Un titolo così potrebbe fare storcere il naso a qualcuno, perché Birsa si è subito infortunato, perché appena entrato si è rotto Thereau, perché la traversa colpita da Deiola... Ma l'errore di Maran sta a monte di tutto questo. Sta nell'assetto tattico che l'allenatore ha voluto dare alla squadra, scesa in campo con il solo Pavoletti in attacco, sostenuto (si fa per dire) da un centrocampista più avanzato (Birsa e poi Joao Pedro).
Così l'Atalanta ha potuto costruire la sua vittoria con tutta calma, senza doversi preoccupare minimamente di controllare gli attacchi rossoblu, visto che per tutto il primo tempo non ci sono state manovre offensive degne di questo nome da parte dei nostri. E come potevano esserci? Pavoletti da solo non può nulla, è bravo ma non è Gigi Riva.
Insomma, come abbiamo visto altre volte in questo campionato, Maran ha scelto la tattica ultra prudente, sintomo di una mentalità calcistica vecchia, che non paga, non paga più nel calcio di oggi, dove tutti giocano a trecento all'ora, che si chiamino Atalanta o Empoli. Le barricate non servono più, vengono regolarmente travolte. Il calcio di Sonetti non esiste più, è stato abolito dall'evoluzione tecnica e tattica del gioco del pallone.
Queste sono state le parole di Maran dopo la sconfitta, secondo quanto riporta il sito ufficiale del Cagliari: “Si sono visti molti progressi rispetto a Reggio Emilia. Oggi non avremmo meritato di perdere contro una grande Atalanta. La squadra ci ha messo cuore, impegno, ha dato tutto quello che aveva, purtroppo in questo momento i risultati non sono favorevoli. Gli infortuni e gli episodi contrari non ci danno una mano”.
E ha aggiunto: “Dopo aver preso il gol, abbiamo subito sfiorato il pareggio con Pavoletti e Faragò. Abbiamo perso per infortunio due giocatori, siamo rimasti undici contro dieci e abbiamo colpito una traversa. Siamo riusciti a contenere una squadra che sta schiacciando le avversarie, dando tre gol a tutti. Con questo atteggiamento guardiamo avanti con fiducia. Dopo la partita di oggi resto molto fiducioso. La classifica non è certo drammatica, altre volte forse avevamo lasciato qualcosa, ma stasera abbiamo poco da rimproverarci. Non siamo fortunati. Abbiamo perso Birsa all’inizio in una situazione di gioco inusuale, poi Thereau ha sentito un fastidio al flessore e a quel punto non avevo più cambi. Rimanere in inferiorità numerica ha condizionato il finale, la squadra aveva ancora testa e gambe per cercare il pareggio; infatti abbiamo preso una traversa con Deiola”.
Come si capisce, Maran parla di ciò che la squadra ha saputo fare dopo avere subito il gol. Ma si dimentica del prima, cioè del fatto che per tutto il primo tempo il Cagliari non ha saputo fare altro che cercare di contenere gli avversari, perché - questo era l'obiettivo - si sperava di strappare il pareggio. Nessuno contesta che una serie di eventi sfortunati abbiano tagliato le gambe ai rossoblu quando hanno cominciato a giocare per recuperare il risultato, solo che a quel punto la frittata era già bella che fatta.
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