Le ottime gare casalinghe contro Parma e Inter mi avevano convinto che i nostri giocatori avessero ormai fatto propria la mentalità giusta, quella con cui è necessario affrontare ogni partita nel difficilissimo campionato di serie A. E' vero, in mezzo c'è stata la partita di Genova e, obiettivamente, in quella occasione la prestazione dei rossoblu fu buona soltanto nel primo tempo. Ma ero disposto a pensare che si trattasse soltanto di un inciampo momentaneo e che la successiva trasferta ci avrebbe dato maggiori soddisfazioni. Invece no, mi sbagliavo, a Bologna si è rivisto il Cagliari di Genova e forse anche peggio.
Il migliore in campo fra i nostri è stato Cragno e questo dice già tutto, o quasi. La partita è stata nelle mani dei bolognesi nel primo tempo e pure nel secondo tempo. Con la differenza che nel primo tempo, come a Genova, il Cagliari sembrava almeno determinato a rispondere colpo su colpo. Anche dopo il vantaggio dei padroni di casa la squadra di Maran ha reagito e solo la traversa ha impedito a Joao di pareggiare. Nel secondo tempo, come a Genova, il Cagliari si è visto pochissimo, anzi quasi niente se escludiamo un altro acuto di Joao, neutralizzato da un ottimo intervento del portiere felsineo. Il brasiliano è l'unico che salvo, insieme al portiere e, parzialmente, a Barella e Pellegrini. Giudico insufficienti le prestazioni di tutti gli altri, anzi largamente insufficienti quelle di Ionita e Bradaric.
In più, peggio che a Genova, nel secondo tempo di oggi al calo della squadra si è aggiunto l'imbarazzante tentativo di Maran di porre rimedio alla nuova sconfitta che andava inesorabilmente materializzandosi. Io davvero non ho capito cosa avesse in mente l'allenatore quando ha fatto uscire dal campo, in successione, due centrocampisti (Padoin e Bradaric) per sostituirli con due attaccanti (Despodov e Thereau). L'unico risultato è stato quello di sbilanciare la squadra, rendendola ancora più vulnerabile agli attacchi avversari, e di gettarla nella confusione, con Pavoletti, Joao, Thereau e Despodov che letteralmente non sapevano come fare a gestirsi gli spazi e i compiti. Un disastro tattico davvero notevole, che ha completato una prestazione negativa.
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