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25 febbraio 2019

Tante scuse... Cresciamo

La partita di ieri è finita come sappiamo. Il Cagliari ha perso per 1-0 in seguito ad un calcio di rigore "guadagnato" da Gabbiadini (vecchia volpe) e trasformato, con tanto di sciocchi sbeffeggiamenti ai danni di Cragno, da Quagliarella (altra vecchia volpe, che però non è capace di controllare i nervi).
Quel calcio di rigore non proprio solare, ma che comunque poteva essere fischiato, ha scatenato l'indignazione di molti tifosi rossoblu. Dando un'occhiata ai social ho letto parecchi commenti in cui si grida allo scandalo, perché quel rigore è stato un "regalo", è stato troppo "generoso" e via dicendo. Anche alcuni giocatori del Cagliari la pensano così, vedi Pisacane, che a fine partita ha dichiarato che senza quel rigore il Cagliari si sarebbe portato a casa qualche punto.
Giampaolo, invece, è sicuro che la sua squadra abbia meritato di vincere. E io dico che ha ragione lui. Sia chiaro, anche secondo me, lo ripeto, quel rigore non era solare, ma dire che abbiamo perso la partita per quel motivo mi sembra cercare ancora una volte le solite scuse: il rigore "regalato" agli avversari, il rigore "negato" a noi, il fuorigioco che c'era o non c'era, il fallo fischiato oppure o no, eccetera eccetera. E dico questo mettendomi dentro, perché anche io fino a qualche tempo fa reagivo così di fronte a una sconfitta della mia squadra del cuore.
Oggi invece dico che se il Cagliari avesse giocato il secondo tempo come ha giocato il primo, con tutto quel carattere che ha contenuto bene la Samp e ha prodotto pure una chiarissima occasione da gol, allora sosterrei senz'altro che il Cagliari non avrebbe meritato di perdere. Invece il secondo tempo del Cagliari è stato largamente insufficiente, la Samp ha preso il sopravvento e ha vinto con merito. Rigore o non rigore.
Si può discutere invece sulle cause che hanno portato ancora una volta il Cagliari, come in altre occasioni, a crollare nella ripresa dopo avere fatto un buon primo tempo. Dobbiamo guardare a quello che sa fare o non sa fare la nostra squadra, altrimenti finiremo per fornire degli alibi ai nostri giocatori, che si convinceranno davvero di perdere soltanto per colpa di qualche svista (vera o presunta) dell'arbitro. Ma così la squadra (compreso allenatore e dirigenti) rischia di non affrontare seriamente i problemi che continuano a farla rendere meno di quello che potrebbe.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ok gli diamo una Red Bull. Così nel secondo tempo se mettono le ali.

Anonimo ha detto...

Apprezzo sempre l'ironia, però se la squadra non ce la fa a reggere più di un tempo a certi ritmi vuol dire che forse qualcosa si sbaglia nella preparazione atletica...

Unknown ha detto...

Sicuramente ma ė storia vecchia,è già successo con gli altri allenatori.Ma ancora non hanno trovato il rimedio.

Unknown ha detto...

Forse troppo duri e ravvicinati?

Anonimo ha detto...

Io ricordo che ai tempi di Zeman si parlava della durezza dei metodi di allenamento, che poi imballavano le gambe dei giocatori. Con Rastelli e Lopez non mi pare che ci fossero questi problemi