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7 novembre 2019

Gigi Riva


La Leggenda. Se il Cagliari ha una bandiera di prima grandezza, una leggenda vivente, quella è Gigi Riva. Il "Rombo di Tuono", definizione di Gianni Brera, arrivò in Sardegna nel 1963 e non volle andare più via. Lo cercarono con insistenza la Juventus, l'Inter e il Milan, squadre pronte a sborsare cifre astronomiche per scucirgli di dosso la maglia rossoblu. Ma quella maglia era diventata la seconda pelle di Gigi e lui la sentiva più cara di qualunque montagna di denaro. La maglia del Cagliari e la Sardegna erano per lui una cosa sola, scegliendo per sempre l'una aveva scelto per sempre anche l'altra.

Basterebbe questo per affermare la straordinaria grandezza dell'uomo e del calciatore. Ma in realtà non si possono tacere i suoi meriti sportivi, che sono tanti: con il Cagliari ha segnato 208 gol in 377 partite ed è ancora oggi il giocatore più prolifico della storia rossoblu, ha vinto la classifica cannonieri della serie A per tre volte, nel 1966-67, 1968-69 e nel 1969-70, la stagione in cui è diventato campione d'Italia ed è stato anche capocannoniere della Coppa Italia. Nel 1969 e nel 1970 non vinse il Pallone d'Oro per pochi punti (forse anche per qualche indebita pressione sulla commissione del premio). La società cagliaritana, in segno di omaggio, ha ritirato la maglia numero 11 e nessun altro giocatore del Cagliari la indosserà più, perché quel numero sia legato indissolubilmente al nome di Gigi Riva.

Con la Nazionale il Rombo di Tuono esordì nel 1965, realizzando nel tempo 35 reti in 42 partite. Fino ad oggi nessuno è riuscito a fare meglio di lui. In azzurro è stato campione d'Europa nel 1968 e vice campione del Mondo nel 1970.
Il suo nome campeggia nella Hall of Fame del Cagliari, ma spicca anche nella Hall of Fame della Federazione italiana Gioco Calcio ed è presente nella Walk of Fame dello Sport italiano. Il Golden Foot Award lo ha riconosciuto fra le Leggende del Calcio internazionale.

La rovesciata nella storia. A Riva è legato anche uno dei gesti tecnici e atletici più belli che il calcio italiano e mondiale ricordi: la rovesciata eseguita da Rombo di Tuono nella partita vinta dal Cagliari per 2-1 sul campo del Vicenza, la domenica del 18 gennaio 1970, che ora è celebrata anche da un bellissimo murale realizzato a Perdasdefogu per celebrare il 50° anniversario dello scudetto. L'autore di quel grande gesto tecnico e atletico ha ricevuto così un altro omaggio, che contribuisce a rendere immortale la sua leggenda.
Tre mesi dopo quello strepitoso gol i rossoblu vinsero matematicamente lo scudetto. Ma nella stessa partita Riva si distinse anche per un altro fatto, perché bloccò un tifoso esagitato che cercava di fare invasione di campo. E lui, il campione da tutti osannato, come si può ascoltare nel filmato che segue, ne parla quasi con distacco, senza dare peso ad un episodio che ancora una volta lo metteva sotto i riflettori.


Grazie a Krabs Rossoblu, che ha caricato questo video sul suo canale youtube. E' un filmato che mostra Riva campione di calcio e di umanità.


Il dirigente. Anche se forse è difficile immaginarlo dietro ad una scrivania, Riva ha ricoperto anche incarichi dirigenziali. La Federazione Italiana Gioco Calcio nel 1990 gli offrì il ruolo di dirigente accompagnatore della squadra Nazionale e poi quello di team manager. In questo ruolo collaborò strettamente e proficuamente con Marcello Lippi durante la stagione che culminò nel 2006 con il Campionato del Mondo in Germania. Una parte del merito nella conquista del quarto titolo mondiale azzurro fu sua. Considerando anche la carriera da calciatore, si può dire che il rapporto di Riva con la Nazionale sia durato quasi cinquantanni. Fino al maggio 2013, quando si congedò con queste parole, sobrie secondo il suo stile comunicativo: "Me ne vado in punta di piedi, anche se Abete mi vorrebbe ancora. Ho appena comunicato la mia decisione al presidente della Federcalcio e al direttore generale Antonello Valentini. Mi ha fatto un piacere enorme vedere che loro sarebbero disposti ad aspettarmi ancora. Abete voleva che arrivassi fino al Mondiale del prossimo anno ma i dolori all'anca e alla spalla, aggiunti al disagio per le trasferte, non me lo consentono. Fisicamente non ce la faccio più".
Prima dell'esperienza nella FIGC, era stato presidente del Cagliari in un periodo tra i più difficili della storia rossoblu. Erano gli anni 1986-87, quelli della grave situazione debitoria in cui il presidente uscente, Fausto Moi, aveva lasciato la società. Alcuni imprenditori salvarono il Cagliari, ma nessuno di loro volle sedere sulla poltrona dirigenziale. Al timone occorreva un uomo-simbolo che ricompattasse l'ambiente, che rigenerasse l'entusiasmo ormai spento dei tifosi e Riva non si tirò indietro. Spese il suo nome e il suo prestigio per portare nuove sponsorizzazioni a sostegno della ricostruzione finanziaria del club. Fece il suo dovere, poi, "in punta di piedi", come sempre, lasciò l'incarico. Anche per questo generoso impegno, il 18 dicembre 2019, la società rossoblu lo ha proclamato ufficialmente suo presidente onorario.



Gli omaggi degli artisti. Il mondo dello spettacolo poteva restare indifferente al fascino che la figura di Gigi Riva esercitava sugli italiani? Certamente no...

Raffaella Carrà, Canzonissima 1970. https://vimeo.com/291469553








Serafino Murru, Alè Riva.
https://www.youtube.com/watch?v=apyRBybnCOs







Piero Marras, Quando Gigi Riva tornerà.


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