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26 febbraio 2019

Cragno e Pisacane. Il detto e il non detto

Le dichiarazioni rilasciate da Cragno e Pisacane subito dopo la sconfitta di Genova sono interessanti non solo per le cose dette, ma anche per quelle cose che io penso non abbiano voluto dire.
Cosa hanno detto. Entrambi hanno affermato che la partita era stata preparata bene e che sapevano che in alcuni momenti il Cagliari avrebbe dovuto sostenere una forte pressione, visto che la Sampdoria è una squadra che gioca bene e ha calciatori molto bravi anche sotto l'aspetto tecnico. Secondo Pisacane la squadra era pronta a superare quei momenti e ci sarebbe riuscita se non fosse capitato quel calcio di rigore che - dice il nostro difensore - "ha determinato l’incontro". Cragno invece ha parlato del calcio di rigore solo sotto l'aspetto tecnico, dicendo di avere studiato gli ultimi tiri dal dischetto di Quagliarella. In effetti il nostro portiere è andato vicino alla parata. Cragno poi ha detto che la squadra ha dato il massimo, ha lottato su ogni pallone e si è difesa nel modo giusto, cioè in modo compatto e con la massima attenzione. Secondo lui il Cagliari visto a Genova ha dato continuità alla prestazione sfoderata contro il Parma, anche se non sono arrivati i punti. Pisacane invece ha affermato che "soprattutto nel primo tempo la squadra ha giocato con la mentalità giusta, ha dimostrato grandissima personalità", perciò ha invitato i compagni a ripartire da lì e a ripetere anche nelle prossime partite quel tipo di prestazione. Tutti e due i calciatori rossoblu hanno fatto quadrato intorno al valore dei giocatori che stanno sostituendo i tanti compagni fuori per infortunio o squalifica (Joao). Pisacane: "Non mi piace parlare di assenze, in segno di rispetto verso chi è andato in campo e non ha fatto rimpiangere chi non c’era. Ad inizio stagione vengono formate rose di 25 giocatori, siamo tutti all’altezza ed è un buon banco di prova per gli elementi meno impiegati che possono far capire di poter essere utili alla causa". Cragno: "Le assenze ci sono, ma non devono costituire un alibi. Siamo un gruppo unito e compatto, chiunque gioca riesce a dare il suo contributo".
Cosa non hanno detto. Io credo che Cragno e Pisacane siano consapevoli, come tutta la squadra, che il Cagliari non abbia messo in campo la stessa prestazione espressa contro il Parma. Infatti Pisacane dice che il gol subito su rigore ha determinato la sconfitta, ma è come dire che la squadra non ha saputo reagire psicologicamente allo svantaggio, così come invece era accaduto nella gara vinta proprio grazie alla tenuta mentale, in rimonta contro il Parma. Casomai a Genova la prestazione c'è stata a metà, come del resto ammette lo stesso Pisacane. Allora perché non riconoscerlo senza mezzi termini? Secondo me per due motivi. Primo motivo: per darsi coraggio, per non perdere la carica positiva ottenuta con la bella prestazione e vittoria della settimana scorsa. Anche dire che tutti i componenti della rosa sono sullo stesso livello serve a questo, a compattarsi nello spirito di gruppo, che aiuta ad avere più autostima. Secondo motivo: per ripararsi in qualche modo dalle critiche e dal giudizio dei tifosi, che dopo una sconfitta non possono essere certo contenti e spesso anzi mostrano molto risentimento verso la squadra, come è successo anche stavolta (basta leggere certi commenti apparsi sui social). Io non credo quindi che la squadra stia cercando alibi. Credo che sia consapevole che certi errori ancora li commette e che deve lavorare di più e meglio (tatticamente, atleticamente, mentalmente) per superarli.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ok ė un aspetto mentale e forse la parte più difficile da affrontare. Che serve qualche ritiro?

Anonimo ha detto...

Non so se sia un problema mentale o anche atletico. Comunque in questo momento non credo che un ritiro servirebbe, anche perché abbiamo ancora un discreto vantaggio sulle ultime tre della classifica.