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6 maggio 2019

Napoli - Cagliari 2-1. Finale assurdo

Forse il Napoli ha meritato di vincere perché, obiettivamente, ha tenuto in mano la partita e ha avuto diverse occasioni per segnare, soprattutto nel secondo tempo. Ma la partita è finita in un modo tale che è difficile da digerire.
Il Cagliari aveva cominciato meglio rispetto alla gara di Roma, dimostrando questa volta di non volere stare ad aspettare l'assalto avversario. La squadra si è mossa bene nei primi dieci minuti di gioco, tentando anche qualche sortita offensiva e poi ha cercato soprattutto di controllare gli attacchi del Napoli, che per tutto il primo tempo non è riuscito ad essere davvero pericoloso. Nel secondo tempo la squadra di Ancelotti ha messo in campo più determinazione e soprattutto la prestazione di Mertens è stata notevolmente superiore rispetto ai primi 45 minuti. L'attaccante belga ha costretto almeno due volte Cragno a parate difficili, che hanno momentaneamente salvato il risultato. Proprio mentre il Cagliari veniva messo sempre più in difficoltà, improvvisamente e inaspettatamente, bisogna dirlo, è arrivato il gol di Pavoletti, peraltro segnato al termine di una bella azione generata da un break di Deiola e rifinita da un tacco spettacolare di Barella. Il Napoli ha ripreso subito ad attaccare e ha meritatamente pareggiato con il suo giocatore migliore, Mertens appunto.
Il pareggio sembrava il risultato più giusto, anche perché dopo l'ingresso di Padoin e Joao Pedro, al posto di Deiola e Cerri, la squadra rossoblu ha saputo finalmente sfruttare gli spazi lasciati dallo sbilanciamento in avanti del Napoli e ha costruito manovre più ficcanti verso l'area partenopea, che se non altro permettevano alla difesa cagliaritana di rifiatare. Poi sono accadute delle cose che hanno portato ad un finale di partita assurdo.
Innanzitutto Maran, secondo me, ha commesso l'errore di togliere dal campo Pavoletti e di sostituirlo con un difensore, Pisacane. A quel punto la pressione del Napoli non ha avuto più argini contro un Cagliari tutto schiacciato all'indietro e senza più il suo centrattacco a fare da punto di riferimento per le possibili ripartenze. E poi quel rigore molto dubbio fischiato in favore del Napoli dopo il tardivo intervento VAR e segnato da Insigne addirittura tre minuti dopo lo scadere del tempo di recupero originariamente stabilito.
Quel rigore, che ha permesso al Napoli di vincere la partita, forse poteva essere fischiato, anche se il fallo di Cacciatore non mi è sembrato così solare. Purtroppo i nostri giocatori hanno perso la testa, perché è vero che quel rigore è stato fischiato con molto ritardo, ma purtroppo questo può accadere (era già accaduto in altre partite) e, pur essendo comprensibile l'amarezza e la rabbia che ne deriva, è illogico prendersi un cartellino giallo, un'espulsione e l'allontanamento dell'allenatore per protestare contro una decisione arbitrale che, come sanno tutti, dopo l'intervento VAR non può essere più cambiata.
Così si aggiungono solo altri danni, vedi squalifica di Ionita, ad una partita finita male.

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