Le
parole dette ieri da Maran in conferenza stampa, a proposito della
gara di stasera contro l'Inter, sono quelle giuste. Evidenzio le
frasi che mi hanno colpito in modo particolare.
La
prima: “Non voglio parlare delle assenze, sembrerebbe un alibi.
Però, sì, ci sono e in considerazione di questo è importante che
ci sia compattezza, che il pubblico ci aiuti e capisca quel che
mettiamo in campo”.
La
seconda: “Veniamo da due gare positive, la prova dovrà essere
maiuscola: affrontiamo un avversario di grande caratura tecnica e la
prestazione rimane il mezzo migliore per avere più possibilità di
fare risultato. Dovremo saper mettere in campo sacrificio e
coraggio”.
La
terza: “Un aspetto fondamentale sarà essere bravi ad uscire dalla
prima pressione. Gli attaccanti e i centrocampisti dell’Inter
coprono bene il campo, dovremo proporci per osare qualcosa in avanti.
Non dovremo fare una partita di attesa, ma di personalità”.
La
quarta: “Abbiamo attraversato un momento delicato ma penso che sia
passato. Ho visto lavorare bene i ragazzi in settimana e sono
ottimista”.
Dunque,
sembra che Maran segua il mio blog... Scherzi a parte, mi piace
molto che l'allenatore voglia il massimo dai giocatori che potranno
scendere in campo e non cerchi il comodo alibi delle assenze di
quelli che ancora una volta non potranno dare il loro apporto. Certo,
ritornano in panchina Thereau, Cacciatore e Despodov, ma come ha
precisato lo stesso Maran non potranno scendere in campo, soprattutto
i primi due (salvo imprevedibili decisioni dell'ultimo momento),
perché hanno ripreso gli allenamenti da troppo poco tempo.
Mi
piace meno sapere che Maran consideri positiva anche la gara
disputata contro la Samp (per me è stata buona solo a metà), ma
capisco l'intento dell'allenatore di trasmettere ai suoi calciatori
la convinzione di essere sulla strada giusta, ancora di più nel
momento in cui chiede che mettano in campo una prova di grande
sacrificio e personalità contro un avversario fortissimo.
Sono
contento che Maran chieda ai suoi di non aspettare l'Inter (cosa che
equivarrebbe ad un suicidio, aggiungo io) ma di costruire gioco per
provare a colpirlo. Però se l'intenzione è veramente questa, mi
aspetto un centrocampo anche propositivo e non soltanto raccolto a
protezione della difesa, e mi aspetto che Joao giochi molto più
vicino a Pavoletti, per provare a dare più incisività all'azione
d'attacco.
Del
resto, se davvero la squadra ha superato il momento psicologico
difficile e l'ottimismo espresso a questo riguardo da Maran è
giustificato, allora mi aspetto una squadra che giochi con scioltezza
e sicurezza, nella ritrovata consapevolezza di avere risorse
sufficienti per non chinare la testa di fronte a nessuno.
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