Nel prossimo campionato di serie A le partite tra Cagliari e Brescia saranno una specie di derby, visto che Massimo Cellino è l'attuale presidente della squadra lombarda, promossa matematicamente nella massima serie dopo la vittoria del 1° maggio sull'Ascoli.
I risultati ottenuti fino ad oggi da Tommaso Giulini non soddisfano i tifosi e il presidente è stato accusato di avere la testa altrove, di occuparsi più del suo profitto imprenditoriale che del bene della squadra e, addirittura, di essere al servizio degli interessi interisti (per il suo passato dirigenziale nerazzurro). Siccome una parte dei tifosi scontenti vorrebbe addirittura il ritorno di Cellino alla guida del Cagliari, può essere interessante vedere chi dei due ha fatto meglio in quanto a risultati sportivi.
Confrontiamo innanzitutto il campionato disputato dal Cagliari di Giulini in serie B nel 2015-16, con quello appena concluso dal Brescia di Cellino. Entrambe le squadre hanno vinto il rispettivo torneo, ma considerando le cifre il Cagliari di Giulini ha saputo fare meglio: in 42 partite ha ottenuto 83 punti, cioè 1,97 punti a partita, vincendone 25, cioè il 59% e perdendone 9, cioè il 21%. Il Brescia di Cellino in 38 partite ha totalizzato 67 punti, cioè 1,76 punti a partita, vincendone 18, cioè il 47% e perdendone 5, cioè il 13% e questo è l'unico dato favorevole all'ex presidente del Cagliari. Infatti, anche nel numero dei gol (realizzati:subiti) e nella differenza reti i rossoblu prevalgono con +37 (78:41) contro +27 (69:42).
I risultati ottenuti fino ad oggi da Tommaso Giulini non soddisfano i tifosi e il presidente è stato accusato di avere la testa altrove, di occuparsi più del suo profitto imprenditoriale che del bene della squadra e, addirittura, di essere al servizio degli interessi interisti (per il suo passato dirigenziale nerazzurro). Siccome una parte dei tifosi scontenti vorrebbe addirittura il ritorno di Cellino alla guida del Cagliari, può essere interessante vedere chi dei due ha fatto meglio in quanto a risultati sportivi.
Confrontiamo innanzitutto il campionato disputato dal Cagliari di Giulini in serie B nel 2015-16, con quello appena concluso dal Brescia di Cellino. Entrambe le squadre hanno vinto il rispettivo torneo, ma considerando le cifre il Cagliari di Giulini ha saputo fare meglio: in 42 partite ha ottenuto 83 punti, cioè 1,97 punti a partita, vincendone 25, cioè il 59% e perdendone 9, cioè il 21%. Il Brescia di Cellino in 38 partite ha totalizzato 67 punti, cioè 1,76 punti a partita, vincendone 18, cioè il 47% e perdendone 5, cioè il 13% e questo è l'unico dato favorevole all'ex presidente del Cagliari. Infatti, anche nel numero dei gol (realizzati:subiti) e nella differenza reti i rossoblu prevalgono con +37 (78:41) contro +27 (69:42).
Quindi in serie B Giulini meglio di Cellino. Confrontiamo adesso i primi cinque campionati di serie A del Cagliari di Cellino con i primi cinque della presidenza Giulini. Cellino acquistò la società nell'estate del 1992 dai fratelli Orrù, che erano stati gli artefici della rinascita del Cagliari, dopo il lungo buio degli anni 1983-88, insieme al ds Carmine Longo e all'allenatore Claudio Ranieri. Il primo campionato di Cellino da presidente fu la serie A 1992-93. Il torneo prevedeva allora la partecipazione di 18 squadre e per la vittoria si assegnavano ancora due punti. La squadra di Cellino ottenne un eccellente sesto posto con 32 punti e +12 di differenza reti, che valse al Cagliari la qualificazione alla Coppa Uefa 1993-94. I rossoblu furono capaci di eliminare anche la Juventus e di giungere fino alla semifinale, poi persa contro l'Inter. Lo sforzo europeo ebbe riflessi negativi in campionato e il Cagliari non riuscì a ripetere il risultato dell'anno precedente, finendo al dodicesimo posto (con 32 punti e -9 di differenza reti). Nei successivi due campionati di serie A (1994-95 e 1995-96), con la nuova regola dei tre punti per la vittoria, il Cagliari di Cellino ottenne prima il nono posto (con 49 punti e +1 di differenza reti) e poi l'undicesimo posto (con 41 punti e -13 di differenza reti). L'andamento negativo toccò il fondo nella stagione seguente, quando i rossoblu finirono al quattordicesimo posto a pari punti (37) con il Piacenza, persero lo spareggio con gli emiliani e retrocessero in serie B.
Giulini acquistò il Cagliari da Cellino nell'estate del 2014. La serie A 2014-15 si concluse con la retrocessione dei rossoblu, che finirono diciottesimi su venti partecipanti, con soli 34 punti e -20 di differenza reti. Ma il campionato cadetto 2015-16 portò il pronto riscatto della squadra di Giulini, che vinse il torneo (il primo nella storia rossoblu) con 83 punti (record del campionato). I tre campionati disputati nuovamente in serie A hanno visto un rendimento altalenante. Nel 2016-17 undicesimo posto con 47 punti e -21 di differenza reti, nel 2017-18 sedicesimo posto (cioè quartultimo e salvezza raggiunta in extremis) con 39 punti e -28 di differenza reti e quest'anno quindicesimo posto con 41 punti e -18 nel bilancio dei gol.
Sul piano dei piazzamenti il confronto rende maggiore merito al Cagliari di Cellino, che nei primi quattro anni di serie A conquistò un sesto posto e non andò mai sotto il dodicesimo, mentre quello di Giulini ha come migliore piazzamento l'undicesimo posto.
Sul piano dei risultati il Cagliari di Cellino può vantare una semifinale Uefa, quello di Giulini la meno prestigiosa coppa "Ali della Vittoria", come vincitore del campionato cadetto. Entrambi hanno dovuto subire una retrocessione.
Per le altre statistiche, si può notare che il Cagliari di Cellino, generalmente, riusciva a mantenere un certo equilibrio tra i gol fatti e quelli subiti, mentre la squadra di Giulini, fino ad ora, in serie A ha sempre concluso il campionato con la differenza reti in pesante passivo.
In sostanza e dati alla mano mi sembra di potere dire che sul piano calcistico, almeno riguardo ai campionati di serie A, Cellino sia in vantaggio.
Poi (tralasciando le questioni giudiziarie che hanno visto i due darsi battaglia per controversie legate alla compravendita della società), c'è la questione stadio. In questo caso mi pare che Giulini stia facendo meglio di Cellino. Mentre l'ex presidente non è stato capace di stabilire un'intesa proficua con le varie controparti in causa, l'attuale "primo tifoso" rossoblu ha già superato tutti i primi passi progettuali e autorizzativi, anche se non può sperare di avere pronta la nuova Sardegna Arena per il 2020, anno del centenario della fondazione della Cagliari Calcio.
4 commenti:
Ciao Francesco volevo solo condividere una mia riflessione generale.
" Distogliendo a mio avviso l'attenzione mediatica sul centrocampo, comunque discreto anche lo scorso anno con Barella, Ionita e Cigarini, a me pare la società sia pericolosamente latente e sconclusionata sul fronte mercato in due settori, oggi giorno come pure ieri insufficienti qualitativamente e quantitativamente. Sulle fasce IN PRIMIS. Urgono rinforzi seri e al più presto, anche una massaia abbonata solo a telenovelas e arti culinarie sarebbe in grado di capirlo.. Cacciatore e Mattiello sono due grissini tant'è sono fragili e in oltre non hanno sostituti.. Aggiungiamoci poi il greco e la depressione ritorna viva dopo l’affrettata dose di entusiasmo di fine Luglio. Guarda caso l’unico affidabile è Pajac. Ma su di lui ancora non si comprendono sorte e destino.. e Maran sarà disposto a riconsiderare il suo pregiudizio completamente sballato sul croato.. ??
Riflettendo ben benino poi.. in attacco oltre essere in troppi e in disordine, siamo un incognita a parte il Pavo.. ma attenzione signori, quest'anno avrà un anno in più e non è assolutamente detto sarà lo stesso giocatore implacabile visto l'anno scorso.. E ALLORA? Si punterà su JP10 anche quest’anno? o magari si darà la legittima e strameritata chance ai giovani attaccanti? Oramai a forza di girare a destra e a manca, alcuni di essi presentano già i primi problemi esistenziali e le prime rughe.. poverini. Oppure compriamo un fuoriclasse?
Sta di fatto , a parte vendere gli esuberi , che da quanto leggo dai tanti, certamente più informati, ci sarebbero i soldi e pure molti.. Bene! Se lo dite voi.. allora poche chiacchiere..
Giuliux che aspetti?.. CompLaLe pLego.. ! .. e subito..
Eh già.. ma chi? ..Che sciocco che sono. Ma certo, sarei oltremodo pessimista e in malafede se non credessi vi fosse una strategia dettata da una programmazione dietro.. o sbaglio?... La mia intende essere solo una riflessione, nessuna condanna e nessuna assoluzione. Meglio vedere coi propri occhi.. preferisco grazie. "
Ciao grazie per l'attenzione. A presto
Flam
Ti do ragione Flam. Sulle fasce siamo quelli dell'ultimo campionato, o meno, visto che non abbiamo più Pellegrini. Anzi, spero che si possa averlo ancora in prestito (dalla Juventus, questa volta), per salire un po' di livello almeno a sinistra.
In attacco c'è solo Pavoletti. Joao è un trequartista e il suo rendimento da seconda punta è stato molto discontinuo e a volta deludente, occorre una seconda punta di ruolo. Defrel è necessario come l'ossigeno, spero non si ripieghi sul vecchio Eder.
Sul centrocampo si è fatto bene, secondo me. Mi aspetto altrettanto per l'attacco. Per la fascia destra si potrebbe tentare con Faragò, anche se sappiamo che come esterno difensivo non rende al meglio. Meglio sarebbe acquistare un giocatore di ruolo di maggior valore rispetto a Mattiello.
Carli promette altri arrivi: speriamo bene.
Buongiorno Francesco
Carli ieri , se hai visto la sua intervista su Videolina,
ha asserito che per il momento sul fronte arrivi l'unica certezza è Rog.
Vedi anche qui, denoto una certa improvvisazione e confusione di intenti.
Non vorrei passare per il solito disfattista.
Ma nella mia esperienza di persona e di tifoso non ho mai creduto a chi fa delle parole e dei cortometraggi strappalacrime un uso smodato.
E' chiaro che la strategia dirigenziale sia vendere quanto più possibile il prodotto.
Ma il tifoso attento, probabilmete datato, è consapevole
dei pericoli ingannevoli che si aggirano dietro i soliti atti propagandistici dei sottoposti al milanese.
Ma si sa i sardi preferiscono scannarsi a vicenda per atteggiarsi al forestiero che arriva
da oltre mare.
Basta percorrere il ponte Vittorio e davanti a tutti ancora dopo 50 anni si erge maestoso nella sua fierezza il deleritto buon vecchio Sant'Elia.
Il buono, cattivo.. fai un po tu, Cellino, fu abbandonato dalla poltica. Addirittura il suo stadio provvisorio di Quartu ottenne l'abilitazione a UEFA 3. E già.. perchè lui edificò attorno la tribuna fissa in cemento armato del vecchio Is Arenas. Pensa che l'illuminazione dello stadio era conforme per poter ospitare una finale di champions league. Ma non andava bene.. sai i fenicotteri..
Tralascio pure la vergogna del Santa Caterina , progetto che ad oggi sarebbe già terminato e noi tutti ne avremo potuto beneficiare..
Giulini invece è stato furbo. Lui ha la Fluorsid, legata alla Saras dei Moratti.
Tante buste paga..tanti tributi ma tanto e tanto veleno anche..
Ha così il via libera ed il consenso regionale per parassitare.
La politica sarda su queste cose si sioglie come una puttana in calore. E come tale si comporta. Nonostante tutto, si gioca in un parcheggio, con i 3\4 delle tribune realizzate da Cellino, tranne la tribuna centrale. Ma è anch'essa è mobile e pertanto non abilitata
a disputare nessuna gara Uefa.
Ancora la verità viene abilmente fuorviata, e il milanese sa come fare. E' maestro lui in queste cose. Filmetti sponsorizzanti la campagna abbonamenti, video osannanti il nuovo arrivo Rog.. e che diamine manco fosse Maradona.. Lui riempie gli occhi di parole..
Purtroppo la generazione Z, iGen, Post-Millennius chiamiamoli come vogliamo.. sono le prede perfette per questi venditori di fumo..
Anche questa intende essere una riflessione.. solo per osservare l'altra faccia della medaglia. Il pensiero deve essere libero senza condizionamenti. Sopratutto dei social.
FORZA CAGLIARI.
A presto Francesco.
Flam
Buongiorno Flam, le tue sono le parole di una persona molto attenta ai fatti, anche quelli extra-calcistici, una persona che è capace di uno sguardo critico e non superficiale. Non voglio entrare in disamine sociologiche, che non mi competono, però sul fatto che la dirigenza Giulini usi molto le tecniche abbacinanti della comunicazione ad effetto hai perfettamente ragione. E nella rete cascano molti pesci, anche non millenians io credo (come non penso che tutti i giovani e giovanissimi siano tanto facilmente abbindolabili).
Del resto questi sono imprenditori, punto e basta. Nessuno mi convincerà mai che siano davvero "tifosi" del Cagliari, almeno non più di quanto i cinesi siano tifosi interisti!
Su Cellino permettimi di sospendere il giudizio, perché troppe cose non mi sono chiare ancora oggi. Però sul fatto che fosse un cuore rossoblu non c'è dubbio.
Forza Cagliari!
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