Ieri il Cagliari è sceso in campo in Germania contro il Friburgo, per il secondo impegno di un certo rilievo in preparazione della prossima stagione. Le squadre si sono affrontate in due partite successive, allo scopo di mettere in campo tutti i giocatori a disposizione e di avere così indicazioni più complete sulla condizione generale delle rispettive rose. Maran ha convocato 32 calciatori, alcuni dei quali sono della squadra Primavera. Non sono partiti Castro e Despodov.
L'allenatore rossoblu ha dichiarato di avere avuto buone risposte dai suoi giocatori, specialmente per l'intelligenza tattica con cui hanno saputo interpretare una gara difficile, di fronte ad un avversario già pronto atleticamente, che gli ha permesso di crescere tra primo e secondo tempo e piegare a proprio favore l'andamento della partita.
A parte questo, si possono fare altre considerazioni sull'amichevole di Friburgo. Innanzitutto, Maran ha riproposto nella prima sfida, quella "vera", affrontata con i titolari del momento, lo schieramento che ci siamo abituati a vedere nel corso dell'ultimo campionato. E non mi riferisco tanto al modulo - quattro in difesa, tre a centrocampo, trequartista e due punte - quanto piuttosto all'utilizzo di Joao Pedro come seconda punta al fianco di Pavoletti. Per carità, è legittimo che Maran veda nel trequartista brasiliano una seconda punta, o che voglia utilizzare un trequartista puro come seconda punta; però mi chiedo perché l'allenatore non abbia approfittato dell'occasione per testare la coppia Pavoletti-Ragatzu in una partita vera, con Joao alle loro spalle. A meno che non abbia già deciso che l'attaccante sardo (come Farias) non possa fare parte del progetto tecnico.
La seconda considerazione riguarda il centrocampo, che con l'arrivo di Nainggolan è foltissimo e che potrebbe esserlo ancora di più se arrivasse anche Nandez. Birsa, Rog e Oliva hanno confermato le cose buone già mostrate nella gara contro il Leeds, Ionita ha giocato abbastanza bene e comunque per Maran è un titolare inamovibile, Castro e anche Cigarini sono due giocatori tecnicamente indiscutibili. Il tecnico sarà obbligato a fare delle scelte e non saranno per nulla semplici. I rossoblu sacrificati saranno disposti ad accettarle serenamente?
Un'ultima considerazione riguarda la difesa a tre schierata da Maran nella seconda amichevole, quella giocata con le seconde linee. Romagna, Walukiewicz e Pisacane non hanno incantato, anzi. Però è difficile dire se sia dipeso dal poco affiatamento fra i tre, o dalla scarsa consistenza del filtro di centrocampo, o dal modulo tre-cinque-due, che non mi sembra nelle corde di questa rosa e che l'allenatore farebbe bene ad abbandonare definitivamente.
Le partite. Il Friburgo si è piazzato al tredicesimo posto su diciotto partecipanti nell'ultimo campionato di Bundesliga, quindi può essere considerata un avversario di consistenza simile a quella del Cagliari. Nella prima partita il Cagliari si è schierato con Cragno, Mattiello-Ceppitelli-Klavan-Lykogiannis in difesa, Ionita-Oliva-Rog-Birsa in mezzo al campo, Joao Pedro e Pavoletti in attacco. Questa è al momento la formazione che Maran ritiene più affidabile e le aspettative dell'allenatore non sono state del tutto tradite. Inizialmente, a dire il vero, il Cagliari è apparso un po' lento e ha prodotto soltanto una manovra che ha messo Pavoletti nella possibilità di rendersi pericoloso. Ma il primo tempo nel complesso è stato dei tedeschi, che sono andati più volte al tiro, anche se la porta di Cragno è stata davvero in pericolo soltanto una volta, per una conclusione di Waldschmidt uscita di poco. Nel secondo tempo la squadra di Maran (ammonito per proteste nel primo tempo) ha giocato meglio, con più ritmo e maggiore determinazione, specialmente nella zona di tre-quarti, dove Birsa e Joao Pedro hanno dimostrato una buona intesa. Infatti da un'azione di Rog è scaturito l'assist di Birsa, filtrante in area, che ha permesso a Joao di segnare il gol del vantaggio e della vittoria rossoblu, con un tiro preciso sull'uscita del portiere. Paratona di Cragno sul tiro di punizione del solito Waldschmidt poco prima della mezz'ora.
Sulla seconda partita, purtroppo, c'è poco da dire. Il Cagliari è sceso in campo con una formazione largamente rimaneggiata - Rafael, Pinna, Romagna, Walukiewicz, Pisacane, Pajac, Biancu, Cigarini, Deiola, Cerri, Ragatzu - e le seconde linee non hanno retto all'urto dei padroni di casa. Il vantaggio rossoblu dopo appena cinque minuti di gioco è stato un acuto isolato, nato da una "papera" della difesa tedesca che, sotto pressione, ha messo Cerri tutto solo davanti alla porta, per il comodo gol. Poi il Friburgo ha letteralmente travolto i rossoblu con la doppietta di Holer (che era stato molto attivo anche nella prima partita) e la rete di Koch nel primo tempo, segnando pure il quarto gol con Schlotterbeck nella ripresa. Rafael poi è stato bravo ad evitare un'altra rete con un bel intervento nel finale. Tra le poche note positive c'è il recupero di Deiola, che ha superato il recente infortunio.
L'allenatore rossoblu ha dichiarato di avere avuto buone risposte dai suoi giocatori, specialmente per l'intelligenza tattica con cui hanno saputo interpretare una gara difficile, di fronte ad un avversario già pronto atleticamente, che gli ha permesso di crescere tra primo e secondo tempo e piegare a proprio favore l'andamento della partita.
A parte questo, si possono fare altre considerazioni sull'amichevole di Friburgo. Innanzitutto, Maran ha riproposto nella prima sfida, quella "vera", affrontata con i titolari del momento, lo schieramento che ci siamo abituati a vedere nel corso dell'ultimo campionato. E non mi riferisco tanto al modulo - quattro in difesa, tre a centrocampo, trequartista e due punte - quanto piuttosto all'utilizzo di Joao Pedro come seconda punta al fianco di Pavoletti. Per carità, è legittimo che Maran veda nel trequartista brasiliano una seconda punta, o che voglia utilizzare un trequartista puro come seconda punta; però mi chiedo perché l'allenatore non abbia approfittato dell'occasione per testare la coppia Pavoletti-Ragatzu in una partita vera, con Joao alle loro spalle. A meno che non abbia già deciso che l'attaccante sardo (come Farias) non possa fare parte del progetto tecnico.
La seconda considerazione riguarda il centrocampo, che con l'arrivo di Nainggolan è foltissimo e che potrebbe esserlo ancora di più se arrivasse anche Nandez. Birsa, Rog e Oliva hanno confermato le cose buone già mostrate nella gara contro il Leeds, Ionita ha giocato abbastanza bene e comunque per Maran è un titolare inamovibile, Castro e anche Cigarini sono due giocatori tecnicamente indiscutibili. Il tecnico sarà obbligato a fare delle scelte e non saranno per nulla semplici. I rossoblu sacrificati saranno disposti ad accettarle serenamente?
Un'ultima considerazione riguarda la difesa a tre schierata da Maran nella seconda amichevole, quella giocata con le seconde linee. Romagna, Walukiewicz e Pisacane non hanno incantato, anzi. Però è difficile dire se sia dipeso dal poco affiatamento fra i tre, o dalla scarsa consistenza del filtro di centrocampo, o dal modulo tre-cinque-due, che non mi sembra nelle corde di questa rosa e che l'allenatore farebbe bene ad abbandonare definitivamente.
Le partite. Il Friburgo si è piazzato al tredicesimo posto su diciotto partecipanti nell'ultimo campionato di Bundesliga, quindi può essere considerata un avversario di consistenza simile a quella del Cagliari. Nella prima partita il Cagliari si è schierato con Cragno, Mattiello-Ceppitelli-Klavan-Lykogiannis in difesa, Ionita-Oliva-Rog-Birsa in mezzo al campo, Joao Pedro e Pavoletti in attacco. Questa è al momento la formazione che Maran ritiene più affidabile e le aspettative dell'allenatore non sono state del tutto tradite. Inizialmente, a dire il vero, il Cagliari è apparso un po' lento e ha prodotto soltanto una manovra che ha messo Pavoletti nella possibilità di rendersi pericoloso. Ma il primo tempo nel complesso è stato dei tedeschi, che sono andati più volte al tiro, anche se la porta di Cragno è stata davvero in pericolo soltanto una volta, per una conclusione di Waldschmidt uscita di poco. Nel secondo tempo la squadra di Maran (ammonito per proteste nel primo tempo) ha giocato meglio, con più ritmo e maggiore determinazione, specialmente nella zona di tre-quarti, dove Birsa e Joao Pedro hanno dimostrato una buona intesa. Infatti da un'azione di Rog è scaturito l'assist di Birsa, filtrante in area, che ha permesso a Joao di segnare il gol del vantaggio e della vittoria rossoblu, con un tiro preciso sull'uscita del portiere. Paratona di Cragno sul tiro di punizione del solito Waldschmidt poco prima della mezz'ora.
Sulla seconda partita, purtroppo, c'è poco da dire. Il Cagliari è sceso in campo con una formazione largamente rimaneggiata - Rafael, Pinna, Romagna, Walukiewicz, Pisacane, Pajac, Biancu, Cigarini, Deiola, Cerri, Ragatzu - e le seconde linee non hanno retto all'urto dei padroni di casa. Il vantaggio rossoblu dopo appena cinque minuti di gioco è stato un acuto isolato, nato da una "papera" della difesa tedesca che, sotto pressione, ha messo Cerri tutto solo davanti alla porta, per il comodo gol. Poi il Friburgo ha letteralmente travolto i rossoblu con la doppietta di Holer (che era stato molto attivo anche nella prima partita) e la rete di Koch nel primo tempo, segnando pure il quarto gol con Schlotterbeck nella ripresa. Rafael poi è stato bravo ad evitare un'altra rete con un bel intervento nel finale. Tra le poche note positive c'è il recupero di Deiola, che ha superato il recente infortunio.
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