblu Deiola e guidato dal capitano Pani, si è comportato bene e, nel complesso, mi pare di potere dire che la squadra di Mereu si sia espressa in modo sufficiente. Certo, per migliorare ancora non basteranno la capacità tecnico-tattica dell'allenatore e l'impegno senza risparmio dei convocati, sarà necessario ottenere la collaborazione di tutte le migliori energie del calcio sardo. Le defezioni di giocatori molto importanti, che tutti abbiamo notato, non possono certo aiutare il progetto a lungo termine de sa Natzionale.
L'amichevole con gli Istrangios de Sardigna. Confesso che ero proprio curioso di vederla all'opera la squadra nazionale di calcio della Sardegna, anche se sapevamo tutti che non sarebbero scesi in campo i nomi più attesi: Barella, Sau, Murru, Deiola, il portiere Sirigu, per limitarci soltanto ai sardi più famosi, che giocano nella serie A. Un calciatore importante in verità era presente, Robert Acquafresca, bomber del Cagliari di Allegri e sardo di adozione, che però non poteva scendere in campo per il dilungarsi di un infortunio.
Quindi la curiosità forse era legata più all'aspetto culturale che a quello calcistico. Il "popolo" o la "nazione" della Sardegna vedeva finalmente debuttare ufficialmente la sua squadra di calcio, una proiezione della identità sarda dentro il mondo del gioco più bello e amato. In fondo, l'aspetto calcistico che cosa poteva offrire di interessante? Si trattava di una partita amichevole disputata quasi in famiglia, contro una selezione di calciatori stranieri che giocano nei campionati regionali dell'isola. E invece la partita è stata sorprendente, perché la nazionale sarda ha messo in mostra un calcio piacevole, disinvolto, a tratti spumeggiante, con alcune triangolazioni strette che sono state chiuse addirittura con il colpo di tacco. S'è visto certamente anche qualche svarione, ma niente in confronto al fiuto del gol di Francesco Virdis, attaccante del Savona, autore di una tripletta, o al dinamismo di Daniele Bianchi, del Sassari Latte Dolce, autore del primo pregevole gol e protagonista in mezzo al campo di accelerazioni con palla al piede e di continui inserimenti negli spazi.
D'accordo, la bella prestazione dei sardi è stata facilitata dalla poca consistenza degli "istrangios", come il risultato finale (7-1) dice chiaramente. Però la squadra di Bernardo Mereu sa fare del buon calcio e lo ha saputo fare con uomini che, al massimo, disputano il campionato di serie C. Mi permetto di dire che la Sardegna si è presentata bene sullo scenario del calcio internazionale.

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