Maran era molto determinato a fare una bella figura contro la Roma, sia per tutte le cose che ha detto in conferenza stampa prepartita, sia anche per quello che non ha detto ma che (secondo me) segretamente sperava, cioè strappare a Ranieri un po' dell'affetto e della riconoscenza che noi tifosi rossoblu ancora nutriamo per l'allenatore romano. Ma purtroppo per lui (e per noi) Ranieri è sempre Ranieri e anche stasera lo ha confermato.
Dalla veemenza con cui i giallorossi hanno iniziato a giocare era chiaro che il tecnico li aveva caricati al massimo, come soltanto lui sa fare. Dopo cinque minuti è arrivato il gol di Fazio e dopo altri due minuti Pastore ha raddoppiato. Fino al dodicesimo minuto si è vista soltanto la Roma, mentre il Cagliari sembrava fermo.
Poi, dopo la conclusione di Pavoletti che ha costretto Mirante alla deviazione in calcio d'angolo, la partita è diventata più equilibrata, anche se nell'altalena degli attacchi quelli della Roma sono risultati più pericolosi, perché portati con migliore fluidità di manovra e maggiore rapidità nei passaggi, mentre quelli dei rossoblu hanno peccato, come spesso capita alla squadra di Maran, di lentezza di esecuzione. Soprattutto negli ultimi minuti del primo tempo la Roma ha sfiorato il terzo gol, colpendo una traversa con Pastore e impegnando Cragno con un gran tiro di El Shaarawy.
All'inizio del secondo tempo Birsa ha avuto un'ottima occasione per riaprire la partita ma ha colpito male di testa. Poco dopo invece la Roma ha risposto con un palo colpito da Dzeko e un quasi gol di Lorenzo Pellegrini. La partita è proseguita sulla falsariga del primo tempo, con la Roma più rapida ed efficace nell'azione offensiva e il Cagliari ancora troppo manovriero e imballato nel suo sterile possesso palla. El Shaarawy ha cercato ancora di affondare definitivamente i rossoblu verso la mezz'ora ma Cragno (il migliore dei nostri stasera) ha impedito il gol con una delle sue straordinarie parate. Finché il terzo gol lo ha fatto Kolarov e la Roma ha tranquillamente controllato fino al termine.
In questa insufficiente prova del Cagliari pesano anche i limiti tecnici individuali. Ad esempio, Birsa è un volenteroso trequartista operaio, che fa molto lavoro per cucire centrocampo e attacco, ma non ha nel piede la raffinatezza tecnica che in quel ruolo si richiede. Quando Maran si è reso conto della sua sostanziale inefficacia lo ha sostituito con Deiola. Oltre allo sloveno, oggi non mi sono piaciuti anche altri rossoblu, soprattutto Cacciatore (sostituito da Srna) e Ionita.
Però, detto questo, mi sembra chiaro che il Cagliari ha perso la partita durante quei primi dieci-dodici minuti, quando sono scoccati solo fulmini giallorossi. Lì si è vista la mano del grande allenatore, che sa come si deve immediatamente aggredire una partita che si vuole vincere. E si è vista, dall'altra parte, l'incapacità della squadra di Maran di impedire agli avversari di fare e dominare la partita. Il Cagliari non era preparato all'assalto romanista ed è stato travolto. Nelle mosse tattiche e psicologiche che si preparano prima di scendere in campo, Ranieri è stato nettamente più bravo di Maran.
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